Agli albori del Campionato Mondiale di Formula 1 il calendario era alquanto scarno, se non altro per la mancanza di circuiti degni di un Gran Premio di caratura mondiale, pertanto i piloti, anche i campioni più affermati, avevano tempo disponibile per cimentarsi anche in altre categorie come la Formula 2 o le gare di durata riservate alle GT ed alle Sport/Prototipo.
Ma, vuoi per fare cassetta, vuoi per collaudare soluzioni tecniche al di fuori della competizione iridata, a quei tempi venivano organizzate gare di Formula1 non valevoli per il campionato mondiale; questa consuetudine sopravvisse per oltre 30 anni, cioè fino a che la Formula1 diventerà un business mediatico tale da oscurare le altre categorie arricchendo sempre più il calendario iridato. Infatti, in 70 stagioni, la Formula1 è passata dai 7 GP in calendario negli anni 1950 e 1955 ai 21 delle annate 2016, 2018 e 2019, pertanto dal 1984 i piloti di Formula1 sono impegnati a tempo pieno nei soli Gran Premi validi per il titolo iridato.
A quei tempi i Gran Premi extra-campionato mondiale spesso erano addirittura più numerosi di quelli validi per il campionato stesso; il massimo successo di queste gare si ebbe negli Anni ’50 e ’60 quando si correva ininterrottamente da gennaio a dicembre tanto che nel 1950, a fronte di sole 7 prove mondiali, vennero disputati ben 15 GP extra-campionato.
Prima di raccontare la storia di queste gare vorrei ricordare due episodi che, nel bene e nel male, rimarranno nella storia della Formula1.
Il 28 marzo 1971 sull’Ontario Motor Speedway (5,139 km) si disputò il Questor GranPrix organizzato in occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto californiano che poi verrà chiuso alla fine del 1980.
La gara, aperta a monoposto di Formula1 e Formula 5000 fu dominata da Mario Andretti che, con la Ferrari 312B, si aggiudicò entrambe le manche in programma.
In palio venne posto un premio di ben 278.000 dollari che attirò costruttori, scuderie e piloti.
La gara si svolse su due manche da 100 miglia/32 giri ciascuna per un totale di 328,896 km (alcune fonti indicano la lunghezza del tracciato in 5,141 km per un totale di corsa pari a 329,006 km); la griglia di partenza della seconda manche sarebbe stata definita in base all’ordine di arrivo della prima manche mentre la classifica finale sarebbe stata stilata come somma dei punti ottenuti nelle due batterie.
Al via si schierarono 13 Formula 5000 e 17 Formula1, uno scontro tra filosofie tecniche abbastanza differenti in particolare per quanto riguarda la dotazione motoristica che vedeva lo scontro tra i sofisticati aspirati di 3000cc di Formula1 e i 5000cc derivati dai “big block” americani delle monoposto F5000.
I marchi di costruttori e scuderie erano tra i più prestigiosi; tra le Formula1 ricordiamo Ferrari, Brabham, BRM, Lotus, March, Matra, McLaren, Tyrrell che si schieravano contro American Eagle, Lola, Lotus, McLaren, Surtees di Formula 5000. I sofisticati Cosworth V8, Ferrari, Matra e BRM V12 si contrapponevano ai corposi V8 Chevrolet, Ford e Plymouth.
Tra i piloti più celebri ricordiamo Adamowicz, Andretti, D.Bell, Donohue, Fittipaldi, AJ Foyt, Gethin, G.Hill, Hulme, Ickx, Pescarolo, Peterson, Posey, Revson, P.Rodriguez, Savage, Schenken, Siffert, Stewart, Bobby Unser, Al Unser.
Andretti ed Ickx gareggiavano con la Ferrari 312B.
Il pubblico, accorso numeroso, viene premiato con un evento ricco di colpi di scena sin dalle qualifiche durante le quali conquisterà la pole-position Jackie Stewart con la Tyrrell 001-Cosworth.
Ma già il mercoledì delle libere si verifica un fatto clamoroso: Andretti va a sbattere distruggendo il telaio della sua 312 B e purtroppo al box del Cavallino non c’è il muletto pertanto bisogna riparare e mettere a squadro il telaio danneggiato in tempo utile per le qualifiche, le 18 di sabato.
La squadra dei meccanici (Levoni, Castelli e Chiodi) coordinata dallo storico capo meccanico Giulio Borsari, a colpi di martello ripara al meglio la scocca danneggiata ma manca una dima per ripristinare le quote esatte.
Ma Borsari non si perde d’animo: fissa la scocca riparata al pavimento, poi riprende dalla monoposto di Ickx le quote di sospensioni, radiatore e pedaliera ed infine con saldatore autogeno, martello, metro e calibro rimette a squadro la scocca danneggiata.
Dopo aver rimontato tutta la monoposto, il sabato mattina Borsari accende il motore e fa qualche piccolo intervento di regolazione, dopodiché la palla passa ad Andretti che nelle qualifiche si piazza 11° su 31 partecipanti, e già questo è un piccolo miracolo.
