Il dubbio è legittimo tanto che, paradossalmente si potrebbe dire che siano stati chiamati entrambi.
Gerhard Berger effettivamente firmò con Ferrari nel 1986 e, a partire dall’anno successivo rimase a Maranello per tre anni, dal 1987 al 1989. Berger poi, dopo l’esperienza in McLaren, ritornò per un altro triennio in Ferrari, dal 1993 al 1995, uno dei rari casi di pilota “figliuol prodigo” a Maranello come Ickx, Regazzoni e Raikkonen.
Ma nella estate dello stesso 1986 anche Mansell era stato convocato a Maranello dal Drake e aveva firmato un pre-contratto ma poi, per il timore che la Williams, appresa la notizia, avesse privilegiato Piquet nella corsa al titolo, ritornò sui suoi passi e pagò una penale sotto forma di una cospicua donazione alla fondazione voluta da Ferrari per la lotta alla distrofia muscolare.
Poi, nel 1989, quando Enzo Ferrarii era ormai scomparso dall’agosto dell’anno precedente, Mansell sbarcò alla corte di Maranello e, nel primo anno, andò ad affiancare proprio Berger.
Mansell rimase in Ferrari per due anni durante i quali conquistò 3 vittorie, molti podi ma, purtroppo, anche molti ritiri. Rimane memorabile comunque il suo debutto vincente al Gran Premio del Brasile, prima tappa del Mondiale del 1989. Mansell dedicò senza esitazioni quella vittoria ad Enzo Ferrari.
In definitiva si può affermare che sia Berger che Mansell sono stati gli ultimi due piloti voluti da Ferrari in persona, indipendentemente dal momento in cui effettivamente approdarono a Maranello.