La Hyundai Bayon è il nuovo Urban SUV coreano. Non è “uno dei tanti”, perché esteticamente rivoluziona il design classico delle vetture destinate al mercato europeo. Il suo spirito anticonvenzionale, la rende in tutto e per tutto “singolare”. Scelte estetiche non scontate comportano giudizi contrastanti, tra chi la ama e chi meno l’apprezza. Il mercato decreterà se sarà un successo, ma nel frattempo, prima che i numeri diano ragione al cuore o alle tabelle pivot, non ci resta che conoscerla meglio, passando dalla versione col cambio manuale, alla versione col cambio automatico.
La Bayon è un B-SUV dalle dimensioni compatte con soluzioni pratiche e interessanti. Il suo nome deriva dalla città di Bayonne, una delle mete più belle e affascinanti del Sud-ovest della Francia. Un omaggio diretto all’Europa.
In questa prova ci concentreremo soprattutto sulla differenza di guida col cambio automatico, mentre per tutte le altre informazioni vi rimandiamo alla precedente recensione (clicca qui). L’allestimento XCLASS è il più ricco della gamma e porta la nuova Bayon a dei livelli di comfort e sicurezza da segmento superiore.
IL DESIGN IN BREVE: FRONTALE RIUSCITO, POSTERIORE AUDACE
Come anticipato non andremo nel dettaglio, però c’è da dire che davvero la Bayon racchiude l’identità del design Sensuous Sportiness di Hyundai. Un look proiettato al futuro che si realizza nell’armonia di quattro elementi fondamentali: proporzioni, architettura, stile e tecnologia.
In Hyundai, il “family feeling” è un concept ormai obsoleto. Ogni vettura deve avere una propria identità. Se pensiamo alle “tedesche” ad esempio, difficilmente vi sono diversi frontali da un modello all’altro. De gustibus non est disputandum; è impossibile oggettivamente indicare quale sia la scelta più giusta, se non con i soliti freddi numeri alla mano.
La Bayon mostra particolari gruppi ottici disposti su due livelli e l’ampia griglia che in armonia si fonda con le prese d’aria. Il profilo da SUV Coupè ha la forma tipica di una freccia. Il posteriore è caratterizzato dal distintivo lunotto allungato che fuoriesce dai canoni convenzionali con estrema audacia. Del resto, Audentes fortuna iuvat…
INTERNI: SPAZIOSA, OTTIME SOLUZIONI MA MATERIALI RIGIDI
La Bayon pur avendo un ottimo assemblaggio dell’abitacolo, presenta ancora plastiche rigide su tutta la plancia. Il che fa un po’ storcere il naso. In compenso il design degli interni e totalmente nuovo. Il quadro strumenti è il cluster digitale da 10,25 pollici. Pratico, funzionale con una buona visualizzazione.
Il sistema infotainment è posto su schermo centrale touchscreen da 10,25 pollici. Alquanto fluido anche se ogni tanto vi è un po’ di latenza da un APP all’altra, al momento del tocco. Il sistema ha connessioni di tipo Bluelink® Connected Car, Apple CarPlay™ e Android Auto.
Il bagagliaio, ha una capacità di carico di 411 litri che nella versione Mild-Hybrid scendono a 321. Abbattendo gli schienali invece, si raggiungono 1.115 litri.
SISTEMA MILD HYBRID: MIGLIORA LE PERFORMANCE ABBATTENDO I CONSUMI
Il Mild Hybrid da 48 Volt in sintesi è composto dal motore endotermico 1.0 T-GDI turbo compresso benzina da 100 CV, da una batteria da 0,44 kwH e dal motore elettrico da 12,2 Kw.
Il sistema MHSG (Mild, Hybrid, Starter, Generator) recupera l’energia cinetica di frenata convertendola in energia elettrica, immagazzinandola nella batteria. Il motore elettrico fornisce una coppia aggiuntiva di 60 Nm alla spinta del motore endotermico.
La differenza ovviamente è nel cambio automatico a doppia frizione (DCT) da 7 rapporti. Anche qui vi è la funzione Coasting, capace di disaccoppiare il motore dalla trasmissione a velocità costante quando si rilascia l’acceleratore e quando il veicolo procede per inerzia. Vi sono due diversi livelli di Coasting: nel primo il motore rimane acceso al minimo, mentre nel secondo il motore viene completamente spento.
