Sin dalla prima edizione del Campionato del Mondo di motociclismo, nel 1949, i piloti italiani si sono sempre distinti salendo moltissime volte sul gradino più alto del podio iridato e conquistando titoli in tutte le classi, ad esclusione della effimera classe 80.
Ma ci sono stati campionati in cui i colori italiani si sono messi ancor più in evidenza registrando vittorie di soli piloti nostrani.
Se non avessimo spulciato gli albi d’oro del Motomondiale, avremmo pensato che una simile impresa sarebbe potuta riuscire solo al 15 volte iridato Giacomo Agostini, in particolare nel corso del lustro compreso tra il 1968 ed il 1972, quando oggettivamente gli schieramenti avversari erano a dir poco di scarso peso.
In realtà più piloti italiani hanno monopolizzato le classifiche del Motomondiale, con una particolare “preferenza” per la classe 125, mentre, contrariamente a quel che avremmo potuto immaginare, ad Agostini capitò di egemonizzare le due classi a cui partecipava, 350 e 500, solo nel 1968 perché negli altri anni di quel quinquennio in qualche caso fu costretto al ritiro vittima di rarissimi (per la MV) problemi meccanici mentre in un paio di annate, a titolo ormai matematicamente acquisito, rinunciò alla trasferta finale.
1949: campionato del mondo classe 125
Già dal primo anno di svolgimento del Motomondiale gli italiani incominciarono a distinguersi conquistando i titoli della 125 con Nello Pagani su Mondial e della 250 con Bruno Ruffo su Moto Guzzi. Nella classe 125, disputata su soli tre Gran Premi, si verificò il primo dominio tricolore con due vittorie di Nello Pagani in Svizzera ed in Olanda, mentre fu il suo compagno di marca, Gianni Leoni ad aggiudicarsi il Gran Premio delle Nazioni sul circuito di Monza.
1950: campionato del mondo classe 125
Anche nel secondo anno del Motomondiale la classe 125 fu terreno di caccia esclusivo dei piloti italiani. In questo caso sono tre gli italiani, tutti e tre piloti della Mondial, che conquistano il primo gradino del podio dei tre Gran Premi in programma, dividendosi così equamente il successo in gara: Bruno Ruffo, che sarà campione, si affermò in Olanda, Carlo Ubbiali, alla sua prima vittoria iridata, farà suo il Gran Premio dell’Ulster ed infine Gianni Leoni si affermò per il secondo anno consecutivo al Nazioni.
1956: campionato del mondo classe 125
Siamo in piena epopea del 9 volte campione del Mondo Carlo Ubbiali e sarà proprio il campione bergamasco, ad aggiudicarsi con la MV Agusta cinque dei sei Gran Premi in agenda, lasciando alla Gilera di Romolo Ferri (alla sua unica vittoria iridata) la vittoria nel Gran Premio di Germania.
1958: campionato del mondo classe 125
Si affaccia sulla platea mondiale la Ducati con le sue desmodromiche trialbero, ma sarà ancora la MV ad affermarsi grazie alle doti del suo portabandiera Carlo Ubbiali e a qualche piccolo colpo di sfortuna del suo più accreditato antagonista Alberto Gandossi. Infatti Ubbiali si aggiudicò quattro Gran Premi su sette; Gandossi, con la Ducati, si affermò in Belgio ed in Svezia ed infine Bruno Spaggiari, alla sua unica vittoria iridata, guiderà la cinquina trionfale della Ducati al Gran Premio delle Nazioni davanti a 4 compagni di marca.
1968: campionato del mondo classi 350 e 500
Scrivi MV Agusta 350 e 500 e leggi Giacomo Agostini. Come abbiamo anticipato nell’introduzione In questo campionato c’è un solo nome che imprime il proprio sigillo sulle classi 350 e 500 aggiudicandosi le sette gare in programma per la classe 350 e le 10 della classe 500.
1970: campionato del mondo classi 350 e 500
Giacomo Agostini vince tutti i Gran Premi a cui prende parte ma poi diserta l’ultimo Gran Premio della stagione, in Spagna, lasciando così la vittoria al suo compagno di squadra, il nuovo acquisto della MV Agusta Angelo Bergamonti che si assicura la vittoria in entrambe le classi stabilendo anche i nuovi record del circuito. Per il pilota di Gussola (Cremona) rimarranno le sue uniche vittorie iridate perché, purtroppo, il 4 aprile 1971 sarà vittima di un incidente mortale sul circuito di Riccione, durante una gara della Mototemporada romagnola disturbata da una intensa pioggia.
1987: campionato del mondo classe 125
Ancora una volta gli italiani eccellono nella classe 125. Nel 1987 la 125 fece registrare il dominio di Fausto Gresini che in sella alla Garelli fu capace di aggiudicarsi i primi 10 degli undici Gran Premi stagionali lasciando, a causa di una caduta, la vittoria nel Gran Premio del Portogallo (ma disputato sul circuito spagnolo di Jarama) a Paolo Casoli (questa rimarrà la sua unica vittoria iridata) su Moto AGV, una moto realizzata grazie ai finanziamenti dello sponsor AGV, basata su un telaio della svizzera LCR motorizzato Honda.
1992: campionato del mondo classe 250
Nel 1992 furono ben 4 i piloti italiani che occuparono il primo gradino del podio nelle 13 gare della classe 250. Il dominatore assoluto fu Luca Cadalora su Honda che si aggiudicò più della metà dei Gran Premi della stagione con 7 vittorie; alla fine dell’anno Cadalora sarà per la terza volta Campione del Mondo; ricordiamo in particolare il trionfale Gran Premio del Brasile che vide sui due gradini più bassi del podio altri due italiani, Biaggi e Reggiani, con Romboni piazzato al quarto posto. Le altre 5 vittorie andarono a Pierfarncesco Chili (3), Loris Reggiani (2) e infine fu Max Biaggi, al suo primo mondiale a tempo pieno, ad aggiudicarsi l’ultimo Gran Premio della stagione, in Sudafrica, salendo sul podio insieme ad altri due italiani, Reggiani e Chili.
Per ora, al momento in cui scriviamo, questo del 1992 è l’ultimo caso di classifiche dominate al 100% da piloti italiani.