Sin dai primi anni ‘70 la Ducati ha fatto del bicilindrico ad L, prima con distribuzione comandata da alberello verticale e coppie coniche e poi da cinghie dentate, la propria bandiera tecnologica.
Ma in un precedente articolo vi abbiamo raccontato come e perché proprio alla fine di quel decennio entrarono a far parte del listino Ducati alcuni modelli di cilindrata medio-bassa (350 e 500) mossi da un “classico” motore bicilindrico parallelo; furono un fiasco commerciale e quella soluzione motoristica a Borgo Panigale da allora non è mai più stata presa in considerazione.
Ma il bicilindrico parallelo in Ducati ha avuto qualche applicazione anche nelle competizioni; tre sono le realizzazioni caratterizzate da questo schema, o almeno quelle di cui si è venuti a conoscenza:
- nel 1957 venne approntata una 175 (49 x 46,6) per la Formula 2; motore bialbero a molle a cascata di ingranaggi, cilindri verticali; erogava 22 CV a 11000 giri. Venne soprannominata il “Testone” per le dimensioni del castello di distribuzione. La moto partecipò, essendo però costretta al ritiro, ad un’unica gara, il Giro Motociclistico d’Italia, dove la cilindrata massima ammessa era appunto di 175cc. La moto fu poi aggiornata e consegnata a Mike Hailwood per il 1959, ma non fu mai usata in gara. Francesco Villa, nel 1965, ne ricaverà una 250 (55,2 x 52) apportando qualche modifica anche al telaio;
- per la categoria 125 GP venne sviluppato nel 1958 un bicilindrico, ispirato al 175, Trialbero Desmo a cascata di ingranaggi; i cilindri erano leggermente inclinati in avanti; la potenza era di 22,5 CV a 13.800 giri con possibilità di arrivare fino a 17.000; arrivò terza al GP delle Nazioni a Monza dietro altre due Ducati mono; non venne più utilizzato ufficialmente perché nel 1959 la Ducati si ritirò ufficialmente dalle competizioni ma venne ceduto a Mike Hailwood;
- infine nel 1960 Stan Hailwood commissionò alla Ducati la realizzazione di una 250 GP per il figlio Mike; nacque una 250 bicilindrica desmodromica ad ingranaggi che erogava 37 CV a 11600 giri. Da questa moto venne derivata una 350 per il pilota Ken Kavanagh. Le moto, senza assistenza ufficiale, non avranno alcun successo e saranno acquistate da Surtees che le doterà di ciclistica Reynolds e le affiderà, tra gli altri, a Phil Read;
- ci sembra opportuno citare anche il prototipo di una 500 derivata dalla 500 SD (Sport Desmo) bicilindrica verticale preparato nel corso del 1977 per le gare della categoria Juniores dotata di carburatori da 40mm e scarichi a megafono per una potenza di circa 58 CV, che però non gareggiò mai.