La Scuderia Ferrari debutta in campionato al Gran Premio di Monaco, seconda tappa del mondiale 1950, con tre 125 (un V12 da 1500cc sovralimentato con compressore volumetrico) affidate ad Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Raymond Sommer; una quarta Ferrari 125 era stata iscritta dal pilota privato Peter Whitehead che viene perciò ricordato per essere stato il primo privato a cui Enzo Ferrari abbia ceduto una sua monoposto di Formula 1.
Ricordiamo che per quanto riguarda le soluzioni motoristiche il regolamento dell’epoca prevedeva motori 1500 sovralimentati o 4500 aspirati.
In prova le Ferrari si piazzarono al 6°, 7° e 9° posto rispettivamente con Villoresi, Ascari e Sommer mentre Whitehead venne classificato senza tempo avendo sofferto di problemi al motore che gli impedirono poi di prendere il via della gara.
La gara venne vinta da Manuel Fangio con l’Alfa Romeo e vide le Ferrari di Ascari e Sommer piazzate al secondo e al quarto posto; Villoresi fu costretto al ritiro per problemi alla trasmissione.
Nonostante il risultato brillante la Ferrari 125, a parere del Drake, non si dimostrò all’altezza delle più collaudate Alfa Romeo e, sin dall’esito di quel primo Gran Premio, Ferrari incominciò a pensare di affidare ai propri ingegneri il progetto di un 12 cilindri aspirato.
Ed infatti al Gran Premio del Belgio, nel mese di giugno, esordiva la Ferrari 275 di 3300cc che rappresentava il primo passo verso la realizzazione della 375 con motore a cilindrata piena di 4500cc passando per la 340, una versione intermedia di 4100cc.