Nel corso di oltre 70 anni l’Albo d’Oro del Campionato del Mondo di Motociclismo si è arricchito di un lungo elenco di piloti che sono riusciti a conquistare l’iride.
Nella maggior parte dei casi i contendenti sono stati almeno due o tre che si sono divisi le vittorie gara per gara, tanto che spesso si è dovuto attendere l’esito dell’ultimo Gran Premio della stagione per conoscere il nome del Campione iridato.
Ma ci sono stati anche casi in cui il campione si è laureato mostrando una supremazia assolutamente incontrastata o, di converso, piloti che hanno ottenuto il proprio successo basandosi sulla costanza e sulla regolarità piuttosto che sul numero di vittorie, sapendo “approfittare” di qualunque circostanza ad essi favorevole.
Inutile qui chiedersi se titoli conquistati con modalità così diverse abbiano lo stesso valore; sarebbe difficile dare il giusto peso ai diversi contesti nell’ambito dei quali i piloti sono arrivati al successo finale.
Piuttosto vogliamo qui ricordare gli opposti estremi, ovvero quei piloti (pochi) che si sono laureati vincendo tutte le gare previste dal calendario e, appunto all’opposto, quei piloti che sono ugualmente arrivati al titolo di Campione del Mondo basandosi però esclusivamente sulla regolarità e/o sulle disavventure degli avversari (incidenti o problemi tecnici) conquistando una sola vittoria in campionato o addirittura, in rarissimi casi, nessuna. Altri tempi, a volte meno gare potevano favorire il verificarsi di questi particolari risultati.
Iniziamo dal ricordo di quei piloti che sono arrivati alla conquista del titolo di Campione del Mondo vincendo tutte le gare del Campionato.
Sono quattro i piloti che hanno realizzato l’impresa: l’inglese Freddie Frith (1949, Velocette 350), l’inglese John Surtees (1959, MV Agusta 350 e 500), il rhodesiano Jim Redman (1964, Honda 350) e l’italiano Giacomo Agostini (1968, MV Agusta 350 e 500).
In verità se allargassimo il campo a quei piloti che hanno vinto tutte le gare di campionato a cui hanno partecipato, rinunciando però, per decisione propria o del costruttore, alla partecipazione ad alcune tappe (nei primi decenni del Motomondiale questo era possibile), probabilmente dovremmo includere in questo elenco anche Mike Hailwood e attribuire a Surtees ed Agostini un maggior numero di campionati conquistati con una supremazia incontrastata.
Non a caso ho citato questi tre nomi perché essi sono stati le prime guide della MV Agusta tra la fine degli anni ‘50 ed i primi anni ‘70, quando la casa di Varese era la dominatrice incontrastata nelle due classi maggiori (in particolare della 500) favorita dal ritiro delle altre case italiane alla fine del 1957, dal temporaneo ritiro della Honda alla fine del 1967 e dall’ottuso tradizionalismo tecnico della scuola inglese.
Ebbene, a quei tempi, una volta acquisito aritmeticamente il titolo, allo scopo di evitare impegni logistici e soprattutto economici ininfluenti ai fini del risultato sportivo, si preferiva rinunciare alle ultime gare della stagione.
In particolare ricordiamo che nel 1970 Agostini non prese parte al Gran Premio di Spagna,ultimo della stagione, lasciando la doppia vittoria al nuovo compagno di squadra, da poco entrato in squadra, Angelo Bergamonti.
Freddie Frith, Campione del Mondo 1949 classe 350 con la Velocette
Già nel primo anno della storia del Campionato del Mondo di motociclismo troviamo un dominatore assoluto che fa en plein vincendo tutti i Gran Premi in calendario nella classe 350; è l’inglese Freddie Frith (Grimsby, 30 maggio 1909 – Grimsby, 24 maggio 1988) che alla fine dell’anno sarà Campione del Mondo con la inglese Velocette 350 monocilindrica. Nell’anno del debutto il titolo viene assegnato sulla distanza di cinque Gran Premi; le danze si aprono al Tourist Trophy dove Frith si afferma facendo registrare anche il giro veloce; il pilota saprà replicare in Svizzera, sul circuito di Bremgarten, lo stesso circuito dove l’anno prima avevano trovato la morte i nostri Achille Varzi e Omobono Tenni, poi ancora sull’impegnativo tracciato di Assen, in Olanda, in Belgio sul velocissimo circuito di Spa-Francorchamps ed infine al Gran Premio dell’Ulster disputato sul circuito cittadino di Clady.
