Il Campionato del Mondo di Motociclismo venne istituito nel 1949.
La gara inaugurale del neonato campionato venne assegnata alla Gran Bretagna; il teatro della competizione fu il prestigioso Tourist Trophy che, come da tradizione, si svolse nel mese di giugno sul circuito dell’isola di Man; il 13 giugno si disputò la gara delle 350, o Junior TT secondo la denominazione tradizionale inglese, mentre la Lightweight (classe 250) e la Senior TT (classe 500) vennero disputate il giorno 17.
La prima edizione del Tourist Trophy (solitamente abbreviato in TT o IOMTT) risale al 1907; la competizione si svolge, ancora oggi, solitamente la prima settimana di giugno, sul circuito stradale dello Snaefell Mountain Course di 60,72 chilometri (37,73 mi). Nei primi anni del Novecento veniva organizzata anche una gara per automobili che però nel 1928 venne trasferita in territorio britannico, inizialmente sul circuito di Ards, nell’Irlanda del Nord e successivamente sui circuiti di Donington Park, Goodwood, fino ad arrivare a stabilirsi a Silverstone.
Una particolarità di questa manifestazione era quella di dare il via ai piloti due alla volta (ricordo che all’epoca le moto venivano schierate sulla linea di partenza a motore spento con il pilota a fianco della moto e poi al via dello starter la moto veniva avviata a spinta).
Con la titolazione di Gran Premio motociclistico di Gran Bretagna il Tourist Trophy è stato inserito nel calendario del Campionato del Mondo sin dalla prima edizione, nel 1949, fino al 1976, quando venne escluso dal calendario iridato per l’eccessiva pericolosità del circuito. Nel 1977 venne istituito il Campionato del Mondo Formula TT creato proprio per dare continuità a questa competizione che infatti si svolge ancora oggi registrando un grosso seguito di appassionati e di partecipanti alle gare.
Quel primo Gran Premio della storia del Motomondiale vide la partecipazione di moto e piloti prevalentemente inglesi ed italiani.
La prima gara del Motomondiale fu quella delle 350 che fece registrare una doppietta della Velocette con Freddie Frith ed Ernie Lyons mentre al terzo posto finì Artie Bell su Norton. Quella prima gara del motomondiale fu anche la prima in cui avvenne un incidente mortale che coinvolse Ben Drinkwater (Norton).
La gara delle 250, diversamente da quelle riservate alle due cilindrate maggiori (350 e 500), vide la partenza dei concorrenti in gruppo e la vittoria di due Moto Guzzi condotte rispettivamente dal pilota irlandese Manliff Barrington e dall’inglese Tommy Wood; terzo si classificò un altro pilota inglese, Roland Pike alla guida di una Rudge. Per quanto riguarda i colori italiani, a parte il successo delle Moto Guzzi, ricordiamo il giro più veloce in gara fatto segnare da Dickie Dale anche lui su Moto Guzzi e, purtroppo, l’uscita di strada di Dario Ambrosini che guidava una Benelli monocilindrica.
La partenza della classe 500, la prestigiosa classe regina del Motomondiale oggi sostituita dalla MotoGP, venne data il 17 giugno 1949 dal Duca di Edimburgo. La vittoria arrise ad Harold Daniell su Norton seguito dal compagno di marca Jhonny Lockett, entrambi piloti di casa, seguiti dall’irlandese Ernie Lyons su Velocette. Bob Foster, su Moto Guzzi, segnò il giro più veloce della corsa.
Purtroppo il TT si è sempre rivelato una competizione mortalmente pericolosa (al momento in cui scriviamo queste note, agosto 2023, le vittime sono 267, una media di più di due morti all’anno) a causa del circuito costeggiato da alberi, pali della luce, muretti e marciapiedi per cui tra la fine degli anni ’60 ed i primi dei ’70 incominciarono i primi malumori dei piloti.
La goccia che fece traboccare il vaso fu la morte di Gilberto Parlotti durante la gara delle Ultra Leightweight TT (classe 125), grande amico di Giacomo Agostini che, spalleggiato anche dagli inglesi Barry Sheene e Phil Read, si fece portavoce della protesta dei piloti.
La protesta sfociò in un vero e proprio boicottaggio da parte dei big del mondiale a partire dal 1973, preceduti da Saarinen che aveva disertato il TT già nel 1972 ritenendo la gara troppo pericolosa; la stampa inglese pubblicò con grande clamore la sua dichiarazione «Non voglio morire!», trattandolo da vigliacco.
