Continuiamo a ricordare l’avventura della Ducati alla 200 miglia di Imola: QUI potrete leggere la prima parte.
Per il 1973 Taglioni progetta una moto totalmente nuova non più derivata dalla serie ma che conformemente al regolamento aveva il solo basamento derivato dalla moto di serie. Il telaio era più raccolto e la forcella aveva il perno in asse. Il motore era un corsa corta (86 x 64,5) che adottava lo stesso alesaggio del 450 monocilindrico e l’angolo delle valvole più stretto pari a 60° contro gli 80° di serie; frizione è a secco; gli scarichi erano entrambi rialzati. Il peso scendeva a 147 Kg; la potenza invece saliva a 93 Cv a 10.200 giri. Nei test a Modena la moto si rivelò più veloce della vecchia di circa 2 secondi
Imola 16 aprile 1973; i piloti Ducati sono Spaggiari, Kneubühler, Grant. Nella stessa gara la NCR, da sempre legata a doppio filo con la Ducati, partecipa con il prototipo della futura SS che verrà prodotta a partire dal 1974. Quest’anno la gara è divisa in due manche da 32 giri ciascuna. La vittoria va a Jarno Saarinen con la Yamaha TZ 350 2 tempi, primo pilota a vincere nello stesso anno sia a Daytona che ad Imola. Le Ducati si rivelano ancora competitive con Spaggiari che con un secondo ed un terzo posto di manche conquista il secondo posto nella generale e Kneubühler che nel suo giro più veloce è più rapido di 3” del giro veloce del 1972. Terzo si classifica ancora una volta Walter Villa. E’ questa la gara che segna il canto del cigno delle F750 4 tempi.
Nel 1974 Spaggiari partecipa con la stessa moto del 1973 gestita dal suo team; ma, come abbiamo detto, l’epoca delle 4 tempi è finita e, nella giornata del trionfo di Agostini che, in sella alla Yamaha TZ 700, bissa l’impresa di Saarinen precedendo Roberts e Lansivuori, Spaggiari si classifica 8° nella prima frazione ed è costretto al ritiro nella seconda.
La Scuderia Spaggiari partecipò alla 200 miglia del 1975, vinta da Cecotto, con due SS affidate a Uncini e Smart che non ottennero risultati onorevoli (Uncini 21°).
Quell’anno Spaggiari affidò le proprie moto, caratterizzate dalla colorazione gialla, a Franco Uncini per gareggiare nella categoria “derivate dalla serie” spadroneggiando nel Campionato italiano dove vinse 15 gare su 21 disputate.
LA DUCATI 750 SS
Vista la risonanza mondiale ottenuta con il successo del 1972 la Ducati deciderà di mettere in produzione una replica della 750 Imola denominata 750 SS che però verrà messa in vendita solo nel 1974. Sarà la prima bicilindrica a V90° di serie dotata di distribuzione desmodromica e l’unica con i “carter tondi”. Il motore però, purtroppo, non era derivato dal modello corsa corta del 1973 mentre il telaio era la versione “stretta” già adottata dalla Sport.
Contrariamente a quanto credono in molti la 750SS, nonostante sia stata proposta come una replica della trionfatrice di Imola, non è mai stata ufficialmente denominata “Imola” o “Imola replica.”