Nel giorno della gara Andretti, con la sua recuperata Ferrari 312B #5 conquista la prima manche precedendo la Tyrrell di Stewart e la BRM di Jo Siffert; Mark Donohue, nono con Lola T192-Chevrolet Penske Racing Enterprises #26, risulterà primo delle F5000.
Mario Andretti si ripete nella seconda manche precedendo ancora una volta la Tyrrell di Stewart mentre al terzo posto troviamo la Matra di Chris Amon; nelle F5000 è Ron Grable, settimo nella assoluta, a risultare primo con la sua Lola T190-Chevrolet.
La classifica finale vede pertanto primo Mario Andretti a punteggio pieno con 80 punti davanti a Jackie Stewart (70 punti) e Denny Hulme (58 punti) con la McLaren M19A-Cosworth; primo tra le F5000 e 7° assoluto è Ron Grable.
Per il suo intervento miracoloso, Borsari viene premiato con la targa speciale di “Mechanic of the Race”.
L’altro episodio che vogliamo ricordare ebbe purtroppo un esito funesto: proprio in una di queste gare extra campionato perse la vita lo svizzero Jo Siffert, uno dei migliori piloti del momento: il 24 ottobre 1971 si disputava la World Championship Victory Race sul circuito inglese di Brands Hatch; la corsa verrà interrotta al 15° giro dei 40 previsti a seguito dell’incidente mortale occorso al pilota svizzero a causa della rottura di una sospensione della sua BRM P160.
Le gare extra campionato nel corso degli anni
Abbiamo già ricordato che, nel 1950, a fronte di sole 7 prove mondiali, vennero organizzati 15 GP extra-campionato che si ridurranno a 13 nel 1951. Nel biennio 1952-1953 si arriva al picco delle 30 gare fuori calendario ma anche il 1954 ed il 1961 sono due annate ricche con 23 e 25 corse rispettivamente.
Dalla fine degli anni ’60 e per tutti gli anni ’70, il numero dei GP extra-campionato non raggiunge più i numeri degli anni precedenti: 4 nel 1966, 6 nel 1967, 3 nel 1968, 4 nel 1969, 3 nel 1970, 8 nel 1971, 6 nel 1972, 2 nel 1973, 3 nel biennio 1974-1975, 2 nel 1976, appena 1 nel biennio 1977-1978, ancora 3, infine, nel 1979.
I paesi organizzatori delle gare extra campionato
Tra i paesi che hanno organizzato il maggior numero di corse extra-campionato possiamo annoverare senza ombra di dubbio la Gran Bretagna; tra le più prestigiose ricordiamo: BRDC International Trophy (disputato sul tracciato di Silverstone), Race of Champions (disputata sul circuito di Brands Hatch), 200 Miglia di Aintree, Crystal Palace Trophy, Daily Mirror Trophy, Goodwood Trophy, Ulster Trophy.
Anche la Francia vanta prestigiosi GranPremi non valevoli per il Mondiale: Grand Prix de Pau, Grand Prix de Paris, Grand Prix d’Albi, Grand Prix de Bordeaux, Grand Prix de Marseille, Grand Prix de la Marne, Grand Prix de Rouen-les-Essarts, Grand Prix de Reims (su questi ultimi due circuiti si disputeranno episodicamente anche alcune prove del Mondiale).
L’Italia non è da meno con i Gran Premi organizzati a Bari, Imola, Modena, Napoli, Pergusa, Pescara, Roma, Sanremo, Siracusa, Valentino (Torino); in particolare vogliamo ricordare del GranPremio Autodromo di Monza 1952 disputato l’8 giugno 1952 su 2 manche da 35 giri ciascuna e le due edizioni (23 giugno 1957 e 29 giugno 1958) della Race of Two Worlds, meglio conosciuta con il nome di 500 Miglia di Monza o Monzanapolis cui erano ammesse monoposto di Formula1 modificate, monoposto USAC e biposto Sport che si sfidarono in più batterie sull’anello di alta velocità del tracciato brianzolo.
Senza dimenticare la Germania con l’Avusrennen (1952-1953), il GranPremio di Berlino (19 settembre 1954, Avus), l’Eifelrennen (1952-1953), il GranPremio di Solitude (1961-1964), lo Jochen Rindt Memorial (Hockenheim, 13 giugno 1971).
Ma oltre a queste quattro nazioni dalle tradizioni motoristiche più antiche, anche altri paesi europei e d’oltre oceano (abbiamo già ricordato Questor GranPrix disputato sull’Ontario Motor Speedway) hanno organizzato gare extra campionato.
Degni di nota il GranPremio delle Nazioni disputato il 30 luglio 1950 sul circuito di Ginevra, il GranPremio di Penya Rhin del 29 ottobre 1950, Pedralbes (Barcellona), il GranPremio dei Paesi Bassi (1950-1951 a Zandvoort), il GranPremio d’Argentina nel 1971.