Frith conquistò il titolo accumulando 33 punti (I punti effettivamente conquistati furono 54,5 ma, per la regola degli scarti, ne vennero conteggiati solamente 33; il mezzo punto è dovuto al fatto che a SPA lui e Bob Foster realizzarono lo stesso giro veloce in gara e dovettero perciò condividere il punto in palio); nella classifica finale il pilota inglese finì davanti all’irlandese Reginal Armstrong, su AJS, che totalizzò solo 18 punti. Il veterano inglese – aveva debuttato in gara circa 20 anni prima, alla fine degli anni ‘20 – chiuderà la sua carriera alla fine della stagione.
John Surtees, Campione del Mondo 1959 classe 350 e 500 con la MV Agusta
Anche se son passati alcuni decenni, tutti gli appassionati di sport motoristici ricordano John Surtees (Tatsfield, 11 febbraio 1934 – Londra, 10 marzo 2017), l’unico pilota della storia in grado di diventare campione del mondo sia nel Motomondiale che in Formula 1.
Nel 1959 il “figlio del vento” sarà capace di ottenere una doppietta aggiudicandosi tutti i Gran Premi delle classi 350 e 500 in sella alle poderose MV Agusta 4 cilindri.
Il calendario del 1959 contempla sei Gran premi nella 350 e sette nella 500, si gareggia in Francia, al Tourist Trophy, Germania, Olanda, Belgio, Svezia, Ulster e Italia; la classe 350 è assente in Olanda e Belgio mentre la 500 non è in programma in Svezia, pertanto Surtees realizza ben 5 doppiette in gara (Francia, Tourist Trophy, Germania, Ulster e Italia).
Il bottino finale di Surtees nella 350 fu di 48 punti, di cui solo 32 validi ai fini della classifica, seguito a ruota da John Hartle, anch’egli su MV Agusta, con soli 16 punti mentre nella 500 Surtees accumulò 56 punti, di cui 32 validi per la classifica, relegando al secondo posto il compagno di marca Remo Venturi con 24 punti, di cui 22 validi ai fini della classifica.
Jim Redman, Campione del Mondo 1964 classe 350 con la Honda
Nel 1964 è ancora la classe 350 teatro del dominio assoluto di un pilota: è il pilota anglofono proveniente dalla Rhodesia Meridionale (l’odierno Zimbabwe) Jim Redman (8 novembre 1931) che si aggiudica tutti gli 8 Gran Premi in programma per la classe 350.
Queste le tappe che lo hanno portato al titolo: Tourist Trophy (isola di Man), Olanda (Assen), Germania (Solitude), Germania Est ( Sachsenring), Ulster (Dundrod), Finlandia (Imatra), Italia (GP Nazioni a Monza), Giappone (Suzuka).
Redman finirà il Campionato con 64 punti ma ne verranno conteggiati solo 40 per la regola degli scarti; secondo in campionato fu il connazionale Bruce Beale, anch’egli su Honda, con 24 punti senza scarti.
Giacomo Agostini, Campione del Mondo 1968 classe 350 e 500 con la MV Agusta
Ultimo in ordine di tempo il campionissimo Giacomo Agostini (16 giugno 1942).
E’ il 1968 quando l’Ago nazionale vince tutte le gare delle classi 350 e 500 con la impareggiabile MV Agusta 3 cilindri.
Quell’anno infatti Agostini vince tutti i 7 Gran Premi della 350 ( Germania, Tourist Trophy, Olanda, Germania Est, Cecoslovacchia, Ulster, Nazioni) e i 10 della 500 (Germania, Spagna, Tourist Trophy, Olanda, Belgio, Germania Est, Cecoslovacchia, Ulster, Finlandia,Nazioni) ottenendo così ben 7 doppiette in gara.
L’azione dell’accoppiata Agostini/MV è devastante: quando gli avversari non vengono tutti doppiati, il ritardo del secondo classificato si aggira intorno al minuto.
