La Targa Florio è una delle gare automobilistiche più antiche al mondo; tra le classiche stradali italiane è famosa almeno quanto la Mille Miglia.
Vi hanno partecipato, e anche vinto, i marchi di costruttori prestigiosi quali Alfa Romeo, Aston Martin, Chaparral, Ferrari, Ford Cobra, Lancia, Maserati, Mercedes, Osca, Porsche. Tra le più vittoriose nel dopoguerra si sono distinte Porsche e Ferrari.
Tra i piloti plurivincitori ricordiamo, con tre vittorie a testa, qualche podio e giri veloci, Maglioli, il belga Gendebien ed il “preside volante” Nino Vaccarella.
Nel dopoguerra, inserita nel circuito delle gare a calendario del Mondiale Marche, sopravvisse alla cancellazione di tutte le gare motoristiche su strada conseguente alla tragedia della Mille Miglia del 1957 grazie ad una singolare decisione della commissione interministeriale, creata apposta per vigilare sulle competizioni motoristiche.
Accadde che la commissione, dopo mature riflessioni con dati e risultati alla mano, convenne che, se c’era al mondo una corsa «sicura», questa era la Targa Florio. Si concluse infatti che, contando 832 curve su 72 chilometri di percorso, il Circuito delle Madonie era il più tortuoso fra quelli validi per il Campionato Mondiale Sport. La Targa si poteva definire, perciò, «la corsa più lenta del mondo» (ed in effetti all’epoca dei fatti la media si aggirava sui 100 Km/h e in seguito sfiorerà solamente i 130 Km/h). Così l’autorizzazione al suo svolgimento fu concessa, quale «unica e sola eccezione» ai principi di massima prevalsi in seno alla commissione. La CSAI ne prese atto e inviò alla CSI della FIA, a Parigi, la richiesta per la Targa della qualifica di prova valevole per il Campionato Mondiale Costruttori di vetture Sport, quale unica corsa italiana atta a sostituire la scomparsa Mille Miglia. La CSI approvò ed inserì nel calendario del Mondiale Marche 1958 la Targa in data 11 maggio.
Ma poi, dopo l’edizione 1973, contrassegnata da una numerosa serie di incidenti, venne esclusa dal circuito del Mondiale Marche; la corsa continuerà ad essere un appuntamento internazionale di prestigio ma senza alcuna titolarità.
Nelle prime due edizioni senza validità mondiale si affermarono Gérard Larrousse/Amilcare Ballestrieri (Lancia Stratos) nel 1974 e Nino Vaccarella/Arturo Merzario (Alfa Romeo 33 TT/12) nel 1975.
Ma poi, mancando la titolarità mondiale, venne a scemare l’interesse dei grandi costruttori; dopo l’affermazione di Armando Floridia/Amphicar (pseudonimo di Eugenio Renna) su Osella PA4-BMW nel 1976, nel 1977 vinsero Raffaele Restivo/Apache (pseudonimo di Alfonso Merendino) con la Chevron-BMW.
Purtroppo, quell’anno si verificò un grave incidente analogo a quello della Mille Miglia del 1957: la Osella-BMW pilotata da Gabriele Ciuti uscì di strada nel tratto di misto-veloce che seguiva il rettilineo di Buonfornello, travolgendo gli spettatori e provocando due morti e tre feriti gravi tra cui lo stesso pilota; la gara venne sospesa e la classifica stilata in base ai passaggi al termine del 4º giro.
A quel punto, la Targa Florio classica aveva esaurito il suo ciclo, venne infatti deciso che a partire dal 1978 la formula della prestigiosa gara sarebbe stata trasformata in rally.
In realtà si era già verificato un precedente analogo quando la formula della gara, nel 1957, venne trasformata in prova di “regolarità” a seguito dell’incidente verificatosi alla Mille Miglia che segnò la fine delle classiche su strada; gli organizzatori della Targa, messi di fronte alla scelta di sopprimere la gara oppure trasformarne la formula decisero di dare continuità alla corsa. Poi, come abbiamo visto, la gara venne “riabilitata” a gara di velocità.
Ad onor di cronaca vi riportiamo il podio di quella atipica edizione:
41° Targa Florio (24 novembre 1957); gara di regolarità disputata sul piccolo circuito Madonie; km 72,000 × 5 giri pari ad un totale di km 360,000.
