(fonte Leonardo Nardi Dei che me l’ha riportata così come gliel’aveva raccontata suo zio Innocenzo, Direttore Sportivo della Benelli ai tempi di Provini e Pasolini)
L’antefatto: siamo nel maggio 1969, Gran Premio di Germania Est (DDR), circuito di Hockenheim. Nonostante al precedente Gran Premio di Spagna la Benelli, che ha approntato una 250 4 cilindri competitiva, avesse annunciato di ritirarsi dalla competizione della 350 per concentrarsi sulla 250, inaspettatamente ed improvvidamente Nardi Dei nel corso delle prove fece salire Pasolini sulla 350. Risultato: record della pista battuto ma poi Pasolini cadde fratturandosi una clavicola dovendo così rinunciare alla partecipazione alla gara delle 250 e, mentre si recavano con l’auto di Nardi Dei al Rizzoli di Bologna, entrambi avevano la netta sensazione di aver compromesso il tentativo di competere per il titolo della 250.
Al successivo Gran Premio di Francia la Benelli, per sostituire Renzo Pasolini infortunatosi una settimana prima, schierò Walter Villa (ritirato) ed Eugenio Lazzarini (settimo) che non riuscirono a dare un concreto contributo alla causa della Benelli.
La gara successiva in calendario, il Tourist Trophy, si sarebbe disputato nella seconda settimana di giugno; per la gara sull’isola di Man vennero ingaggiati Phil Read e Kel Carruthers (nel suo racconto Leonardo Nardi Dei non sa dire quale dei due fosse stato contattato per primo), ma vediamo come andarono i fatti.
Il team Benelli vi giunse con Pasolini costretto a fare ancora da spettatore per i postumi dell’incidente.
Nardi Dei non era tranquillo, sentiva su di sé la responsabilità di aver fatto provare a Pasolini la 350 (non è dato sapere se avesse avuto il placet di Paolo Benelli), non era difficile pensare che in tal modo aveva compromesso la possibilità di conquistare il titolo della 250 che in partenza appariva quasi certa. Facile immaginare la reazione dei Benelli nei confronti del loro DS nel caso di un esito negativo.
Ma per fortuna all’occhio attento ed esperto di Nardi Dei, a cui non faceva difetto una certa scaltrezza, non sfuggì la prestazione che stava offrendo un pilota australiano, Kel Carruthers, che nelle prove alla guida della sua Aermacchi monocilindrica aste e bilancieri aveva girato in una media molto vicina alle 100 miglia orarie. Nardi Dei, dopo aver letto la tabella dei tempi, andò a cercarlo alla postazione Aermacchi e gli propose di guidare per loro, inizialmente per la gara del TT, intanto avrebbero preso tempo per vedere se Pasolini si sarebbe rimesso per poter continuare la corsa al titolo mondiale. Carruthers si illuminò in volto, telefonarono in Italia all’Aermacchi che dette il benestare. Read invece era già conosciuto dagli uomini di Pesaro in quanto già nel ’68 aveva guidato la Benelli, una 500, a Vallelunga.
Vennero promessi 9.000.000 di lire come premio al pilota che avesse vinto la corsa; non è invece noto quale corrispettivo fosse previsto in caso di risultato diverso.
Carruthers non sollevò nessun problema, prese subito la 8 valvole e cominciò le prove marcando subito tempi ottimi. Read, abituato ai 2 tempi con la potenza impiccata in alto, preferì il 16 valvole, la moto che veniva direttamente da Le Mans affidata a Villa, infatti le prime foto delle prove di Read mostravano il numero che aveva Villa a Le Mans.
Sembra che l’inglese fosse un rompiscatole che cercava il pelo nell’uovo; ad ogni sessione era tutto negativo: non gli andava bene niente, sospensioni, freni … comunque i meccanici modificarono tutto in ossequio alle volontà del pilota. Probabilmente già nelle prove i rapporti tra pilota e team cominciarono ad incrinarsi.
E arriviamo alla gara.
Carruthers parte a razzo, guida da maestro; dalla postazione in montagna, Nardi Dei con il ricetrasmettitore CB informa i box sui tempi intermedi. All’inizio tutto fila liscio ma poi Read, al rifornimento, urla a Cecchini: “Rallentate Carruthers!, per accordi presi con Nardi Dei devo vincere io! “.
Innocenzo Nardi Dei ha sempre escluso che esistesse una clausola del genere.
Comunque Cecchini mangia la foglia, dà l’assenso a Read che riparte imbestialito ma nessuno si sognò, giustamente, di rallentare Carruthers.
Ad un certo punto Read, chi dice per errore, chi dice volutamente, inserisce la 1°marcia a 200 km/h … e manda in frantumi il motore.
La corsa finisce bene per Carruthers, con la vittoria che darà poi il via alla sua corsa al titolo.
Nardi Dei salda i 9.000.000 a Carruthers pattuiti e, anche se non previsto nell’accordo, stacca l’assegno di 9.000.000 anche a Read; questa generosa concessione farebbe pensare che in realtà nell’accordo con l’inglese ci fosse effettivamente quella clausola che lo avrebbe privilegiato rispetto a Carruthers. È anche vero che Nardi Dei aveva la disponibilità di un consistente conto personale che poteva gestire a sua totale discrezione per gli ingaggi, spese varie, ecc. che lui chiamava SISDI e che quindi quella fosse stata una decisione presa all’ultimo momento per chissà quale ragione.
A fine corsa Read, pur avendo ricevuto il sostanzioso compenso ricevuto nonostante il suo ritiro, stese con un cazzotto Nardi Dei; è ipotizzabile che questo increscioso episodio possa nascere dal mancato rispetto del presunto accordo che avrebbe dovuto privilegiare Read rispetto a Carruthers.
Comunque sia non si capisce quale interesse avrebbe avuto la Benelli nel privilegiare un pilota rispetto all’altro; l’unico scopo del team era quello che i due piloti ingaggiati rubassero punti agli avversari per mantenere in corsa l’infortunato Pasolini quando mancavano ancora 8 Gran Premi alla fine del Campionato.
E infatti già dal Gran Premio successivo in Olanda Pasolini incominciò a vincere; vincerà ancora due Gran Premi ma poi il suo Campionato sarà definitivamente compromesso con una seconda caduta, con ricovero in ospedale, al Gran Premio di Finlandia nel mese di Agosto.
Ma Carruthers, confermato dopo la splendida vittoria al TT, risolse tutti i problemi di Nardi Dei correndo splendidamente i Gran Premi successivi fino ad arrivare alla conquista del titolo, il secondo della Benelli, dopo quello di Dario Ambrosini del 1950 con la 250 monocilindrica.
Ma non mancò neanche la vendetta di Read che ovviamente non fu riconfermato.
In settembre, al Gran Premio delle Nazioni disputato per la prima volta sul circuito di Imola, durante le prove Read, incazzato nero per il mancato rinnovo del contratto da parte della Benelli dopo il Tourist Trophy, fece montare alla sua Yamaha bicilindrica altre 2 espansioni fasulle; il tentativo era quello di far credere al team Benelli che aveva a disposizione la temuta 4 cilindri e costringerli così ad interventi estremi sulla loro moto. Ovviamente poi corse con la bicilindrica e vinse battendo proprio Carruthers; anche la 2 cilindri si dimostrò più performante rispetto alla Benelli di Carruthers forse svantaggiata da un maggior peso di circa 25 kg.