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Frank Williams (qualcuno lo appellava come il Ferrari inglese)
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Frank Williams (qualcuno lo appellava come il Ferrari inglese)

Dicembre 30th, 2021 Fabio Avossa Piloti, storie e glorie

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Frank Williams (South Shields, 16 aprile 1942 – Londra, 28 novembre 2021) è stato per un breve periodo pilota automobilistico per poi fondare il team di Formula 1 che ancora oggi porta il suo nome e di cui è stato team principal dalla sua fondazione nel 1977 fino al 2020, periodo durante il quale il team ha vinto nove campionati costruttori e sette campionati piloti.

Verso la fine degli anni ‘50 un suo amico gli fece guidare una Jaguar XK150; molto probabilmente fu quella la scintilla che fece esplodere in lui la passione per i motori.

Nel marzo del 1986, a causa di un incidente automobilistico, subì la rottura della spina dorsale che lo costrinse per sempre sulla sedia a rotelle.

Nel 1987 gli è stato conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e successivamente, nel 1999, il titolo di Cavaliere. Williams ha ricevuto, inoltre, il titolo di Cavaliere della Legion d’Onore francese, come riconoscimento per collaborazione con la Renault che forniva i motori alla sua scuderia, collaborazione che ha portato alla conquista di ben 5 titoli costruttori.

Nel maggio del 1994, in seguito alla morte di Senna, venne indagato per omicidio colposo, accusa poi ritirata durante le indagini.

Frank Williams é morto il 28 novembre 2021.

Dopo una breve e poco fulgida carriera come meccanico e pilota, nel 1966 Williams fondò la Frank Williams Racing Cars che per diversi anni partecipò alle competizioni di Formula 3 e di Formula 2; nel 1969 acquistò una Brabham di Formula 1 di vecchio modello e la affidò alla guida del suo pupillo Piers Courage; il promettente, e sfortunato, pilota inglese ottenne due secondi posti in altrettanti GP iridati. Nel 1970 gli fu affidata la gestione della monoposto De Tomaso Formula 1 ma la collaborazione si interruppe con la fine drammatica di Courage. Nel 1971 arrivarono nel team un telaio March ed il pilota Pescarolo che non ottenne risultati soddisfacenti, perciò nel 1972 Frank, con il supporto finanziario della Politoys, decise di costruirsi la monoposto in casa affidandone il progetto a Len Bayley ma purtroppo Pescarolo la distrusse nella gara d’esordio.

Erano i tempi in cui Williams era eternamente a corto di soldi tanto che era costretto a gestire gli affari della scuderia da una cabina telefonica dopo che gli avevano staccato le linee del telefono per non aver pagato le bollette. Ma, grazie alla sua abilità negli affari, riuscì ad ottenere il supporto finanziario della Marlboro e della Iso Rivolta ma poi, dopo la chiusura della Iso, nel 1976 dovette cedere il 60% della proprietà al magnate del petrolio Walter Wolf.

L’anno successivo lui e il suo fidato ingegnere Patrick Head lasciarono la scuderia, acquistarono un negozio abbandonato a Didcot nell’Oxfordshire e fondarono una nuova scuderia, la Williams Grand Prix Engineering che ancora oggi partecipa al mondiale di Formula 1 con la denominazione di Williams Racing. E a questo punto riemerge il suo “bernoccolo” per gli affari, capisce dove trovare i finanziamenti: si reca in Arabia Saudita per la prima volta alla fine del 1977 e alla fine riesce ad ottenere la sponsorizzazione di Saudi-Airlines e Albilad-Hotels.

Nel 1979 arriva la prima vittoria con Clay Regazzoni e nel 1980 con Ala Jones arriva l’agognato primo titolo mondiale a cui seguiranno quelli di Keke Rosberg (1982), Nelson Piquet (1987), Nigel Mansell (1992), Alan Prost (1993), Damon Hill (1996), Jacques Villeneuve (1997); altri piloti di primo piano hanno militato nelle fila della Williams, tra questi ricordiamo Jenson Button, David Coulthard, Juan Pablo Montoja, Riccardo Patrese e Ayrton Senna (dalla morte di Senna, ogni telaio a partire dalla FW17 ha portato un tributo sotto forma di un piccolo logo Senna sui supporti dell’ala anteriore, o nelle vicinanze). Nessuno fra i piloti iridati con la Williams è riuscito a ripetersi con un altro team.

La Williams ha collaborato con molti costruttori di motori: Ford Cosworth, Honda, Judd, Renault (con cui ha ottenuto i maggiori successi), Mecachrome, Supertec, BMW, Cosworth, Toyota, Mercedes.

Nel marzo 2012 Williams si dimette dal consiglio di amministrazione della Williams F1, sostituito da sua figlia Claire, ma rimane nel ruolo di team principal. Il 21 agosto 2020 la Williams viene acquisita dalla società di investimenti Dorilton Capital, Frank esce definitivamente dal team da lui fondato mentre a Claire Williams viene offerta la possibilità di rimanere come team principal, ma l’offerta è stata rifiutata.

Il Gran Premio d’Italia del 2020 a Monza è stata l’ultima gara in cui la famiglia Williams ha guidato il team.

              
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Fabio Avossa

Napoletano, perito metalmeccannico, pensionato, vive a Napoli. Appassionato di motori a 2 e 4 ruote in tutti i risvolti ma con particolare interesse per la storia delle corse. Motociclista da oltre 50 anni, tifa Ducati e Ferrari (made in Italy).

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