1º Fabio Colonna – Fiat 600 berlina (633 cm³) – Penalità 1,4
2º Piero Taruffi – Lancia Appia Prima serie berlina (1089 cm³) – Penalità 2,2
3º Mario Costantini – Lancia Appia Seconda serie coupé Zagato (1089 cm³) – Penalità 2,4
La Targa Florio era stata ideata e sostenuta finanziariamente da Vincenzo Florio, il noto imprenditore palermitano. La manifestazione si è svolta ininterrottamente dal 1906 al 1977, ad esclusione dei periodi coincidenti con i due grandi conflitti mondiali; non venne infatti disputata dal 1916 al 1918 e dal 1941 al 1947. Il tracciato di gara era costituito dalle strette e tortuose strade siciliane che percorrono la catena montuosa delle Madonie; solo in poche occasioni la corsa è stata abbinata al Giro di Sicilia e si è svolta lungo il perimetro dell’isola mentre dal 1937 al 1940 è emigrata al Parco della Favorita a Palermo, sempre in terra siciliana. Nel periodo in cui faceva parte delle gare inserite nel calendario del Mondiale Marche si svolgeva tradizionalmente nel mese di Maggio.
La Ferrari 308 da Rally
Come abbiamo visto, Ferrari è stato uno dei costruttori più vittoriosi della gara siciliana; riportiamo di seguito le vittorie conquistate alla Targa Florio dalla casa di Maranello:
1948 Biondetti-Troubetzkoy (Ferrari 166S)
1949 Biondetti – Benedetti (Ferrari 166MM)
1958 Musso – Gendebien (Ferrari 250 Testarossa)
1961 Von Trips – Gendebien (Ferrari 246SP)
1962 Rodriguez-Mairesse-Gendebien (Ferrari 246SP)
1965 Vaccarella – Bandini (Ferrari 275 P2)
1972 Merzario – Munari (Ferrari 312PB)
a cui potremmo aggiungere quella del 1974 della coppia Gérard Larrousse/Amilcare Ballestrieri su Lancia Stratos motorizzata Dino 246.
Sappiamo che dal 1974 l’attività sportiva della Scuderia Ferrari si è concentrata esclusivamente sulla Formula Uno, eppure in seguito c’è stata una Ferrari che ha partecipato e vinto ancora alla Targa Florio, anche se nella inconsueta – per una Ferrari – versione da Rally.
La vettura era una 308 GTB sviluppata da Giuliano Michelotto (uno dei più quotati preparatori di Lancia Stratos nonchè titolare di un’officina di assistenza autorizzata Ferrari a Padova) con il benestare di Maranello che fornì i telai nudi; l’idea era partita dallo stesso Michelotto che riteneva la 308 ideale come base per sviluppare una vettura da rally per il Gruppo 4.
La Ferrari 308 GTB da rally Gruppo 4 iniziò a gareggiare nel 1978 e, dopo le prime partecipazioni di collaudo, tra cui una proprio alla Targa Florio affidata alla guida di Roberto Liviero, partecipò ai campionati di rally europeo, italiano e francese dove si dimostrò molto competitiva; la prima vittoria arrivò nel 1979 al Rally di Monza ad opera dell’equipaggio Raffaele “Lele” Pinto/Claudio Penariol.
Nel 1981 e nel 1982 arriveranno le due vittorie alla Targa Florio ad opera di Andruet e Tognana:
10° Rallye internazionale di Sicilia 1981 – 65° Targa Florio
1° #2 Jean-Claude Andruet – “Tilber” Ferrari 308 GTB
2° #6 “Lucky” – Penariol Opel Ascona 400
3° #1 “Tony” – “Rudy” Opel Ascona 400
11° Rallye internazionale di Sicilia 1982 – 66° Targa Florio
1° #12 Tognana – De Antoni Ferrari 308 GTB
2° #1 Andruet – Biche Ferrari 308 GTB
3° #11 Biasion – Siviero Opel Ascona 400
Da ricordare anche le due vittorie di Andruet al Tour de France nel 1981 e nel 1982 ed il Campionato Italiano Rally 1982 conquistato da Tonino Tognana.
Ma la perla più luminosa nel palmarès della 308 di Michelotto arriverà nel Tour de Corse del 1982, un rally valido per il Campionato del Mondo Rally (WRC), dove Andruet conquista il secondo posto regalando così alla Ferrari il suo primo e unico podio nel prestigioso WRC.
Ma non è stata, questo, l’unico caso della partecipazione di una berlinetta Ferrari ad un rally, esiste un precedente: fu la insolita e sfortunata partecipazione al Rally di Montecarlo del 1966 di una 275 GTB con l’equipaggio Giorgio Pianta/Roberto Lippi che furono costretti al ritiro per problemi elettrici dovuti alla rottura di un particolare di poche lire. A detta di Giorgio Pianta la Ferrari aveva iscritto quella 275 GTB per testare, nell’impegnativa prova di un rally, la affidabilità dell’innovativa (per la Ferrari) soluzione del ponte posteriore del tipo Transaxle.