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Quando l’Italia apriva la stagione internazionale di motociclismo
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Quando l’Italia apriva la stagione internazionale di motociclismo

Giugno 25th, 2021 Fabio Avossa Piloti, storie e glorie

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Tradizionalmente, dal 1961 al 1976, il 19 marzo, giornata di San Giuseppe e della Festa del papà, l’aerautodromo di Modena ospitava la prima gara di Campionato Italiano aprendo così la stagione agonistica internazionale dopo il lungo digiuno invernale. In realtà c’è stata qualche eccezione come nel 1971, quando la manifestazione si svolse la domenica precedente, il 14 marzo.

Erano i tempi che molti ricordano come “i giorni del coraggio” (denominazione coniata probabilmente dal grande Ezio Pirazzini), quando le gare del Campionato Italiano Seniores e quelle della Temporada Romagnola avevano la qualifica di “gare internazionali” ed erano perciò aperte ai migliori piloti italiani e ad alcune star straniere.

È opportuno infatti ricordare che all’epoca il Mondiale si svolgeva al massimo su una dozzina di tappe e la stagione spesso iniziava ad aprile/maggio per chiudersi nel mese di settembre al più tardi in ottobre, dopodiché iniziava la lunga pausa di 4/5 mesi.

Estemporaneamente anche il prologo del Motomondiale è spettato all’Italia con la disputa della  prestigiosa Coppa d’Oro Shell su circuito di Imola, consuetudine ripetuta a partire dal 1972 con la nascita della altrettanto prestigiosa 200 miglia. E alcune volte si è disputato in Italia anche l’atto finale delle grandi gare internazionali quando, in settembre, il mondiale si chiudeva con il Gran Premio delle Nazioni a Monza con alcune eccezioni negli anni ’60 come il Gran Premio d’Argentina in Ottobre ed il Gran Premio  del Giappone nel mese di Novembre.

La manifestazione del 19 marzo attirava un foltissimo pubblico a digiuno di corse da lungo tempo e che non voleva perdere l’occasione di poter vedere all’opera tanti campioni di diverse nazionalità.

Il circuito era facilmente raggiungibile perché situato praticamente nel cuore della città;  molti, vista l’ubicazione del circuito, assistevano alla gara dai balconi e dai terrazzi delle abitazioni circostanti.

E gli attori (i piloti), forse galvanizzati da quella appassionata, calorosa e numerosa partecipazione di pubblico, mettevano sempre in atto rappresentazioni (gare) affascinanti e spettacolari.

Tra gli italiani che, battendosi con gli assi stranieri, hanno scritto epiche pagine di storia motociclistica ricordiamo Agostini, Farnè, Liberati, Pasolini, Provini, Spaggiari, Venturi, i fratelli Villa e tanti altri mentre tra gli stranieri ricordiamo Findlay, Hailwood, Ivy, Nieto, Read, Redman, Saarinen, Surtees, ecc.

Visti i nomi dei piloti non è difficile immaginare che erano presenti le maggiori case italiane e straniere che a volte approfittavano di questa occasione per testare in gara gli aggiornamenti approntati durante l’inverno: Aermacchi, Benelli, Bianchi, Ducati, Gilera, Guzzi, Honda, Linto, Mondial, Morbidelli, Morini, MV, Norton, Parilla, Paton, Rumi, Suzuki, Yamaha, ecc. Insomma la gara di Modena era una sorta di test pre-mondiale.

In realtà quest’area era destinata ad ospitare l’Aero Club con annessa pista di decollo/atterraggio, pista che in occasione delle gare motoristiche veniva divisa in tutte la sua lunghezza da balle di paglia, di qui la denominazione di Aerautodromo. Il tracciato, di circa 3,8 Km,  era caratterizzato da una strettissima curva di ritorno, tre curve da marce basse, un curvone veloce ed una bellissima “S”; era stato inaugurato il 7 maggio 1950 con il Gran Premio di Modena riservato alle monoposto di Formula 2, vinto da Alberto Ascari su Maserati A6 GCS.

La prima competizione motociclistica si disputò il 25 giugno 1950, vinta da Gianni Leoni su Moto Guzzi 250 e Umberto Masetti su Gilera Saturno 500 (altre fonti riportano il 25 aprile 1951 vinta da Emilio Mendogni su Moto Morini 125); l’ultima gara si disputò il 21 marzo 1976, vincitori Mischiatti (Derbi 50), Bianchi (Morbidelli 125), Walter Villa (HD 250), Buscherini (Yamaha 350), Agostini (MV 500), dopodiché il circuito fu dismesso. Il record della pista è detenuto ex-equo da Agostini e Buscherini alla media di 135,048 Km/h.

Personalmente ricordo la manifestazione del 1974 che vedeva il debutto europeo di Agostini in sella alle  Yamaha GP, reduce dal trionfo di Daytona; ci fu il pienone tanto che in molti finimmo per assistere alla gara seduti pericolosamente a bordo pista.

Per chi non ha avuto modo di assistere a qualche gara disputata sul circuito di Modena, suggerisco questo video, una sequenza tratta dal film del 1970 “Bolidi sull’asfalto – A tutta birra” di Bruno Corbucci interpretato da Giacomo Agostini che, nelle vesti di “Mino Ambrosini” ingaggia un duello con Renzo Pasolini proprio sul circuito di Modena. La sequenza si riferisce ad una gara del 1968.

https://www.youtube.com/watch?v=7xIPXwo4K34

Dopo lo smantellamento dell’Aerautodromo, nel 2011 venne costruito un nuovo autodromo situato a Modena nella frazione di Marzaglia; l’impianto, della lunghezza di 2068 metri ha l’omologazione di FMI e ACI e viene utilizzato per diversi tipi di eventi, dai test delle case automobilistiche e motociclistiche ai raduni storici e ai corsi di guida sicura.

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Fabio Avossa

Napoletano, perito metalmeccanico, pensionato, vive a Napoli. Appassionato di motori a 2 e 4 ruote in tutti i risvolti ma con particolare interesse per la storia delle corse. Motociclista da circa 60 anni, tifa Ducati e Ferrari (made in Italy), oggi sul suo profilo Facebook si diletta a parlare di moto e auto con particolare attenzione alle vicende del Motomondiale e della Superbike.

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