Nella 350 Agostini finisce il Campionato con 32 punti validi su 56 conquistati; al secondo posto troviamo Pasolini su Benelli con 18 punti.
Nella 500 sono 48 su 80 i punti conquistati da Agostini mentre il secondo classificato, Jack Findlay su Matchless, finisce con 34 punti su 36.
Campioni del Mondo con una sola vittoria in Campionato
Qualcuno, a torto, attribuisce al titolo iridato di questa particolare categoria di Campioni del Mondo uno scarso valore. In qualche caso potrebbe essere lecito attribuire a qualche circostanza particolarmente favorevole la conquista del titolo da parte di qualcuno di questi piloti, a cui però va comunque attribuito il merito di aver saputo approfittare di tali circostanze, a differenza degli altri competitor. D’altro canto non si può ignorare che alcuni di questi piloti sono stati dei pluri titolati che hanno conquistato altri titoli a volte mancando l’en plein per un soffio.
Bruno Ruffo, Campione del Mondo nel 1949 classe 250 con la Moto Guzzi e nel 1950 con la Mondial 125
Bruno Ruffo (Colognola ai Colli, 9 dicembre 1920 – Verona, 10 febbraio 2007) è dunque il primo campione del mondo della storia della classe 250.
Nel primo anno del Motomondiale il campionato della classe 250 si svolse su soli 4 Gran Premi; Ruffo si aggiudicò quello di Svizzera al Bremgarten; secondo in Campionato finì un’altra accoppiata italiana: Dario Ambrosini su Benelli. Dato il ridotto numero di gare i punteggi furono alquanto modesti: 24 per Ruffo contro i 19 di Ambrosini che si aggiudicò il Gran Premio delle Nazioni a Monza.
Nel 1950 Ruffo si impegna anche nella 125 con la Mondial. Il calendario contempla solo 3 Gran Premi; Ruffo non delude i suoi nuovi datori di lavoro aggiudicandosi il titolo mondiale con una vittoria in Olanda oltre un secondo ed un quarto posto accumulando così 17 punti che gli consentono di relegare al secondo e terzo posto i compagni di marca Leoni e Ubbiali, entrambi con 14 punti, che si aggiudicarono gli altri due Gran Premi.
Bruno Ruffo conquistò anche un terzo titolo mondiale nel 1951 ancora con la Moto Guzzi 250.
Carlo Ubbiali Campione del Mondo 1951 classe 125 con la Mondial
Carlo Ubbiali(Bergamo, 22 settembre 1929 – Bergamo, 2 giugno 2020) con 9 titoli mondiali (6 nella classe 125, 3 nella classe 250) è uno dei piloti più titolati di sempre preceduto solo dai mitici Agostini e Nieto. Fu proprio nel primo dei suoi nove Mondiali che il campione bergamasco arrivò al titolo con una sola vittoria in gara, il Gran premio delle Nazioni svolto a Monza. sulle quattro disputate quell’anno; le poche gare erano dovute alla concomitanza di due circostanze: si era agli albori del Motomondiale ed economicamente si risentiva ancora degli effetti della seconda guerra
Ubbiali accumulò in totale 20 punti; dietro di lui finirono Gianni Leoni e l’irlandese Cromie McCandless, anch’essi su Mondial, rispettivamente con 12 e 11 punti.
Doveroso ricordare che in almeno 4 campionati Ubbiali mancò la vittoria in un solo Gran Premio fra tutti quelli disputati.
Hermann Paul Müller Campione del Mondo 1955 classe 250 con la NSU
Prima di parlare di questo campionato dobbiamo tornare alla fine del mondiale dell’anno precedente.
La morte di Hollaus, pilota di punta della NSU, durante le prove del Gran Premio delle Nazioni (Monza) del 1954 ed i sempre maggiori costi delle competizioni al massimo livello indussero la casa tedesca ad annunciare il ritiro dalle competizioni.
Ma le proteste della clientela più legata al marchio convinsero i dirigenti a produrre una moto destinata ai piloti privati; fra questi la casa selezionò i più dotati ai quali offrì assistenza diretta: John Surtees, Sammy Miller, Hermann Paul Muller e Hans Baltisberger; la moto era la SportMax 250 monocilindrica derivata dalla Max 250 di serie.
