Come è noto alla maggior parte degli appassionati di motociclismo, la drammatica fine di Angelo Bergamonti sul circuito di Riccione avvenuta il 4 aprile 1971 segnò la fine in Italia delle Mototemporada Romagnola e più in generale delle competizioni sui circuiti cittadini.
Ma, nonostante il divieto, il Moto Club Tonino Benelli riuscì ad organizzare una gara su strade normalmente aperte al traffico. La gara, denominata “Pesaro-Mobili” per il supporto economico della locale industria del mobile, venne programmata per il 29 agosto 1971, poco più di 4 mesi dopo la tragedia di Riccione.
Fu una eccezione resa possibile dalla definizione di gara “extra cittadina” derivante dal fatto che non si sarebbe disputata né sui tradizionali viali delle località adriatiche su cui fino ad allora si era disputata la “Mototemporada” né su un circuito permanente (all’epoca esistevano solo Monza, Imola, Modena, che sfruttava le pista di un aeroporto, e Vallelunga, un ex ippodromo). Gli organizzatori infatti pensarono furbescamente di poter derogare dalle disposizioni ministeriali in materia definendo un tracciato collocato fuori dalla città di Pesaro che utilizzava parte di una vecchia strada che attraversava Villa Fastiggi, una frazione di Pesaro, e parte della superstrada di collegamento fra Pesaro e Urbino ottenendo così un circuito ben diverso da quelli disegnati raccordando i lunghi vialoni cittadini con lentissime curve da affrontare in prima.
La gara clou fu quella della classe 350 che vide l’ultimo incontro in gara tra Giacomo Agostini e Mike Hailwood cui venne affidata una Benelli 4 cilindri ex Pasolini: i due campioni diedero spettacolo per alcuni giri poi Agostini, forte anche del più performante mezzo meccanico, si involò verso la vittoria.
Il successo della prima edizione di “Pesaro Mobili” basato sia sulla presenza di Hailwood che sulla formula di gara “extra-cittadina” convinse gli organizzatori del Moto Club pesarese di programmare la manifestazione anche per il 1972 e anche quella fu un successo grazie alla presenza di Jarno Saarinen cui vennero affidate le nuovissime Benelli 4 cilindri progettate da Prampolini con le quali riuscì a battere Agostini sia nella 350 che nella 500, facendo tripletta con la vittoria anche nella 250.
Memori del successo delle due edizioni del 1971 e del 1972, i vertici del Moto Club Tonino Benelli ci riprovarono nel 1975; in quella occasione il richiamo era costituito dalla presenza di Barry Sheene con la emergente Suzuki 500 e di Giacomo Agostini, nel frattempo passato alla Yamaha, fresco del suo 15° ed ultimo titolo iridato. Il duello si risolse a favore dell’inglese, futuro bi-Campione del Mondo della classe 500.
L’ultima edizione di questa manifestazione si disputò nel 1978 non più sull’ormai tradizionale tracciato di Villa Fastiggi ma nella vicina zona industriale di Chiusa di Ginestreto sul Foglia; il Campione del Mondo Kenny Roberts fu la presenza di maggior richiamo per il pubblico.
Furono, questi, gli ultimi sprazzi dell’epopea dei circuiti su strade normalmente aperte al traffico; le richieste dei piloti di una maggiore sicurezza, richieste avvalorate anche dalle sempre crescenti prestazioni delle moto, orientarono definitivamente l’organizzazione delle competizioni esclusivamente su circuiti permanenti.