Il 14 maggio 2023 si disputava sul circuito di Le Mans il Gran Premio di Francia di motociclismo, una pietra miliare perché è stato il Gran Premio numero 1000 della storia del Campionato del Mondo di motociclismo, la cui prima edizione si era svolta nel 1949, 74 anni prima di questo storico evento.
Per la cronaca, i vincitori di quel 1000° storico Gran Premio furono: lo spagnolo Daniel Holgado (KTM Moto3) e gli italiani Tony Arbolino (Kalex/Triumph Moto2) e Marco Bezzecchi (Ducati MotoGP) mentre la gara Sprint della MotoGP andò allo spagnolo Jorge Martin, anch’egli su Ducati.
Dal quel lontano 1949 fino a quella storica data il Campionato del Mondo ha trovato ospitalità in 29 diverse nazioni su 73 differenti circuiti partendo dagli iniziali 6 Gran Premi della prima stagione (Tourist Trophy, Svizzera, Olanda, Belgio, Ulster, Monza) fino ad approdare nel 2023 alle esotiche piste di Sokol, in Kazakistan (poi annullato per mancata omologazione), e del Buddh International Circuit, in India, quando vennero disputati ben 20 Gran Premi iridati.
Inizialmente il Campionato aveva una connotazione spiccatamente europea (piloti e moto) e i circuiti, ad eccezione di Monza, erano tutti ricavati da tracciati stradali.
In questi lunghi anni si sono laureati Campioni del Mondo 125 piloti, in rappresentanza di 20 Paesi, un numero che può sembrare elevato solo se non si considera che per molti anni le classi per moto sciolte erano addirittura 5, partendo dalle “zanzare” da 50 cc per arrivare alla Classe Regina, le 500, passando per le 125, 250 e 350.
Contrariamente a quanto avviene oggi, non sempre venivano ammesse tutte le classi; in particolare la classe 500 non è stata ammessa in 48 Gran Premi.
Anche se non è stato tra i “soci fondatori” del Motomondiale essendo stato inserito nel Calendario solo nel 1951, il Gran Premio di Francia vanta comunque un suo prestigio essendo stato disputato per moltissimi anni saltando solo poche edizioni: non furono disputati i GP di Francia nel 1949, 1950, 1952, 1956,1957, 1958, 1968, 1971 e nel 1993.
Nel corso degli anni il Gran Premio di Francia ha trovato la propria sede in sette differenti circuiti partendo da quello di Albi, che ospitò l’edizione del 1951, per andare poi a calcare l’asfalto di Clermont-Ferrand, Le Mans, Magny Cours, Nogaro, Paul Ricard e Rouen.
Il più prestigioso, e il più utilizzato, è sicuramente quello di Le Mans, protagonista di queste note, che, fino alla storica data del 2023, è stato utilizzato ben 35 volte a partire dal 1969.
Ma ripercorriamo brevemente la lunga storia del Campionato del Mondo di motociclismo.
Nel 1949 nasce la Fédération Internationale de Motocyclisme (FIM) che istituisce le classi 125, 250, 350, 500 e Sidecar alle quali nel 1962 si aggiungerà la classe 50.
Il primo Gran Premio della storia è stato il Tourist Trophy che si svolgeva sull’Isola di Man. Il 12 giugno veniva dato il via alla gara delle 350: il primo vincitore di un Gran Premio iridato risulterà l’inglese Freddie Frith sulla Velocette mentre un altro inglese, Leslie Graham, diventerà il primo campione del mondo nella classe 500 in sella a una AJS. A piloti e case italiane andarono i titoli della 125 e della 250.
Ma, a parte quei successi iniziali delle moto inglesi, tra il 1949 e il 1974 saranno le italiane MV Agusta e Gilera a dominare le classifiche della classe regina, la 500; artefici di questi successi piloti che sono entrati nel Gotha del motociclismo internazionale: Masetti, Duke, Surtees, Liberati, Hocking, Hailwood, Agostini.
Ma poi arrivarono i giapponesi, prima nelle classi inferiori (50, 125, 250, 350) ma poi, nel 1966 una Casa giapponese vince per la prima volta una gara nella classe regina, grazie a Jim Redman su Honda che si impose ad Hockenheim; alla fine dell’anno la casa giapponese conquisterà il titolo per costruttori.
La Yamaha nel 1974 festeggia il suo primo titolo Costruttori; l’anno successivo Agostini centra il suo ottavo titolo regalando alla Yamaha il primo titolo piloti, il primo per un costruttore giapponese.
