C’è stato un periodo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, tra gli anni ‘30 e gli anni ‘50, in cui le gare per vetture Sport/Prototipo erano più in auge rispetto a quelle riservate alle monoposto, in particolare ricordiamo le epiche gare stradali di Gran Fondo tra le quali annoveriamo le più famose Targa Florio, Mille Miglia e Carrera Panamericana oltre la classica su pista 24 ore di Le Mans.
Questa tipologia di gare ebbe poi il suo epilogo con la tragedia di Guidizzolo, alla Mille Miglia del 1957, che portò al loro divieto.
Dando per scontato che i nostri lettori ben conoscono sia la Targa Florio che la Mille Miglia come la 24 ore di Le Mans , ricordiamo brevemente le caratteristiche della Carrera Panamericana, nota anche come “Carrera Messicana” o “Carrera Mexico”, una gara stradale che si svolgeva lungo un percorso di circa 3000 Km che congiungeva idealmente il confine statunitense con quello guatemalteco attraversando l’intero territorio messicano.
Nonostante ne siano state disputate solo 5 edizioni, dal 1950 al 1954, la lunghezza e la pericolosità del percorso a causa delle precarie condizioni delle strade dell’epoca riuscirono a richiamare l’attenzione delle maggiori case automobilistiche sia del nuovo del vecchio continente attirate dalla impegnativa sfida contribuendo a farne una competizione di grande richiamo al pari della Mille Miglia e della Targa Florio.
All’epoca dei fatti di cui vi parliamo i piloti dividevano la loro attività in diverse specialità, ma ce ne sono stati alcuni che seppero distinguersi particolarmente proprio nelle Gran Fondo.
Il più grande fra questi, cui abbiamo dedicato un articolo specifico, è stato sicuramente Clemente Biondetti, un vero primatista della specialità che riuscì a vincere 4 Mille Miglia e 2 Targa Florio realizzando una prestigiosa doppietta nel 1948 e nel 1949, ma ce ne sono stati anche altri che non furono da meno; vogliamo qui ricordare quelli che riuscirono a vincere almeno una volta entrambe le gare italiane, elencati rigorosamente in ordine alfabetico:
– Tonino Brivio, all’anagrafe Antonio Brivio Sforza, nato a Biella il 30 gennaio 1905, morì a Milano il 31 gennaio 1955; nel suo palmarès annovera 2 Targa Florio, nel 1933 e nel 1935, e la Mille Miglia del 1936, sempre alla guida di una Alfa Romeo, oltre una prestigiosa 24 ore di Spa nel 1932. Nel 1952 annunciò il ritiro dalle competizioni dopo aver vinto alla Mille Miglia la categoria Sport 2000 al volante di una Ferrari 166 MM Vignale Berlinetta con il numero di gara 537. Nel dopoguerra divenne membro dell’ACI e della FIA e in tale veste partecipò all’organizzazione del nascente campionato del mondo di Formula 1 di cui è considerato l’ideatore. E’ stato anche pilota di bob, specialità nella quale conquistò una medaglia di bronzo ai mondiali del 1935.
– Stirling Moss, che abbiamo già ricordato in questo articolo a lui dedicato, che realizzò la prestigiosa doppietta Targa Florio/Mille Miglia con la Mercedes nel 1955.
– Tazio Nuvolari (Castel d’Ario, 16 novembre 1892 – Mantova, 11 agosto 1953) ricordato anche come il“Mantovano volante” o “Nivola”, universalmente riconosciuto come uno dei più grandi piloti, se non il più grande, della storia dell’automobilismo mondiale di cui è superfluo ricordare in queste righe le ben note imprese di cui si fece interprete lungo una prestigiosa carriera trentennale compresa tra il 1920 ed il 1950. Nel contesto di queste note ci limiteremo perciò a ricordare le sue vittorie alla Mille Miglia del 1930 e del 1933 e alla Targa Florio nel 1931 e nel 1932, sempre su Alfa Romeo, non trascurando di ricordare la vittoria alla 24 ore di Le Mans del 1933 anche questa alla guida si un’Alfa Romeo.
– Piero Taruffi, il versatile ingegnere romano (Albano Laziale, 12 ottobre 1906 – Roma, 12 gennaio 1988) pilota auto/motociclistico, recordman e progettista che riuscì a vincere la Targa Florio su Lancia nel 1954 e la Mille Miglia del 1957 con la Ferrari ma anche la Panamericana nel 1951 , anche questa alla guida di una Ferrari. A causa della canizie precoce era conosciuto come “La volpe argentata” soprannome che gli venne affibbiato proprio in occasione della Carrera del 1951 dalla stampa messicana (El zorro plateado in lingua spagnola).
– Achille Varzi (Galliate, 8 agosto 1904 – Bremgarten bei Bern, 1° luglio 1948), storico avversario di Tazio Nuvolari, che portò l’Alfa Romeo alla vittoria nella Targa Florio del 1930 e nel 1934; in questo secondo anno riuscì a realizzare la doppietta vincendo anche la Mille Miglia.
– Gigi Villoresi (Milano, 16 maggio 1909 – Modena, 24 agosto 1997), grande amico di Alberto Ascari, che trionfò alla Targa Florio nel 1939 e nel 1940 con la Maserati e vinse la Mille Miglia del 1951 con la Ferrari.
Infine, anche se fuori contesto perché nessuno dei due realizzò l’accoppiata Targa Florio/Mille Miglia, ricordiamo Umberto Maglioli (Bioglio, 5 giugno 1928 – Monza, 7 febbraio 1999) che si distinse proprio per la sua abilità nelle gare stradali ma, pur vincendo tre volte la Targa Florio (nel 1953 con la Lancia e nel 1956 e nel 1968 con la Porsche), non riuscì mai conquistare la Mille Miglia “consolandosi” però con la vittoria alla Panamericana del 1954;
al contrario il grande Manuel Fangio (Balcarce, 24 giugno 1911 – Buenos Aires 17 luglio 1995), 5 volte Campione del Mondo di Formula 1, non avendo mai mostrato una grande predilezione per le gare su strada, riuscì a vincere solo una Carrera Panamericana nel 1953 con la Lancia.