Probabilmente sono pochi coloro che ricordano la fallimentare partecipazione del team Andrea Moda Formula al Campionato del Mondo di Formula 1 del 1992, una partecipazione che si limitò alla iscrizione a soli nove Gran Premi sui 16 previsti dal calendario e con risultati che definire deludenti è quantomeno eufemistico; al riguardo basti ricordare che, nonostante avesse iscritto due vetture a diversi Gran Premi, riuscì a qualificare per le prove ufficiali una sola monoposto in un solo Gran Premio. Una vera meteora.
In quegli anni avevano fatto approdo alla Formula 1 alcune scuderie alquanto improbabili come la Fondmetal, la Racing Developments e la Coloni. Tra queste cercò un proprio spazio anche l’Andrea Moda Formula.
La Andrea Moda Formula nasceva da un’idea di Andrea Sassetti (Fermo, 14 febbraio 1960), un imprenditore marchigiano produttore di scarpe da donna di alto di gamma con il marchio Andrea Moda, che aveva intravisto nella Formula 1 la vetrina ideale per rendere più visibile il suo marchio.
Dovendo però partire da zero, nel 1991 Sassetti colse l’occasione della decisione di Enzo Coloni di rinunciare al sogno della Formula 1 deluso dagli scarsi risultati ottenuti in cinque anni di partecipazione al campionato. Sassetti acquisì materiali e personale dalla Scuderia Coloni; Enrico Bertaggia ed Alex Caffi furono i piloti scelti per questa avventura.
Dal punto di vista finanziario le premesse non erano buone perché Sassetti non riuscì a trovare un main sponsor ma solo qualche piccolo imprenditore marchigiano per cui Sassetti avrebbe dovuto provvedere di tasca sua a coprire tutte le spese.
Il team venne presentato ufficialmente al Motor Show di Bologna del 1991 sfoggiando una elegantissima e al contempo sobria livrea full black come a voler rimarcare la natura del brand operante nel settore del fashion.
La scuderia Andrea Moda si apprestava dunque a partecipare alla stagione 1992 con una dotazione tecnica alquanto datata, la monoposto Coloni C4 del 1991, spinta dal consueto Ford Cosworth V8, che a sua volta era già obsoleta in quanto derivata dalla monoposto dell’anno precedente che perdipiù si era rilevata scarsamente competitiva.
Inizialmente l’unica modifica significativa che il team apportò alla monoposto, ridenominata C4B, fu la sostituzione del Ford Cosworth con il V10 Judd accoppiato ad un retrotreno realizzato dalla Dallara.
Al Gran Premio di apertura, che si disputava a Kyalami in Sudafrica, il team di Sassetti si presentò alle qualifiche con due monoposto; la prestazione dei due piloti non andò oltre qualche giro nelle prove del giovedì – concesse ai piloti per fare conoscenza delle radicali modifiche imposte al tracciato – perché al team venne contestato il mancato versamento della quota d’iscrizione di 100.000$ in quanto considerato come un team di nuova istituzione mentre invece Sassetti sosteneva che l’Andrea Moda Formula era da ritenersi un semplice cambio di nome del team Coloni; questa tesi non venne accettata per cui la squadra ripartì dal Sudafrica già dal giovedì, senza neanche disputare i primi turni di prove libere.
Il team mancò anche al secondo appuntamento, in Messico, sia per il persistere delle incomprensioni di natura burocratica/amministrativa che per un un ritardo nella consegna di alcuni componenti; incominciarono i primi dissidi con i piloti al punto che Caffi e Bertaggia lasciarono il team sostituiti dal brasiliano Roberto Moreno e dal semi sconosciuto inglese Perry McCarthy che non avrà fortuna in Formula 1 ma in seguito avrebbe guadagnato fama come “The Stig”, il pilota mascherato dello show automobilistico della BBC “Top Gear”.
Al Gran Premio del Brasile l’Andrea Moda si presentò con la nuova monoposto, la S921, progettata da Nick Wirth, un tecnico a capo della società di ricerca Simtek da cui deriva la S nel nome della monoposto. Il progetto era basato su un precedente lavoro che Wirth aveva elaborato per la BMW, poi abortito.
Purtroppo non fu un debutto promettente, anzi fu disastroso: il miglior tempo fatto registrare da Moreno nel corso delle prequalifiche – unico a scendere in pista, poiché era emerso che McCarthy non disponeva ancora della superlicenza FIA – risultò di 15 secondi più lento rispetto al penultimo, non riuscendo pertanto ad accedere alle qualifiche ufficiali; in seguito McCarthy ha finalmente ricevuto la sua Super Licenza.
