Indiscutibilmente la carriera di Agostini è stata trionfale ma, come in tutti gli sport, ed in particolare in quelli motoristici dove al risultato concorre anche il mezzo meccanico, anche nella carriera di Agostini sono capitate le giornate o addirittura le annate NO.
Non vogliamo qui ricostruire la carriera di Agostini ricordandone i momenti meno felici, ma di questi vogliamo però ricordare due episodi, probabilmente poco noti ma che all’epoca sorpresero il ristretto giro di appassionati ben informati e di addetti ai lavori, verificatisi quando, in un paio di occasioni, il campione italiano decise di “emigrare” in Australia.
Una prima volta, nel dicembre del 1971, Agostini vi si recò con le sue MV Agusta 3 cilindri con cui disputò alcune gare sul circuito di Oran Park situato nei pressi di Narellan a Sud Ovest di Sydney.
Nella prima gara della 350 Giacomo Agostini venne battuto dal pilota locale Brian Hindle (Yamaha 350) che, approfittando di una partenza lenta dell’asso italiano e della miglior conoscenza del circuito, scattò in testa senza farsi più riprendere; Agostini seppe poi riscattarsi nella seconda gara in programma.
Agostini tornerà una seconda volta in Australia nel febbraio del 1976, questa volta alla guida della MV Agusta 500/4, per gareggiare nella classe 500 dell’Australian TT disputata sul circuito di Laverton, un circuito ricavato da una base aerea di 5,3 chilometri situato 22 km a ovest della città nello stato di Victoria.
Agostini si schierò in mezzo ad un nugolo di Suzuki RG500; per molti giri Stu Avant condusse la gara davanti ad Agostini fino a che la sua moto lo costrinse alla resa; poi Kenny Blake, il pilota classe 1949 originario del Sud Australia, alla guida della sua Suzuki RG500 #6 superò Agostini e si involò fino al traguardo.