Della edizione del 1972 ricordiamo gli ultimi big vincitori al TT: Chas Mortimer (Yamaha 125), Phil Read (Yamaha 250) ed il “solito” Agostini che realizzò la consueta doppietta in 350 e 500 con la MV Agusta.
Nel 1973, causa il boicottaggio messo in atto dai big, non troviamo nessuno di essi tra i vincitori che invece furono: Tommy Robb (Yamaha 125), Charlie Williams (Yamaha 250), Tony Rutter (Yamaha 350) e Jack Findlay (Suzuki 500).
Il boicottaggio proseguì negli anni a seguire fino al 1976; questa edizione del Tourist Trophy passerà infatti alla storia quale ultima edizione disputata nel contesto del Campionato del Mondo perché dal 1977 la sede del Gran Premio viene trasferita sul circuito di Silverstone mentre, come abbiamo già accennato in precedenza, il TT viene abolito dal calendario del Motomondiale per essere inserito in un campionato creato appositamente per il TT, denominato Campionato Mondiale Formula TT.
L’ultimo dei big del mondiale che partecipò al TT fu l’americano Pat Hennen che nel 1978, affascinato dal circuito del Mountain, approfittò della lunga pausa tra il GP delle Nazioni ed il GP d’Olanda per partecipare al Senior TT; viaggiava in seconda posizione quando fece segnare il giro record in 19 minuti e 53 secondi a oltre 180 km/h di media, diventando il primo pilota a percorrere un giro in meno di venti minuti. Purtroppo nel corso dell’ultimo giro, a Bishop Court (poco prima del salto del Ballaugh Bridge) venne colpito in volto da un gabbiano; questo gli fece perdere il controllo della sua Suzuki finendo nel cortile di una chiesa. Trasportato in coma in ospedale, Hennen sopravvisse all’incidente ma, dopo essere stato dimesso, non essendosi più ripreso al 100 per cento decise di ritornare negli USA e di ritirarsi dalle corse.
Ricordiamo poi il ritorno vincente al TT di Phil Read (Honda 1977) e Mike Hailwood (Ducati 1978, Suzuki 1979).
All’epoca dei fatti che stiamo ricordando l’estrema pericolosità del TT non era un caso unico ma quel primo movimento dei piloti fu la premessa di una svolta con la nascita dell’IRTA (International Road-Racing Teams Association) nel 1986 e ed il subentro della DORNA nella gestione di sponsor, organizzazione e sicurezza negli anni ‘90.
Ricordiamo infatti i circuiti di Salisburgo; Hockenheim; il vecchio Nurburgring; Spa-Francorchamps di 14,12 Km, dove nel 1977 Barry Sheene riuscì a stabilire la velocità media di gara più alta di sempre a 217,37 Km/h; Imatra, dove il tracciato prevedeva addirittura l’attraversavano delle rotaie dei treni.
Nel 1976 gli ultimi vincitori del TT valido per il Campionato del Mondo furono Tom Herron che realizzò la doppietta 250/500 in entrambi i casi in sella ad una Yamaha e Chas Mortimer primo nella 350 con una Maxton-Yamaha.
E così il 14 agosto 1977 il tracciato inglese di Silverstone prendeva il posto del TT nel Calendario del Motomondiale.
Con il trasferimento dal Mountain a Silverstone il GP inglese perdeva dunque anche la storica collocazione nel mese di giugno e dopo aver inaugurato, nel 1949, il Campionato del Mondo, quel primo anno a Silverstone fu l’ultimo appuntamento del Motomondiale 1977.
I vincitori di questa new age del GP inglese furono Pierluigi Conforti (Morbidelli 125), doppietta di Kork Ballington (Yamaha 250 e 350), Pat Hennen nella 500 con la Suzuki.
Purtroppo, per i colori italiani, ricordiamo questo Gran Premio anche per il modesto piazzamento di Giacomo Agostini nella 500, nono ad un giro dal vincitore, ma soprattutto perché quella fu la sua ultima partecipazione ad un Gran premio del Campionato del Mondo.
Silverstone ha ospitato il GP inglese fino al 1986; dal 1987 il GP venne trasferito sul circuito di Donington Park per poi tornare dal 2010 definitivamente nella sede di Silverstone. Due le edizioni non disputate: quella del 2018 a causa del maltempo, mentre quella del 2020 venne cancellata dal calendario a causa della pandemia da COVID-19.
Circuito di Donington Park