Spesso in maniera di triplette viene ricordata quella famosa parata delle tre Ferrari a Daytona nel 1967.
In realtà la Ferrari non era nuova a simili imprese, realizzate più volte addirittura in Formula 1; ne realizzò infatti 8 nell’arco di 10 anni.
Nel 1961 il Gran Premio di Gran Bretagna, disputato il 15 luglio sul circuito di Aintree (un circuito semi-permanente posto all’interno dell’ippodromo di Aintree, nelle vicinanze di Liverpool, che ha ospitato cinque edizioni del Gran Premio inglese nel 1955, 1957,1959, 1961,1962) segnò un momento storico della casa di Maranello in Formula 1.
La Ferrari all’epoca metteva in campo la monoposto 156 F1, spinta da un V6 DINO da 1500cc, caratterizzata da due grandi prese d’aria ovoidali sul muso, peculiarità stilistica che le valsero l’appellativo di shark nose (naso di squalo); il team era composto da tre piloti ufficiali: Richie Ginther, Phil Hill e Wolfgang von Trips.
Il team di Maranello dominò qualifiche e gara sotto una pioggia torrenziale realizzando l’ennesima tripletta, l’ultima della sua storia in F1; in quella occasione la vittoria andò a von Trips che precedé i compagni di scuderia Hill e Ginther.
Come abbiamo anticipato nell’introduzione, le monoposto di Maranello avevano monopolizzato i tre gradini del podio in altre 7 occasioni:
1952 – Francia (Rouen), Germania (Nurburgring) e Olanda (Zandvoort);
1953 – Svizzera (Bremgarten);
1959 – Germania (Avus);
1960 – Italia (Monza)
1961 – Belgio (Spa).
In due occasioni, grazie all’apporto di due privati, furono addirittura 4 le Ferrari che finirono in testa alla gara, al GP di Germania del 1952 che vide il privato svizzero Fisher piazzarsi al terzo posto davanti al pilota ufficiale Piero Taruffi e al GP del Belgio del 1961 dove al quarto posto si classificò la monoposto gialla di Olivier Gendebien, pilota belga che pochi giorni prima, in coppia con Phil Hill, aveva trionfato alla 24 ore di Le Mans alla guida di una Ferrari.
E infine, rimanendo in tema, vogliamo ricordare la tripletta mancata a Monza nel 1966 quando Bandini, principale candidato alla vittoria, era costretto al ritiro mentre i compagni Scarfiotti e Parkes si involavano verso l’uno-due; erano cinque anni che la Ferrari non riusciva ad occupare i due gradini più alti del podio; l’ultima volta ci era riuscita proprio in Gran Bretagna nel 1961 quando, lo abbiamo appena ricordato, fu addirittura una tripletta.
Poi i maggiori costi della Formula1, la crescente competitività degli avversari ed infine i regolamenti renderanno impossibile il ripetersi di una tale impresa.
A margine di queste note vorrei ricordare anche la tripletta iridata del 1952 quando i tre piloti ufficiali, Ascari, Farina e Taruffi, si classificarono nell’ordine alla fine della stagione; il privato Fisher finì quarto.