Domenica 24 luglio 1932 la Scuderia Ferrari schierava al via della quinta edizione del “Circuito Principe di Piemonte” ad Avellino l’Alfa Romeo 8C 2300 #16 affidata alla guida di Tazio Nuvolari; il leggendario mantovano si imporrà sui 249,51 Km della pista irpina percorrendo 10 giri del circuito alla media record di 94,750 km/h.
Dopo il debutto assoluto, avvenuto Il 9 luglio 1932 in occasione della 24 Ore di Spa-Francorchamps, sulla vettura del Biscione faceva bella mostra di sé per la prima volta in Italia lo scudetto con il Cavallino Rampante.
Il circuito irpino, sorto nel 1928, appena un anno dopo il Nürburgring (22,8 Km), era stato disegnato tra i saliscendi delle alture che circondano Avellino tra i comuni di Mercogliano, Monteforte Irpino, Forino e Contrada.
Il Circuito di Avellino “Principe di Piemonte” è stato indetto per la prima volta nel 1928 su iniziativa del Presidente del R.A.C.I., Alberto Di Marzo, delle omonime Miniere di zolfo in Tufo. Dopo l’ultima edizione anteguerra corsa nel 1933, il Circuito di Avellino è stato intitolato al suo fondatore con la Coppa Alberto Di Marzo del 1950, 1951 e 1953 valevole per il Campionato Italiano Sport.
Ai tempi della vittoria di Nuvolari, il 1932, vi erano numerosi premi in palio: la Coppa di Sua Altezza Reale il Principe di Piemonte assegnata al vincitore assoluto; la Coppa Città di Avellino per il pilota che avrebbe siglato il giro più veloce in tre edizioni anche non consecutive; la Coppa dell’Automobile Club Avellino per il “Primo Classificato su Macchina Italiana” in tre edizioni anche non consecutive; la Gran Coppa d’Argento per il primo di classe 1.100 ed infine, a testimonianza di quei tempi, la Coppa d’Argento assegnata dal segretario federale “al fascista meglio classificato su macchina italiana”.