Tra il 1973 ed il 1976 nella classe regina del motociclismo, allora la 500, abbiamo assistito ad un avvicendamento, oserei dire un cambio generazionale della tecnologia motoristica.
Infatti, dopo 24 anni di dominio assoluto del 4 tempi (e più specificamente un dominio esclusivo della MV Agusta che aveva monopolizzato il campionato fin dal 1956, con la sola interruzione del 1957 per merito della Gilera) nel 1973 si affaccia sul proscenio del motomondiale la Yamaha con la sua strepitosa (e vincente sin dall’esordio) YZR500 (OW20) 2 tempi, seguita di lì a poco dalla Suzuki.
Per 4 anni le due tecnologie sono convissute dividendosi risultati di assoluto prestigio, infatti nel 1973 e nel 1974 fu la MV con Phil Read ad aggiudicarsi due titoli iridati, mentre la Yamaha con Giacomo Agostini conquistava il titolo del 1975. Nel 1976, ritornato Agostini alla MV, arrivava il momento di Barry Sheene con la Suzuki.
In realtà il 2 tempi non era una novità assoluta nella top class del motociclismo, ma i precedenti erano delle 350 maggiorate a 351 per rientrare nel regolamento, oppure realizzazioni artigianali o semi artigianali (Konig, Monark, Husqvarna) ma anche moto ufficiali (Kawasaki e Suzuki) ma derivate dalla serie, comunque nessuna progettata ex-novo espressamente per la classe 500.
Alla fine del 1976 la MV si ritirava definitivamente dalle competizioni iridate e per rivedere una moto a 4 tempi gareggiare nella top class del motociclismo dovremo aspettare il 2002 con l’istituzione della MotoGP da 990 cc.
Phil Read, aggiudicandosi i titoli nel 1973 (favorito, in verità, dalla drammatica fine di Saarinen) e del 1974, ancora oggi può vantare di essere l’unico pilota capace di aggiudicarsi il titolo mondiale della classe regina battendo una moto a 2 tempi con una moto a 4 tempi di pari cilindrata.
In quei 4 anni Read fu l’unico che riuscì a cogliere l’opportunità per stabilire quel singolare primato essendo stato pilota ufficiale MV nel triennio 1973/74/75, una opportunità che si presentò anche a Bonera, suo compagno di team nel biennio 1974/75 e allo stesso Agostini che avrebbe potuto stabilire questo primato nel 1973 e, sia pure con minori chance, nel 1976.
Nel 1979 ci riprovò l’Honda che, dopo lo stop del 1967, rientrava nel motomondiale con la sua futuristica NR500 a pistoni ovali che però nei tre anni di partecipazione al campionato del mondo (1979/80/81) non si dimostrò mai competitiva nei confronti delle 2 tempi Yamaha e Suzuki, tanto che alla fine la Honda stessa si convertì al 2 tempi.
Un’altra occasione di scontro tra le 2 e le 4 tempi si sarebbe presentata nel 2002 quando, nel primo anno della MotoGP inteso come una fase di transizione, furono ammesse al via anche le 500 2 tempi, ma nessuno riuscì a battere quella macchina da guerra che era la Honda RC211V affidata a Valentino Rossi.