Jörg Möller è morto il 16 marzo 2022 a Pesaro, sua città di adozione nella quale si era stabilito fin dal 1974.
Il progettista tedesco, classe 1942, che ha fatto grande la Morbidelli, si era formato alla scuola di Walter Kaaden riconosciuto universalmente come il padre del due tempi da competizione. Möller faceva parte di quella ristretta cerchia di progettisti-artisti del due tempi da competizione che annoverava Jan Thiel e Jan Mijwaart la cui opera avrà la sua naturale continuità con Jan Vittewen.
Möller si era stabilito in Italia da circa 50 anni, cioè da quando, nel 1974, era stato arrivato nella città di Rossini chiamato da Giancarlo Morbidelli per affidargli il doppio compito sia di direttore del reparto corse che di progettista delle sue moto da Gran Premio.
Nel giro dei pochi anni trascorsi nel reparto corse Morbidelli le sue moto hanno vinto 4 titoli mondiali con Paolo Pileri (classe 125 – 1975), Pier Paolo Bianchi (classe 125 – 1976/77), Mario Lega (classe 250 – 1977); nel 1978 passa alla Minarelli dove, tra il 1978 e il 1981, conquista altri due titoli della 125 con Angel Nieto nel 1979 e nel 1981.
Le Minarelli di Möller allungheranno la loro striscia iridata con altri 5 titoli iridati, conquistati da Nieto, Gresini e Cadalora, sotto le insegne della Garelli a cui era stato ceduto l’intero Reparto Corse in seguito alla morte di Vittorio Minarelli.
Negli anni ’70-80 Möller ha progettato motori da corsa 2 tempi che hanno fatto la storia, dalle prime realizzazioni per la Kreidler, passando per le citate Morbidelli, in seguito commercializzate come MBA in vendita ai privati (che vinsero il mondiale 125 con Lazzarini nel 1978 e Bianchi nel 1980), e Minarelli. Chiusa l’esperienza con la Minarelli nel 1984 realizzò la Huvo-Casal 80cc, nel 1985 passò alla svizzera Parisienne per la quale progettò una 250 da GP, si prese cura dei motori di alcuni piloti svizzeri come l’Honda 125 di Heinz Lüthi (nessuna parentela con Thomas Lüthi, campione iridato della classe 125 nel 2005), l’Honda 250 di Jacques Cornu, per alcuni anni protagonista della classe media, e l’Aprilia 250 di Eskil Suter, noto anche come contitolare della Suter Racing Technology.
In seguito Möller si è dedicato ai kart per poi andare alla Malossi, con la quale ha collaborato fino ai suoi ultimi giorni di vita. La sua ultima impresa risale al 2017, quando i suoi motori, preparati per Malossi del quale era responsabile R&D, conquistarono 6 Record Mondiali di velocità per la categoria scooter sul lago salato di Bonneville.
Pierpaolo Bianchi, che fu suo pilota e poi amico, con queste parole spiega quale fu l’importanza del geniale ingegnere: “Ha rivoluzionato i 2 tempi cambiando materiali, tolleranze, metodi di costruzione. I suoi motori dopo un po’ sono diventati molto più affidabili della media dei tempi e quindi vincenti”.
Un ricordo di Paolo Beltramo: “È stato uno dei geni di un motociclismo romantico ed eroico che non c’è più da tanto tempo”.