La Max era stata presentata al Salone di Francoforte del 1952 ed era entrata in produzione l’anno successivo; con i suoi 15 CV era la quarto di litro più potente in commercio; rispetto alla moto di serie, la Sportmax erogava 29 CV a 9.500 giri/min e aveva una diversa ciclistica ripresa dalla Rennfox 125 Campione del Mondo.
Con questa moto Muller (Bielefeld, 21 novembre 1909 – Ingolstadt, 30 dicembre 1975) si aggiudicò il Campionato del Mondo della classe 250 nel 1955 conquistando una sola vittoria, precisamente il GP di Germania (e sarà anche l’unica nella sua carriera) precedendo in classifica Cecil Sandford (Moto Guzzi) e Bill Lomas (MV Agusta).
Il titolo gli fu assegnato a tavolino in seguito ad una squalifica comminata a Bill Lomas; era infatti accaduto che al Gran Premio d’Olanda il vincitore, appunto Bill Lomas, durante una sosta al box per fare rifornimento non aveva spento il motore come richiesto dal regolamento; inizialmente fu retrocesso al secondo posto (provvedimento che non lo avrebbe privato del titolo) ma, a seguito di un ricorso, al termine della stagione la Federazione comminò la squalifica al pilota britannico, assegnando così di fatto il titolo a Muller, pochi mesi prima di compiere 46 anni risultando così il pilota vincente più vecchio della storia e, per di più, con una moto derivata dalla serie.
Nell’anno del titolo di Muller tutti i piloti di vertice si aggiudicarono un solo Gran Premio a testa: oltre a Muller furono Bill Lomas (MV), Luigi Taveri (MV), John Surtees (NSU), Carlo Ubbiali (MV).
Muller gareggiò nel Motomondiale fino alla fine di quello stesso anno.
Mario Lega Campione del Mondo 1977 classe 250 con la Morbidelli
Nell’anno della conquista del titolo Lega inizia la stagione agonistica come privato; l’anno inizia con la partecipazione al GP del Venezuela su invito e con il supporto economico di Andrea Ippolito, manager del team Venemotos, che alla fine della gara, per premiarlo del buon risultato, nono, gli regala anche la moto.
Accadde poi che durante le prove del GP d’Austria Paolo Pileri, prima guida della Morbidelli in 250, cadde e si infortunò. Morbidelli contattò Lega per sostituire momentaneamente Pileri e gli fece un contratto per sole tre gare (Nazioni, Francia e Spagna); Mario non si fece sfuggire la buona occasione e già al GP delle Nazioni fece 2° sia nella 250 che nella 350; poi si piazzò 4° in Francia e 5° in Spagna.
Grazie a questi risultati che lo avevano portato in testa alla classifica della 250, al rientro di Pileri Lega conserva il posto nel team; la riconferma lo galvanizza e arriva la vittoria nel GP di Jugoslavia; grazie anche ai successivi piazzamenti a podio ottenuti in Belgio, Svezia e Cecoslovacchia, Lega divenne Campione del Mondo della 250 battendo la concorrenza di Uncini e Villa su HD.
Walter Villa, Campione in carica, risultò il vincitore del maggior numero di Gran Premi stagionali, tre, ma si piazzò solamente al terzo posto nella classifica finale preceduto anche dal compagno di squadra in Harley Davidson (la ex Aermacchi), Franco Uncini.
Anton Mang Campione del Mondo 1982 classe 350 con la Kawasaki
Anton Mang (Inning am Ammersee, 29 settembre 1949) fa parte di quella schiera di plurititolati che hanno dominato per un certo periodo le classi nelle quali hanno partecipato; infatti il tedesco ha conquistato 5 titoli mondiali, 4 tra il 1980 ed il 1982 ed un quinto nel 1987 finendo inoltre più volte secondo in campionato; nel dettaglio 3 titoli nella classe 250 (1980, 1981, 1987) e 2 nella 350 (1981 e 1982) realizzando perciò anche una doppietta nel 1981.
Ma, rimanendo nell’argomento di queste note, il Campionato che richiama la nostra attenzione è quello della 350 del 1982 nel quale si laureò Campione con la sola vittoria conquistata nell’ultima edizione del Gran premio di Finlandia disputato sul famoso e pericoloso tracciato di Imatra, un evento condizionato dal maltempo.
