Georg Meier nacque il 9 novembre 1910 a Müldorf am Inn nel regno di Baviera sotto l’Impero tedesco e morì il 19 febbraio 1999 a Monaco di Baviera; era soprannominato “Schorsch”, il diminutivo bavarese di Georg. Fu validissimo pilota di moto e di auto come molti altri campioni della sua epoca.
Lascia una significativa traccia nella storia del Tourist Trophy dell’isola di Man perché nel 1939, alla guida di una BMW, fu il primo pilota non inglese alla guida di una moto non inglese a vincere la prestiogiosa classe Senior.
A soli 14 anni è apprendista in un’officina meccanica della sua città; a diciannove anni viene accettata la sua domanda di ammissione al corpo di polizia motociclistica bavarese. Nel 1932, dopo tre anni di addestramento, diventa effettivo.
Incomincia a partecipare a gare di durata di 1000 Km, molto popolari a quei tempi, distinguendosi al punto da meritarsi soprannome di “Der Gusseiserne Schorsch” (Georg l’uomo di ferro).
Viene allora scelto per rappresentare la Germania all’International Six Days Enduro del 1937, che si disputava nel Galles, in squadra con Joseph Stelzer e Ludwig Kraus su moto BMW.
Nelle fasi conclusive della gara le squadre dell’Inghilterra e della Germania sono a pari punti. Per decidere a chi andrà la vittoria viene organizzato un test di velocità a Donington Park. La squadra inglese partecipa con moto da 350cc mentre la squadra tedesca dispone delle BMW 500 sottoposte ad handicap.
La sfida sembra impari non tanto per la diversità dei mezzi e del conseguente sistema ad handicap quanto per il fatto che due dei piloti inglesi, Vic Brittain (Norton) e George Rowley (AJS), vantano una buona esperienza nelle gare in pista. Ma è proprio questa circostanza che mette in evidenza il talento di Meier che, pur non avendo alcuna esperienza di gare in circuito, vincerà la gara (anche se il team tedesco, a causa del sistema ad handicap, perderà la sfida per soli dieci secondi).
Il team tedesco rimase talmente impressionato da questa performance di Meier da segnalarlo ai vertici sportivi della BMW.
Proprio quell’anno, il 1937, il team ufficiale BMW si trovò ad affrontare il problema della sostituzione del suo pilota Otto Ley che aveva annunciato il ritiro dall’attività. Meier venne allora convocato durante le prove di una gara a Schleiz per un test in sella alla nuova BMW RS500.
La moto, conosciuta anche come RS255 (dal numero interno di progetto) o Type 255 Kompressor o 500 Kompressor, aveva la peculiarità di un motore bicilindrico boxer da 492cc, doppio albero a camme in testa, cilindri in alluminio e carter in magnesio, sovralimentato con un compressore volumetrico a palette svizzero Zoller imbullonato alla parte anteriore del motore e calettato direttamente alla parte anteriore del albero a gomiti; il propulsore, alimentato con una miscela di benzolo e benzina 50/50, con il 2% di olio di ricino per fornire lubrificazione al compressore, poteva erogare fino ad 80 CV ma , per evitare rotture, spesso la potenza veniva contenuta sui 60CV. Ottimo il rapporto peso/potenza garantito dall’uso di ottimi materiali che consentivano di contenere il peso nel limite dei 138Kg.
Il test ebbe un andamento alquanto curioso: dopo i primi giri di assaggio Meier rientrò ai box dichiarando di ritenere le gare su pista troppo pericolose ma, su insistenza del team, rientrò in pista e fece segnare i quattro tempi più veloci.
Tuttavia non potè essere schierato al via perché non era ancora un pilota ufficiale BMW, cosa che avvenne però nel 1938.
Ma a noi piace ricordare Meier come il primo vero campione del mondo di motociclismo, anche se non si è mai potuto fregiare di questo titolo. Vediamo perché.