Dal 1975 inizia il dominio delle giapponesi nella top class con Honda, Suzuki e Yamaha; solo la Kawasaki, peraltro presente molto sporadicamente, non riuscirà mai a conquistare un titolo della top class.
Verso la fine degli anni ’70 assistiamo all’avvento dei piloti di scuola americana con Roberts, Spencer, Lawson, Rainey e Schwantz soppiantata poi dalla scuola australiana inaugurata da Gardner ed esaltata dai successi di Doohan. In quegli anni sapranno mettersi in luce anche i nostri Lucchinelli e Uncini, iridati rispettivamente nel 1981 e nel 1982.
Nel 2001 ritornano a brillare i colori italiani con la nascita della stella Valentino Rossi che dominerà le fasi finali della classe 500 e quelle iniziali della neonata MotoGP.
Arriviamo così a tempi più recenti che vedranno i trionfi dei ploti spagnoli, Lorenzo e Marquez in particolare, e della meteora australiana Stoner che nel 2007 porta allo storico successo iridato la Ducati.
Infine è doveroso ricordare il titolo Mondiale 2022 conquistato da Bagnaia su Ducati che, dopo 40 anni dal successo di Agostini su MV nel 1973, fa registrare nuovamente il titolo di un pilota italiano su moto italiana nella classe regina.
Nel frattempo le classi inferiori erano state prima ridotte a due (125 e 250) per essere poi sostituite da Moto3 e Moto2.
Ma fissiamo alcuni dati statistici del Motomondiale alla storica data del 14 maggio 2023.
- Honda è il costruttore di maggior successo con un totale di 817 vittorie, seguito da Yamaha (520), Aprilia (295), MV Agusta (275), Kalex (165) e Suzuki (162).
- 30 costruttori diversi hanno vinto titoli di Campionato del Mondo Grand Prix. Honda guida con 72 titoli, davanti a Yamaha (37), MV Agusta (37), Aprilia (19) e Suzuki (15).
- Valentino Rossi è il pilota con il maggior numero di partenze, 432. In pratica ha gareggiato in oltre il 43% di tutti i Gran Premi che si sono svolti alla data, inoltre risulta essere il pilota più longevo avendo gareggiato nel Motomondiale per 26 anni, dal 1996 al 2021.
- Valentino Rossi è anche il pilota con il maggior numero di podi con 235, davanti a Giacomo Agostini (159), Dani Pedrosa (153), Jorge Lorenzo (152), Angel Nieto (139) e Marc Márquez (139).
- Dalla prima gara del Campionato del Mondo nel 1949 ad oggi hanno vinto almeno un Gran Premio 393 piloti.
- Sono provenienti da 29 nazioni i piloti che hanno vinto almeno un Gran Premio. L’Italia guida con 876 vittorie, davanti a Spagna (700) e Regno Unito (413)
- Sono 125 i piloti iridati che si condividono un totale di 284 titoli. Giacomo Agostini detiene il record con 15, seguito da Angel Nieto (12+1), Mike Hailwood (9), Rossi (9) e Carlo Ubbiali (9). Dei 125 campioni, 70 (quindi oltre la metà) hanno conquistato un solo titolo. I pluricampioni sono pertanto 55.
- Giacomo Agostini è il pilota più vittorioso con 122 GP vinti, davanti a Rossi (115) e Nieto (90). Marc Márquez è al quarto posto con 85 vittorie, davanti a Hailwood con 76.
- i 125 campioni del mondo sono di 20 diverse nazionalità. L’Italia guida con 80 titoli mondiali, davanti a Spagna (57), Regno Unito (44), Germania Ovest (17), USA (17), Australia (12) e, a seguire con numeri meno importanti, Francia, Giappone, Svizzera, Rhodesia (l’attuale Zimbaue), Nuova Zelanda, Austria, Finlandia, Germania Est, Olanda, San Marino, Sudafrica, Svezia, Ungheria, Venezuela.
- Sono 29 i paesi che hanno ospitato almeno un Gran Premio dal 1949. La Spagna guida con 143 davanti all’Italia con 103.
- Assen, sede del Dutch TT o Gran Premio d’Olanda, è il circuito in cui si sono svolti la maggior parte dei Gran Premi, ovvero 73. Il Dutch TT si è disputata sin dalla prima edizione del Mondiale ma venne annullato nel 2020 a causa della pandemia da Coronavirus