In Belgio ricordiamo il Grand Prix des Frontières, disputato sul circuito belga di Chimay dal 1929 al 1972 il III° ed il IV° Grand Prix de Bruxelles (1961 e 1962 circuito dell’Heysel).
Il 16 aprile 1961, in Austria, è la volta del II° Grosser Preis von Wien sul tracciato viennese di Aspern seguito, il 17 settembre 1961, dal V° Flugplatzrennen all’aerodromo di Zeltweg per arrivare al GranPremio d’Austria del 1° settembre 1963, anche questo disputato all’aerodromo di Zeltweg.
Tra i paesi del centro/nord Europa troviamo la Danimarca con due edizioni del GranPremio di Danimarca, nel biennio 1961-1962, il circuito è quello di Roskilde, e la Svezia che nel triennio 1961-1962-1963 organizza il VII°, VIII° e IX° Kanonloppet sul circuito di Karlskoga.
Il 24 agosto 1975 si disputa il XV° Grosser Preis der Schweiz (Svizzera) sul tracciato francese di Dijon-Prenois perché il governo svizzero, a seguito del gravissimo incidente verificatosi alla 24 Ore di Le Mans 1955, aveva vietato le corse su pista sul proprio territorio.
Il 12 novembre 1967 va in scena il GranPremio di Spagna (Jarama) non valevole per il Mondiale di Formula1.
Fuori dai confini europei ricordiamo che il Il 27 ottobre 1957, il circuito di Ain-Diab ospita il VI° GranPremio del Marocco.
Tra il 1960 ed il 1975 si svolge la serie del South African Formula One Championship cui partecipano il SudAfrica e la Rhodesia, l’attuale Zimbabwe.
Nel 1961 si disputano il IV° Rand Grand Prix (Kyalami), il I° Natal GP (circuito di Westmead) e lo VIII° GP del Sudafrica a East London rispettivamente il 9 dicembre, il 17 dicembre e il 26 dicembre; nel 1962 il Sudafrica organizza il V° Cape Grand Prix (2 gennaio, circuito di Killarney) e, il 15 ed il 22 di dicembre, il Rand e il Natal Grand Prix. Il Rand Grand Prix verrà organizzato ancora nel 1963, 1964 e 1965; infine nel 1966, dopo le edizioni iridate del 1962, 1963 e 1965, il GranPremio del Sudafrica torna ad essere prova non valevole per il Mondiale di Formula1.
Tra i paesi sudamericani ricordiamo il Messico dove il 4 novembre 1962 si disputa il GranPremio del Messico sul tracciato di Magdalena Mixhuca di Città del Messico, successivamente ribattezzato col nome di Autòdromo Hermanos Rodriguez, e il Brasile dove, il 30 marzo 1972, sul circuito di Interlagos si disputa il GranPremio del Brasile e poi, il 3 febbraio 1974 il GranPremio Presidente Emilio Medici, corsa extra-campionato organizzata in occasione dell’inaugurazione dell’Autòdromo Emilio Medici, a Brasilia.
Nei primi Anni ’80, le guerre fratricide tra la FISA (Federazione Internazionale Sport Automobilistico), la FOCA (Formula One Constructors Association) e i team schierati con l’una o l’altra parte portano all’invalidamento dei GranPremi di Spagna 1980 e del Sudafrica 1981 che pertanto verranno disputate senza avere validità mondiale.
Si giunge, così, al 1983. L’epoca dei GranPremi non valevoli per il Mondiale di Formula1 è ormai tramontata; il mondo della Formula1, governato da Bernie Ecclestone, è orientato al solo Mondiale ed ai corposi introiti garantiti da sponsor e diritti TV.
Il 10 aprile 1983 va in scena l’ultimo atto di questa straordinaria storia di corse: sul tracciato inglese di Brands Hatch, le monoposto di Formula1 si schierano al via dell’ultima edizione della Race of Champions: 40 giri per un totale di 168,280 km. La vittoria arriderà a Keke Rosberg (Williams FW08C-Cosworth) che precede Danny Sullivan (Tyrrell 011-Cosworth) e Alan Jones (Arrows A6-Cosworth) mentre René Arnoux (Ferrari 126C2B) si aggiudica il giro più veloce in gara: 1:17.826, a 194,5 km/h di media.
Non è escluso che nel prossimo futuro possano essere organizzate 2 o 3 di queste gare perché Ross Brawn, attuale Formula One Managing Director of Motorsports, ha rispolverato l’idea di organizzare gare extra-campionato finalizzate alla sperimentazione sul campo di nuovi format diversi dai canonici 300 km dei GP iridati (corse su più manche, più corte o più lunghe) da introdurre poi nei GP della effettiva stagione iridata oltre a poter essere utilizzate come opportunità di test, sia per le monoposto che per i piloti, o per testare nuovi circuiti che si propongono per essere inseriti nel calendario.
E infine, con opportuni aggiustamenti regolamentari, potrebbero essere anche una opportunità per utilizzare monoposto di uno o due anni precedenti.