Nel 1971, in virtù delle sue buone prestazioni offerte nel 1970 alla guida di una privatissima Yamaha TD2 250, Jarno Saarinen riceve l’appoggio della “Arwidson & Co.”, importatrice finlandese della Yamaha, che gli mette a disposizione una 250 TD2B e una 350 TR2B.
E Jarno non disattese le promesse rivelandosi come una concreta promessa del motociclismo vincendo i Gran Premi della 350 a Brno e a Monza beneficiando in entrambe le occasioni del ritiro di Agostini per noie meccaniche, e poi confermandosi con la sua prima vittoria in 250 al Gran Premio di Spagna.
Con due vittorie, un secondo posto, un terzo e un paio di piazzamenti Saarinen finì il campionato della 350 al secondo posto alle spalle di Agostini candidandosi come il più qualificato sfidante dell’asso di Lovere per il titolo del 1972.
E infatti il confronto diretto tra l’asso finlandese e quello italiano è accesissimo già dal primo Gran Premio della stagione, il Gran Premio di Germania che si disputa sull’impegnativo e pericoloso circuito del Nurburgring; al via Agostini cerca subito di mettere le distanze tra sé e il finlandese ma Saarinen non lo molla e dopo un sorpasso decisivo andrà a vincere lasciando Agostini a poco più di 5 secondi. E questa volta senza essere favorito dal ritiro dell’avversario.
Ci saranno altre vittorie in Francia e in Cecoslovacchia e ottime prestazioni che gli frutteranno ancora una volta il secondo posto nella classifica finale della 350.
A questo successo parziale Jarno abbinerà il titolo iridato della 250.
Il brillante 1972 di Jarno Saarinen purtroppo si concludeva il 30 settembre con una caduta a causa di un grippaggio quando era alla guida della sua Yamaha 350 nel corso delle prove della 250 miglia di Ontario (California).
Il finale di stagione del finlandese era stato strepitoso: dopo il titolo mondiale della 250 e le tre vittorie in Campionato con la 350, il 20 agosto in uno straordinario “veni-vidi-vici” realizzava la ben nota tripletta di Pesaro (250,350,500) portando al debutto vincente le 4 cilindri Benelli di nuova generazione e battendo i nostri assi italiani Pasolini in 250 e Agostini in 350 e 500, un evento che non si verificava dai tempi di Hailwood nel biennio 1966/67.
Risultato strabiliante se ricordiamo come questa sia stata la gara del debutto assoluto di Saarinen in sella a moto da corsa con più di due cilindri e per di più a 4 tempi, e in una cilindrata, la 500, con la quale non aveva mai gareggiato!
Ci sarebbe stata la possibilità di una rivincita la settimana successiva ad Imola ma purtroppo, dopo un sabato di prove soleggiato, la domenica si scatenò un temporale di tale violenza che indusse gli organizzatori ad annullare la manifestazione (nella foto a colori vediamo i due assi impegnati nelle prove del sabato).
La tripletta pesarese dette l’illusione che si potesse concretizzare una accoppiata in grado di contrastare l’egemonia della coppia Agostini/MV ma purtroppo le titubanze di De Tomaso circa l’impegno nel Motomondiale convinsero Saarinen ad accettare l’offerta Yamaha.
Saarinen in seguito partecipò a numerose gare europee ed extraeuropee (spesso ad invito): dopo l’annullamento di Imola vinse due gare in Olanda, sul circuito di Hengelo; il 10 settembre realizzò un’altra tripletta a Scarborough,
ripetendosi una settimana più tardi a Mallory Park dove vinse, tra le altre, la prestigiosa Race of the Year.
Poi, il 30 settembre, Saarinen si trasferì ad Ontario in California …
Dopo aver concluso trionfalmente il 1972 Jarno Saarinen ripartì alla grande nel 1973.
A febbraio andò a Daytona con la “piccola” Yamaha 350 contro un esercito di 750 finendo vittoriosamente la 200 miglia americana; fece poi il bis a Imola dove si portò subito in testa alla corsa e vinse doppiando quasi tutti.
Nei primi tre Gran Premi del motomondiale (Francia, Austria e Germania) fece faville mancando l’en plein solo per un problema tecnico.
Iscritto sia alla 250 che alla 500, dove si schierava con la nuovissima Yamaha 500 2 tempi lui stesso debuttante nella classe regina, vinse le tre gare della 250 e quelle di Francia e Austria con la 500 (battendo le MV di Agostini e Read) mancando quella della Germania per rottura della catena mentre stava battagliando con Read.
Lecito quindi immaginare una stagione trionfale che si sarebbe potuta rivelare epica qualora, una volta conquistato aritmeticamente uno dei due titoli avrebbe potuto dedicarsi anche alla 350 realizzando quella prestigiosa tripletta iridata che era mancata per un soffio al grande Hailwood nel biennio 1966/67.
Il 20 maggio 1973 era in programma il Gran Premio delle Nazioni a Monza: Saarinen (e con lui Pasolini) ebbe appena il tempo di partire dalla griglia della 250, affrontare il curvone a destra e lì tutto finì.