I suoi avversari più vincenti furono il belga Didier de Radigues che con 2 vittorie si classificò al secondo posto finale ed il francese Jean-François Baldé che finì terzo nonostante le sue tre vittorie. E’ vero anche che Mang nel 1981 sfiorò il record opposto aggiudicandosi ben 12 Gran Premi sui 14 a calendario della classe 250.
Jean-Louis Tournadre Campione del Mondo 1982 classe 250 con la Yamaha
Come abbiamo appena appreso, Anton Mang nel 1982 conquistò il titolo della 350 in virtù di una sola vittoria stagionale.
In quello stesso anno, vittima delle “legge del contrappasso”, il pilota tedesco mancò il titolo della 250 per un solo punto nonostante le sue 5 vittorie contro l’unica del pilota francese Jean-Louis Tournadre (Clermont Ferrand, 17 novembre 1958).
In realtà l’esito di quel Campionato fu il frutto di alcune particolari circostanze. Era accaduto che il circuito di Nogaro, su cui si doveva disputare il Gran Premio di Francia, già da diversi anni era stato contestato dai piloti perchè giudicato poco sicuro perciò la maggioranza dei piloti decise di boicottare il Gran Premio. Nella classe 250 le uniche eccezioni tra i piloti di rilievo furono Jean-François Baldé e Didier de Radigues; la situazione volse però a favore di Tournadre che si aggiudicò il Gran Premio relegando Baldè al secondo posto mentre de Radigues fu costretto al ritiro. Nel prosieguo del campionato il francese andò a punti in tutte le gare disputate assicurandosi così il titoloiridato.
E’ lecito pensare che a Mang venne a mancare una manciata di punti che molto probabilmente sarebbe stato nelle sue possibilità conquistare in quel Gran Premio di Francia, l’unico zero nella sua classifica.
Tournadre divenne così il primo francese campione del mondo di motociclismo, se si esclude il titolo della 750 conquistato da Patrick Pons nel 1979.
Joan Mir Campione del Mondo 2020 classe MotoGP con la Suzuki
In questa particolare stagione, condizionata dalla pandemia da COVID e dall’assenza di Marquez vittima del ben noto incidente che lo terrà per ben tre stagioni lontano dalla lotta per il titolo, Joan Mir (Palma di Maiorca, 1º settembre 1997) si è assicurato il titolo MotoGP con un’unica vittoria nell’intera stagione.
Ed in effetti, più che con quella singola vittoria, fu la con la costanza di risultati che Mir riuscì ad aggiudicarsi il titolo nonostante Morbidelli e Quartararo avessero vinto tre Gran Premi a testa.
E infine ricordiamo gli unici due piloti Campioni del Mondo senza vittorie
Manuel Herreros ed Emilio Alzamora – curiosamente entrambi spagnoli – trovano un loro spazio nella storia del Motomondiale per la singolarità di aver conquistato un titolo mondiale senza aver vinto nessuna gara nell’anno del loro trionfo.
Un fatto alquanto raro che si ripeterà con l’australiano Andrew Pitt nel 2001 in SuperSport.
Manuel Herreros, detto Champi, (Villarrobledo il 20 aprile 1963) è stato Campione del Mondo della classe 80 nel 1989 con la DERBI.
Herreros divenne Campione del Mondo della 80 senza vincere neanche una gara, ma puntando sulla regolarità dei piazzamenti piazzandosi 4 volte secondo sui 6 Gran premi in calendario. Quell’anno Ottl arrivò addirittura terzo in campionato nonostante fosse stato il vincitore del maggior numero di prove singole con 3 vittorie.
Emilio Alzamora (Lerida il 22 maggio 1973) si è laureato Campione del Mondo della classe 125 nel 1999 con una Honda.
Nell’anno del titolo Alzamora non vinse nemmeno una gara contro le 5 di Melandri ed ottenne il titolo con un solo punto di vantaggio, 227 punti contro i 226 di Melandri. L’impresa, se così la si può definire, fu favorita dalla mancanza di punti di Melandri nelle prime 3 gare, le prime due saltate per infortunio e un ritiro nella terza.