L’unica volta che l’Andrea Moda Formula sarà effettivamente in grado di prendere parte ad un Gran premio fu a Monaco riuscendo a qualificarsi con Moreno che però fu costretto al ritiro per un guasto al motore nel corso all’undicesimo giro.
Alla impreparazione complessiva del team si aggiunse anche la sfortuna: in Canada al team non vennero consegnati i motori nuovi a causa di una tempesta che aveva colpito il volo della British Airways con il quale erano stati spediti (o forse un mancato pagamento alla Judd). Rimasto senza propulsori il team fu costretto a chiederne uno motore in prestito alla Brabham ma comunque i piloti non riuscirono a qualificarsi.
Altra circostanza sfavorevole fu lo sciopero degli autotrasportatori francesi che impedì alla Andrea Moda di arrivare al circuito di Magny-Cours in tempo utile.
A Silverstone McCarthy, in un torrido pomeriggio di sole cocente, con l’asfalto che misurava oltre 40 gradi, fu costretto ad affrontare le prequalifiche con l’unico set di gomme di cui disponeva: gomme da pioggia!
Problemi logistici, tecnici, economici e carenza di personale erano la costante di questa avventura; per ovviare alla mancanza di personale più volte Sassetti ovviò reclutando per il team alcuni lavoratori della sua fabbrica di calzature.
Sorprendentemente ad Hockenheim il team trovò una insperato miglioramento delle prestazioni, non riuscendo comunque a superare lo scoglio delle prequalifiche ma questa volta per soli tre decimi di secondo e dopo aver rimediato, nuovamente, un guasto al motore.
In occasione del Gran Premio di Ungheria, il persistere di queste carenze indusse la FIA a sollecitare il team ad impegnarsi per fornire ad entrambi i piloti monoposto adeguate per qualificarsi, pena la possibile esclusione dal Campionato.
Gran Premio del Belgio. Sul circuito di Spa, McCarthy stava percorrendo l’impegnativa curva di Eau Rouge quando lo sterzo si bloccò a causa delle forti flessioni del telaio; entrambe le Andrea Moda risultarono ancora ultime, davanti solamente alla Ligier di Comas rimasto senza tempo. Ma al Gran Premio del Belgio questo fu un problema minore rispetto al fatto che Sassetti venne arrestato dalla polizia belga proprio nel paddock di Spa a seguito di un mandato di cattura internazionale spiccato nei suoi confronti per illeciti economici e fatturazioni false e venne anche pignorata parte del materiale a causa delle insolvenze nei confronti dei fornitori.
A questo punto la FIA, visti i risultati scadenti e i problemi finanziari che portarono all’arresto di Sassetti, escluse il team Andrea Moda dal Campionato di F1 a partire già dal successivo Gran Premio d’Italia per poi comminargli la squalifica a vita dalla Formula 1, colpevole di averne danneggiato l’immagine.
Sassetti tentò comunque di partecipare al Gran Premio d’Italia inoltrando una richiesta formale alle autorità italiane; il camion della scuderia entrò di notte nel paddock di Monza grazie ad un’ordinanza del Tribunale, ma la FIA, tramite i suoi avvocati, riuscì a bloccare il team.
In definitiva tra frodi fiscali, con conseguente arresto, mancanza di personale, scarsità di mezzi finanziari,dotazioni tecniche approssimative e piloti senza licenza (McCarthy) non è difficile comprendere perché l’Andrea Moda Formula viene considerato ancora oggi come il team di Formula 1 meno professionale di sempre.
Per dare una descrizione sintetica di quell’avventura basterebbe questa frase di MorenO: “Correre in Formula 1 è difficile, correre e vincere in Formula1 è molto difficile, correre in Formula1 sull’Andrea Moda è un miracolo”.
La storia dell’Andrea Moda Formula viene raccontata in un docufilm dal titolo “Last & Furious” che dovrebbe uscire nel 2023 su Netflix o su Raiplay, di cui già circola su Youtube questo trailer.
Oggi Sassetti gestisce ristoranti e discoteche ed è impegnato nel settore delle costruzioni; possiede ancora una delle sue monoposto Andrea Moda S921 che a volte guida personalmente sul circuito di Misano.