Nel 1924 era stato istituito il Campionato d’Europa che rappresentava la massima espressione del motociclismo da competizione, paragonabile a quello che dal 1949 sarebbe diventato il Campionato del Mondo; inizialmente consisteva in una prova unica denominata Gran Premio d’Europa, che si disputava a rotazione sui circuiti europei in concomitanza con uno dei Gran Premi nazionali; al vincitore veniva assegnato il titolo di “Campione d’Europa“.
Nel 1938 il comitato organizzatore decise di introdurre la formula di assegnazione del titolo attraverso la somma dei punti conquistati nei vari Gran Premi Nazionali, esperimento che fu ripetuto nel 1939, prima della sospensione a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Nel 1938 Meier fu finalmente chiamato nel team ufficiale BMW che iscrisse al Tourist Trophy uno squadrone composto dallo stesso Meier e dagli inglesi Jock West e Karl Gall.
Ma l’esito della spedizione non fu felice. Già nel corso di prove non ufficiali Gall si infortunò e non prese parte alla gara; sulla linea di partenza un meccanico commise un errore nel sostituire una candela alla moto di Meier che perciò partì con un solo cilindro funzionante e fu costretto al ritiro alla fine del primo giro mentre West si piazzò quinto nella gara vinta da Harold Daniell su Norton.
Ma poi Meier seppe rifarsi con la conquista del titolo di Campione Europeo categoria 500 vincendo il Gran Premio del Belgio a Spa- Francorchamps, il Gran Premio d’Olanda ad Assen, il Gran Premio di Germania al Sachsenring e il Gran Premio d’Italia a Monza lasciando la vittoria nel Gran Premio dell’Ulster al compagno di squadra Jock West.
Con questa nuova formula nel 1939 si sarebbe poi laureato Campione d’Europa il nostro Dorino Serafini con la Gilera.
Ricordando che a partire dal primo anno del Motomondiale, il 1949, tutte le prove si svolgevano in territorio europeo, che i circuiti erano sostanzialmente gli stessi e, infine, che solo nel 1961 venne inserito a calendario il primo paese extra europeo, l’Argentina, si può ben affermare che i titoli europei di Meier e Serafini possono verosimilmente essere equiparati a due titoli mondiali della classe regina.
Dopo la sospensione dovuta allo scoppio della guerra si svolsero le ultime due edizioni del Campionato Europeo, nel 1947 e nel 1948; le difficoltà organizzative causate dal periodo bellico indussero al ripristino della formula su gara unica pertanto nella storia del motociclismo Meier e Serafini rimangono gli unici due campioni del mondo ante-litteram.
Nel 1939 Meier venne promosso al ruolo di sergente-istruttore per la polizia militare pur continuando ad essere un pilota ufficiale BMW e, anzi, fu anche selezionato come pilota di riserva della Auto Union Ag assieme al collega motociclista Hermann Paul Müller.
Ai primi venti di guerra la Norton decise di ritirarsi ufficialmente dalle competizioni lasciando campo libero agli avversari; nella categoria GP 500 la stagione si sarebbe perciò sviluppata in una sfida a due tra gli equipaggi della BMW RS 500 Kompressor e quelli dotati della possente Gilera Rondine a quattro cilindri sovralimentata, raffreddata a liquido.
Il 16 giugno era in programma la gara Senior del Tourist Trophy; Meier, Gall e West si recarono sull’Isola di Man decisi a riscattare l’esito negativo dell’anno precedente.
Purtroppo durante i test Karl Gall fu ancora una volta vittima di un incidente che purtroppo questa volta gli risulterà fatale; morirà il 13 giugno a causa delle ferite e di una polmonite.
Dopo aver preso seriamente in considerazione l’idea di ritirarsi dalla competizione, i dirigenti della BMW decisero di schierare comunque Meier e West alla partenza della Senior. E i due piloti seppero onorare la memoria del compagno morto realizzando una sorprendente doppietta: Meier vinse alla media di 143,8 km/h precedendo di circa 2 minuti West.
Con questa netta vittoria Meier divenne il primo pilota non inglese con una moto non inglese a vincere un TT, la gara all’epoca ritenuta la più prestigiosa del mondo dove una vittoria aveva lo stesso peso di un titolo mondiale.