Su percorso misto su oltre 600km di test, il consumo medio calcolato è stato di 6,2 l/100 km, in linea con la versione manuale. Considerando che a 90 km/h a 2.000 giri ed in 7 marcia, il consumo medio è di 4,1 l/100km.
COL CAMBIO AUTOMATICO IL COMFORT DI GUIDA AUMENTA ANCOR DI PIU’
Un po’ ce l’aspettavamo e un po’ lo speravamo. L’ottimo cambio automatico migliora nettamente il comfort di guida a bordo della Bayon. Infatti se ricordate la prova precedente, segnalammo che bisognava spesso cambiare le marce durante la guida ECO. Ciò comportava però, un minor relax durante la guida. Bene, tutto questo ovviamente sparisce col cambio automatico. E grazie ai numerosi sistemi ADAS di secondo livello presenti, ci si può davvero godere il viaggio in un comfort assoluto. Anche perché l’insonorizzazione dell’abitacolo è ben realizzata.
Non abbiamo molto da aggiungere rispetto la recensione precedente, se non il sottolineare che la versione automatica la preferiamo di gran lunga. Il cambio è un orologio svizzero ed entra con precisione e rapidità. Anche se con i numeri alla mano, la versione manuale ha un’accelerazione da 0 a 100km/h migliore.
La Bayon in realtà ha capacità di accelerazione e progressione da far impallidire auto di cilindrata maggiore (il booster elettrico si sente), quindi il 3 cilindri lavora più che bene.
Tra le modalità di guida presenti, si avverte molto la differenza tra la ECO e la Sport. Nella modalità ECO, l’accelerazione e la progressione vengono contenute e la cambiata avviene alla soglia dei 2000 giri. Nella SPORT invece, si avverte come la spinta sia molto più forte e la cambiata “Sportiva” avviene alla soglia dei 6.000 /6.100 giri . Diventando un’auto molto divertente da guidare, anche perchè in fase di forte decelerazione avviene una sorta di “doppietta” per lo scalo marcia. Entusiasmante!
Quando si agisce poi manualmente sul cambio, gli innesti restano sempre precisi e diretti. Quasi da desiderare dei paddle shift al volante.
Di seguito proponiamo il video che argomenta in dettaglio la versione manuale ma la dinamica di guida è la stessa riscontrata nella versione automatica. Oppure consigliamo di consultare l’articolo (clicca qui).
In conclusione possiamo dire che della Hyundai Bayon adesso sappiamo proprio tutto, sia della versione manuale che della versione automatica. Il prezzo di partenza è di 19.750 euro e per la vettura in prova si raggiungono circa 29.200,00 euro.
CI PIACE
– Il frontale ha un bel design
– Spazio a bordo notevole, considerando le dimensioni esterne
– Display centrale ad alta definizione
NON CI PIACE
– Le plastiche rigide fanno apprezzare meno la qualità della plancia
– Bocchette posteriori centrali mancanti per la climatizzazione
– La leva del cambio automatico esteticamente è un po’ vecchio stile e grande nelle dimensioni
SCHEDA TECNICA
– Motore benzina 1.0 T-GDI 48V DCT (100CV)
– Cilindrata 988
– Numero cilindri 3 – 12 valvole DOHC
– Rapporto di compressione 10,5:1
– Potenza massima 73,5 kW (100 CV) a 4,500~6,000 giri
– Coppia massima di 175 Nm a 1,500~4,000 giri
– Potenza Motore elettrico 12,2 Kw
– Tensione di esercizio 48V
– Capacità Batteria 0,44 kwH
– Cambio automatico DCT a 7 rapporti
– Trazione anteriore
– Accelerazione da 0-100 km/h, in 11,7 secondi
– Velocità Max 180 km/h
– Consumo medio WLTP: 5,2 l/100 Km (dichiarato)
– Lunghezza 418 cm; larghezza 177 cm; altezza 150 cm
– Capacità bagagliaio 321 litri espandibili a 1.115
– Massa 1.220 kg