Nel campo delle competizioni iridate il nome CAGIVA rievoca l’avventura dei fratelli Castiglioni che vollero sfidare i giganti giapponesi nella classe 500, la top class.
Il nome Ca.Gi.Va (Castiglioni Giovanni Varese) appare per la prima volta sulle piste nel 1977 come co-sponsor di un team gestito dall’ex pilota Alberto Pagani che affida le Suzuki del team Life e alcune Yamaha 750 ai piloti Lucchinelli, Cereghini, Lansivuori e Perugini. A metà stagione lo sponsor Life si dilegua ed il team prosegue con il solo sostegno dei Castiglioni che avranno la soddisfazione di vedere Lucchinelli vincere la sua prima gara iridata ad Assen in sella alla Yamaha TZ750.
La Cagiva nasce poi come costruttore nel 1978, quando Claudio e Gianfranco Castiglioni rilevano l’Aermacchi dalla AMF-Harley Davidson ribattezzandola con il nome dell’azienda di famiglia, produttrice di minuteria metallica, fondata nel 1950 a Varese da loro padre Giovanni. Unitamente agli impianti di produzione venne rilevato anche il glorioso reparto corse che aveva conquistato 4 titoli mondiali con Walter Villa perciò, già da quel 1978, la Cagiva si impegnò nelle competizioni di velocità con il proprio marchio di fabbrica.
I Castiglioni rilevano le moto dell’ex Team Life e le iscrivono al Campionato Mondiale con il solo Marco Lucchinelli; le vecchie Suzuki vengono riverniciate in rosso/argento in omaggio agli storici colori della MV Agusta di cui i Castiglioni vorrebbero raccogliere il testimone; purtroppo le moto ormai obsolete e poco affidabili riservano poche soddisfazioni con l’unica eccezione della vittoria di Lucchinelli al Gran Premio d’Inghilterra disputato sotto il diluvio, vittoria poi non assegnata al pilota italiano perché i cronometristi ufficiali andarono in tilt confusi dal turbillon dei cambi gomme.
Nel 1980 arriva la prima Cagiva 500 costruita a Schiranna affidata a Virginio Ferrari, ma è ancora un ibrido basato sulla Yamaha TZ 500; nel 1981 arriverà finalmente la prima vera Cagiva 500, 4 cilindri in linea alimentata a dischi rotanti.
Pochissimi invece ricordano che la Cagiva ha dei trascorsi anche nelle classi inferiori.
Ovviamente la Cagiva 250/350 del 1978 non era altro che una HD 250/350 RR con il telaio modificato al posteriore trasformato in cantilever; la moto fu affidata a Marco Lucchinelli e allo stesso Walter Villa ma non si registrano particolari performance.
Quando poi, nel 1988, la classe 125 si aprì alle monocilindriche la Cagiva pensò che sarebbe stato un buon veicolo pubblicitario per le 125 stradali destinate ai 16enni che invece in quel periodo incominciavano a disinteressarsi alle 2 ruote motorizzate.
Pertanto, pur senza molta convinzione essendo i fratelli Castiglioni sempre affascinati dalla 500, i tecnici della casa di Schiranna (Fabris, Mascheroni, Milani e Fanali) vennero incaricati dello sviluppo di una 125 sfruttando la tecnologia della 500; è lecito pensare che venne adottata una termica della sorella maggiore. Ne venne fuori una piccola copia in scala della C588.
Una moto venne affidata al team milanese Elit per la guida del tre volte Campione del Mondo Pier Paolo Bianchi; una seconda moto andò al pilota inglese Ian McConnachie.
La moto ebbe vita breve e travagliata soprattutto per problemi di messa a punto della ciclistica; il risultato più significativo della piccola GP varesina fu un 4° posto di Bianchi al Gran Premio delle Nazioni del 1988 disputato sul circuito di Imola nel mese di maggio.
Nonostante questo promettente risultato, peraltro l’unico, i Castiglioni dichiararono che l’esperienza con la piccola 125 da Gran Premio era da considerarsi chiusa e che le moto andavano rottamate perché da li in avanti la Cagiva si sarebbe impegnata esclusivamente nella classe regina.
La circostanza ci viene ricordata da Carlo Pernat, a quel tempo Direttore Sportivo del team di Schiranna: “Ci chiamò Gianfranco Castiglioni, e senza troppi giri di parole ci ordinò di gettarla nel Lago di Varese”.
Di quella sfortunata 125 GP venne raccolto in eredità il telaio a cui si ispirerà quello della Mito, una 125 stradale presentata nel 1990, che partecipò con maggior fortuna al Campionato Sport Production.