Un fatto poco noto era che la moto vincente di Meier presentava anche un sistema frenante combinato realizzato su esplicita richiesta di Meier, che si era ferito in un incidente d’auto non molto tempo prima.
Infatti la stagione agonistica di Meier era iniziata prima del TT con una gara automobilistica e nel corso della stagione il pilota tedesco alternerà spesso la guida delle 2 alle 4 ruote.
A maggio Meier avrebbe dovuto partecipare con l’Auto Union Type D alla prima gara automobilistica dell’anno, l’Eifelrennen, in sostituzione di Hans Stuck infortunato ad un piede; tuttavia, un problema meccanico gli impedì di prendere il via.
Al Gran Premio del Belgio, dopo il vittorioso TT, lo ritroviamo ancora come sostituto di Stuck; al quattordicesimo giro di gara, vinta da Lang sotto una pioggia battente, Meier venne spinto in un fosso dal pilota di origine svizzera Adolfo Mandirola e fu costretto al ritiro.
Al successivo Gran Premio di Francia, grazie al ritiro dei piloti Mercedes, Caracciola, von Brauchitsch e Lang per incidenti o guasti, l’esito della gara fu favorevole alle Auto Union con la vittoria di Hermann Paul Müller davanti a Georg Meier rallentato da un problema al pit-stop.
Ma ritorniamo alle moto.
Due settimane dopo il trionfo al TT Meier si affermava nell’altrettanto prestigioso Gran Premio d’Olanda ad Assen e subito dopo al Gran Premio del Belgio a Spa dove fece registrare la prima vittoria di un pilota a una velocità media superiore ai 160km/h.
Dopo aver saltato il Gran Premio di Francia motociclistico per prendere parte a quello automobilistico dove, come abbiamo visto, arrivò secondo, Meier tornò alle due ruote nel mese di Agosto in occasione del Gran Premio di Svezia.
Purtroppo nella foga dell’inseguimento a Dorino Serafini (Gilera) cadde due volte riportando ferite che gli impedirono di prendere parte ai rimanenti Gran Premi cedendo così lo scettro di Campione d’Europa all’italiano.
Meier impiegò due mesi per riprendersi dall’infortunio e venne dichiarato inabile al servizio militare ma ottenne comunque il doppio incarico di istruttore per i motociclisti della Polizia Militare e come autista personale dell’ammiraglio Wilhelm Canaris, capo dell’Abwehr (il servizio di intelligence tedesco dal 1935 al 1944) che prese parte al fallito complotto del 1944 contro Hitler.
Quest’ultimo, e qui consentitemi la divagazione, è molto probabilmente il personaggio che ha ispirato la figura del famigerato “Ammiraglio Canarinis” magistralmente interpretato da Totò nel film “Totò e Peppino divisi a Berlino” del 1962.
Alla ripresa delle attività dopo la fine del conflitto mondiale la Germania, in quanto nazione sconfitta, venne esclusa dalle competizioni internazionali fino al 1951.
Meier riuscì comunque a mostrare il proprio talento vincendo per ben sei volte, tra il 1947 ed il 1953, il campionato tedesco di motociclismo classe 500 in sella alla fidata BMW; formò il team BMW-Veritas e vinse il campionato tedesco di auto sportive nel 1948 e fu nominato “sportivo tedesco dell’anno” nel 1949, il primo motociclista a ottenere questo riconoscimento.
Alla fine del 1953 Meier annunciò il ritiro dalle competizioni.
Rimase comunque fedele al marchio che gli aveva dato tanta gloria aprendo una concessionaria di moto a Monaco per poi ampliare l’attività alle 4 ruote diventando ben presto uno dei più grandi concessionari BMW della Germania.
Nel 1983 ha partecipato al sessantesimo anniversario della produzione di motociclette da parte della BMW; nel 1989 ha compiuto il giro d’onore al Tourist Trophy alla guida di una BMW 500 Kompressor.
Muore il 19 febbraio 1999 a Monaco di Baviera.