In Europa tutti probabilmente ricordano il nome di Mario Andretti per il titolo di Campione del Mondo di Formula1 che conquistò nel 1978 con la predominante Lotus 79.
Andretti avrebbe dovuto esordire in Formula 1 nel 1968 al Gran Premio d’Italia dove era iscritto con una Lotus. La sua idea era quella di girare con la Formula 1 il venerdì, partire per gli Stati Uniti per partecipare alla Hoosier 100 (prestigiosa gara di campionato nazionale nota anche come “Track of Champions”) per poi ritornare in Italia la domenica e schierarsi al via del Gran Premio. Ma il regolamento dell’epoca vietava ai piloti di partecipare ad un altro evento entro 24 ore dall’inizio di un Gran Premio; alla fine decise di partire per gli USA e di non tornare in Italia. Una vicenda del tutto analoga coinvolse anche il suo connazionale Bobby Unser, iscritto con una BRM.
In quello stesso anno Andretti conquistò la pole position al Gran Premio degli Stati Uniti a Watkins Glen ma in gara fu costretto al ritiro per rottura della frizione della sua Lotus.
Nel 1969 partecipò a tre Gran Premi ancora con la Lotus ma purtroppo fu costretto al ritiro in tutte e tre le occasioni; seppe consolarsi trionfando alla 500 miglia di Indianapolis e conquistando il titolo USAC.
Nel 1970 partecipò a 5 Gran Premi con la March con la quale conquistò il suo primo podio arrivando terzo al Gran Premio di Spagna; alla fine dell’anno arrivò la chiamata della Ferrari con la quale aveva già ottenuto ottimi risultati alla guida delle Sport-prototipo di Maranello.
In particolare vogliamo ricordare la vittoria alla 12 ore di Sebring nel 1970 dove, insieme a Giunti e Vaccarella, riuscì a portare a Maranello l’unica vittoria in Campionato della 512S.
Ma veniamo all’oggetto di queste note.
Il 6 marzo 1971 si disputava la prima di Campionato del Mondo di Formula 1; era il Gran Premio del Sudafrica, a Kyalami, e per Andretti fu un debutto col botto: vittoria e giro più veloce in gara con la 312B (la B2 avrebbe debuttato un paio di Gran Premi dopo).
In prova Jackie Stewart (Tyrrell) aveva conquistato la pole relegando Chris Amon (Matra) a sei secondi di distacco; a seguire Regazzoni e Andretti con le Ferrari 312B del 1970, quinto Fittipaldi (Lotus) davanti a Surtees (Surtees), Hulme (McLaren) e il terzo ferrarista, Jackie Ickx.
Allo start Stewart e Amon si piantano e ne approfitta Regazzoni che prende il comando davanti a Fittipaldi, Ickx e Hulme; ma quest’ultimo è il più veloce in pista e ben presto si libera di Ickx e Fittipaldi e si mette all’inseguimento di Regazzoni.
Al diciassettesimo giro il neozelandes passa al comando e aumenta costantemente il suo vantaggio sul pilota della Ferrari al quale si stanno avvicinando pericolosamente Surtees ed Andretti mentre Ickx è costretto ai box da una foratura e riparte ultimo.
Regazzoni deve rallentare a causa delle vibrazioni che provengono dall’anteriore e ben presto viene superato da Surtees e Andretti; poco dopo anche Surtees comincia a perdere terreno a causa di una perdita d’olio dal cambio che lo costringe poi al ritiro.
Andretti si ritrova così secondo a 8 secondi da Hulme; l’italo americano non si dà per vinto, spinge sull’acceleratore e riesce a ridurre il distacco facendo segnare il giro più veloce della gara.
A 4 giri dal termine Hulme rallenta improvvisamente a causa di un dado della sospensione posteriore che si è allentato; pur con la macchina menomata che accusa una tenuta di strada precaria il pilota cerca di portare a termine il Gran Premio ma non riuscirà a fare meglio del sesto posto.
Andretti si ritrova così in testa alla gara e va a vincere il suo primo Gran Premio di Formula 1, al debutto con una monoposto Ferrari, davanti a Stewart e Regazzoni.
Nell’anno del trionfo Andretti verrà iscritto ad altri 5 Gran Premi; il suo miglior risultato sarà il 4° posto conquistato al Gran Premio di Germania.
Nel 1972 lo ritroviamo ancora in Ferrari, una delle annate peggiori della casa di Maranello; partecipa a 5 Gran Premi con risultati non esaltanti ma in compenso ottiene 4 vittorie in gare riservate alle vetture Sport con la 312PB.
Dopo un anno di assenza, nel 1974 lo ritroviamo al via della Formula 1 alla guida della americana Parnelli con la quale, nel 1975, arriverà quarto in Svezia, quinto in Francia e otterrà il giro più veloce in Spagna.
Passato alla Lotus, nel 1978, come abbiamo ricordato, sarà Campione del Mondo; nel 1981 passa all’Alfa Romeo conquistando un quarto posto al Gran Premio degli Stati Uniti Ovest sul circuito di Long Beach.
Il 1982 fu l’anno dell’addio definitivo alla Formula 1 ma disputò ancora tre Gran Premi: a Long Beach con la Williams in sostituzione di Reutemann che si era ritirato dalle competizioni e gli ultimi due per la Ferrari in sostituzione di Pironi che si era fratturato le gambe durante le prove del Gran Premio di Germania; grazie alla eccellente competitività della Ferrari il rientro di Andretti fu positivo tanto che conquistò la pole a Monza, finendo poi terzo. La carriera di Andretti in Formula 1 si chiuse al Gran Premio di Las Vegas con un ritiro.