Il Campionato del Mondo del 1963 si presentava agli appassionati con alcune novità: le prove aumentarono fino a 12, praticamente il doppio rispetto alla prima edizione del Campionato (1949); dopo il Sudamerica, introdotto nel 1961, in quel campionato entrava nel calendario anche il continente asiatico con il Gran Premio del Giappone, giusto omaggio alle case giapponesi che di fatto si stavano sostituendo alle italiane ritiratesi dalle competizioni iridate alla fine del 1957.
Infatti il pilota neozelandese Hugh Anderson realizzò una doppietta con le Suzuki 50 e 125 imitato da Jim Redman che si aggiudicò i titoli della 250 e della 350 alla guida delle Honda.
A tenere alto l’onore delle moto europee, o meglio delle italiane, ricordiamo sia la MV Agusta, che riuscì a riconfermarsi nella classe regina grazie a Mike Hailwood, che la Moto Morini che, con Tarquinio Provini alla guida, tenne testa alla Honda quattro cilindri di Redman sino all’ultima gara disputata in Giappone a Suzuka.
E fu proprio nella combattuta classe 250 che arrivò la prima storica vittoria della Yamaha
Ma torniamo indietro nel tempo
Il debutto della Yamaha nel Motomondiale era avvenuto domenica 21 maggio 1961 al Gran Premio di Francia, sul circuito di Clermont-Ferrand. Il team Yamaha, in quella occasione, conquistò un ottavo ed un decimo posto nella 250 con Fumio Itō e Taneharu Noguchi che guidavano la RD48 bicilindrica a due tempi e ancora un ottavo posto con Noguchi alla guida della RA41 monocilindrica 125cc a due tempi. Ma già tre settimane dopo, al Tourist Trophy, Fumio Itō otteneva per la Yamaha il primo punto nel Campionato del Mondo con un sesto posto nella 250.
Dopo un anno sabbatico impegnato a sviluppare le moto, la Yamaha si ripresenta in ottima forma ai nastri di partenza del Motomondiale 1963 quando Fumio Itō (qui alcuni cenni biografici del pilota giapponese) vinse la classe 250cc a Daytona (USA); Itō affrontò poi quella che sarebbe stata la sua migliore stagione iridata vincendo la gara della classe 250 del Gran Premio del Belgio portando così la Yamaha al primo storico successo iridato.
Dopo quel trionfale Gran Premio in cui aveva piazzato due suoi piloti nelle prime due posizioni, Itō e Sunako, la Yamaha decise di riportare la squadra in Giappone e di rinviare le proprie ambizioni iridate all’anno successivo.
E nel 1964 Phil Read riuscì ad aggiudicarsi il titolo della 250 con la Yamaha RC05 detronizzando il Campione in carica Jim Redman (Honda), anche se, per dovere di cronaca, dobbiamo ricordare che fu favorito dalla regola degli scarti.