Quando si vuole ricordare il reale valore di Giacomo Agostini a prescindere dagli aridi numeri espressi dai 15 titoli iridati vengono prevalentemente citati i titoli della 500 conquistati nel biennio 1966/67 battendo la forte accoppiata Hailwood/Honda, quello del 1975 quando, passato alla Yamaha, sconfisse il compagno di colori Kanaya, l’acerrimo avversario Phil Read su MV e un emergente Sheene su Suzuki e poi quelli della 350 dove conquistò i titoli del 1973 su MV, battendo Lansivuori e Read, e del 1974, al primo anno in sella ad una Yamaha a 2 tempi e, naturalmente, il trionfo alla 200 miglia di Daytona al debutto “totale”: pista, avversari, marca, cilindrata, motore 2 tempi; impresa ribadita appena due settimane dopo vincendo la 200 miglia di Imola.
Ma l’impresa che forse più di ogni altra esprime incontrovertibilmente il talento naturale di Agostini é certamente il felice, ma anche sfortunato per l’epilogo, debutto iridato nella classe 350 del motomondiale 1965 con la altrettanto debuttante MV Agusta 350/3 (che aveva fatto una prima apparizione in pubblico durante le prove della Coppa d’oro Shell sul circuito di Imola).
Fino ad allora Agostini aveva partecipato estemporaneamente a soli 3 Gran Prix iridati (Nazioni ‘63, Germania e Nazioni ‘64) con la Morini 250 ed era dunque il primo campionato che Agostini avrebbe corso per intero.
Ebbene quell’anno Agostini arrivò a un soffio dal titolo iridato della 350 contendendoselo con Jim Redman, già tre volte campione del mondo della classe.
Il 24 aprile 1965, sul circuito corto del Nurburgring, si svolgeva il Gran Premio della Germania Ovest; era la seconda tappa del Campionato del Mondo ma la classe 350 era al debutto stagionale in quanto non era stata messa in calendario nel precedente Gran Premio degli Stati Uniti; la MV Agusta affidava al giovane Giacomo Agostini la debuttante 350 3 cilindri da lui stesso sviluppata durante la stagione invernale.
Dopo le prime battute Hailwood, suo compagno di marca in sella alla vecchia 4 cilindri più pesante e meno maneggevole, deve cedere il passo mentre Redman, su Honda, nel tentativo di resistere all’italiano, cade al 18esimo giro. E’ il trionfo per Agostini che conquista la sua prima vittoria nel Mondiale. Non si poteva sperare in un esordio migliore della prima vittoria iridata in carriera. Con questa vittoria si apre la prolungata epoca della mitica accoppiata Agostini-MV 3 cilindri.
In quel 1965 la classe 350 vivrà tutta la stagione sul duello fra Agostini e Redman.
Dopo la vittoria iniziale Agostini sarà ottimo terzo al debutto nel difficile Tourist Trophy, sarà ancora terzo ad Assen, cadrà nei Gran Premi della DDR (Sachsenring) e di Cecoslovacchia (Brno) ma riuscirà a vincere ancora a Monza e nel Gran Premio di Finlandia a Imatra.
Con 4 vittorie per Redman e 3 vittorie più un paio di podi per Agostini, i due contendenti arrivano all’ultimo GP, in Giappone, a parità di punti, 32; pertanto per la conquista del titolo basterà che l’uno finisca davanti all’altro, in qualunque posizione.
Nella gara decisiva, in casa della Honda a Suzuka, Agostini domina la corsa finché rimane vittima di una banale avaria di natura elettrica che lo relega al quinto posto e malgrado Hailwood, avendo avuto via libera, vada a vincere con la vecchia 4 cilindri mettendo dietro Redman, il titolo sfuma per Agostini.
Nel mondiale Agostini finirà onorevolmente al 2° posto in classifica alle spalle di Redman al suo quarto titolo della 350.