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Lancia Aurelia B24, la famosa protagonista del film “Il sorpasso”
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Lancia Aurelia B24, la famosa protagonista del film “Il sorpasso”

Ottobre 2nd, 2020 Fabio Avossa Amarcord

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Nella sua lunga storia la Lancia si è sempre distinta per aver coniugato eleganza e sportività ma è negli anni ‘50 che il tipico stile Lancia raggiunse la sua massima espressione con la coupè B20 e la cabriolet B24 derivate dalla Aurelia B10 berlina.

La Lancia produsse l’Aurelia, una berlina dotata di una meccanica potente e raffinata, dal 1950 al 1958; la B24, Spider prima e Convertibile poi, venne lanciata nel gennaio del 1955. Deve la sua fama al film “Il sorpasso”, in cui è l’auto guidata dal protagonista Vittorio Gassman ma ancor di più alle sue affascinanti linee eleganti e sportive al contempo.

Occorre precisare che l’Aurelia B24 non è mai stata ufficialmente classificata in “serie” nonostante sia stata sottoposta nel tempo ad alcuni aggiornamenti; la suddivisione “in serie successive” è entrata nell’uso comune per agevolare il riconoscimento del modello in esame.

Prescindendo dal prototipo di pre-serie le Aurelia B24 si possono dunque teoricamente suddividere in tre serie, meccanicamente basate sulla quarta, quinta e sesta serie della B20.

La Lancia Aurelia B24 Spider (individuabile come prima serie) fu prodotta solo nel 1955 in soli 240 esemplari, 59 avevano la guida a destra e le altre 181 a sinistra, siglate come B24S, dove la S serviva appunto a identificarne il lato di guida.

La definizione di “spider” era corretta (spesso anche le convertibili vengono definite impropriamente spider) perché una delle sue peculiarità erano le portiere basse, con un sottoporta alto ed impreziosito da un profilato cromato, mancanti delle maniglie (l’apertura era possibile grazie ad una fune metallica rivestita in similpelle posta all’interno della portiera) e della finestratura laterale (per una chiusura completa in caso di pioggia potevano essere applicati dei pannelli in plexiglas).

Una spider meravigliosa, molto elegante; tra i particolari della carrozzeria risaltavano il parabrezza panoramico a montanti arretrati contornato da un profilato di ottone cromato, i paraurti ad ala di gabbiano divisi in due parti ai lati della calandra a scudo tipica della Lancia e una presa d’aria sul cofano motore. Il disegno della coda era molto pulito con pinne appena accennate che si raccordavano armoniosamente con il rigonfiamento dei parafanghi posteriori; l’ampio vano bagagli ospitava ruota di scorta e batteria. La capote era in tela a struttura tubolare ripiegabile a scomparsa in un apposito piccolo spazio alle spalle dei sedili.

Nell’abitacolo spiccavano il bel volante in alluminio a tre razze con la corona in legno e il cruscotto ad andamento curvo ed avvolgente d’intonazione sportiva dove alloggiava una strumentazione a tre quadranti circolari posti a cavallo del piantone dello sterzo con al centro il grande tachimetro.

La B24 adottava la meccanica della B20 con il passo accorciato di 20 cm e il motore leggermente modificato in alcune sue componenti (filtro aria, ventilatore, pompa dell’acqua) per poter essere alloggiato sotto al cofano che risultava sensibilmente più basso rispetto a quello della coupé.

La B24 spider era spinta da un prestigioso propulsore a 6 cilindri a V di 2451,31 cc in grado di sprigionare 118 cavalli a 5.000 giri, depotenziati a 108-110 per il mercato americano, grazie al quale poteva raggiungere una velocità massima di 180

La produzione della B24 iniziò alla fine del mese di dicembre del 1954, tanto che nel bilancio di fine anno risultava prodotta una sola Spider. Il 15 gennaio 1955, al salone dell’auto di Bruxelles, nello stand Lancia viene esposta una B24 color grigio chiaro con interni rossi: è un successo. L’esemplare esposto a Bruxelles è munito di calotte copriruota con finti raggi ma le vetture così equipaggiate non saranno molte, visto che ben presto verranno adottate i normali copriruota a disco.

Solo sei mesi dopo, al Salone di Torino che si apre il 21 aprile del 1956, viene presentata la seconda serie che eredita alcuni aggiornamenti al motore dalla coeva 5° serie della B20 mentre la carrozzeria subisce alcune modifiche che ne giustificano la nuova denominazione di “Convertibile America”. Pur richiamando le linee della Spider, la B24 aggiornata si presenta in una veste più classica e confortevole perdendo alcuni dei tratti caratteristici della prima serie: il parabrezza non è più panoramico ed è meno avvolgente con i montanti avanzati, quasi verticali, i paraurti sono più estesi ed avvolgenti, anche la presa d’aria sul cofano risulta leggermente modificata (più bassa e più larga) e infine la modifica più radicale che ne modifica la destinazione d’uso è costituita dalle portiere più ampie ora dotate di maniglie esterne e vetri discendenti. All’interno il cruscotto è meno arrotondato e la strumentazione è del tutto diversa. La produzione di questa seconda serie inizia nel luglio del 1956.

Nei primi mesi del 1957 la B24 Convertibile America subisce le stesse modifiche meccaniche di cui è oggetto la 6° serie della coupé B20 (lieve incremento dei valori di potenza e di coppia, nuovo carburatore, piccola variazione nel rapporto al ponte, altre di minore entità). Invariata esteticamente, questa terza ed ultima serie, che perde ufficialmente la designazione di “America”, rimane in produzione fino al 1958 ma è ancora presente nel listino Lancia fino a maggio 1959.

Alla fine della produzione risulteranno prodotte 150 Aurelia B24 2a serie e 371 3a serie, 521 modelli in totale, oltre i 240 della B24 spider.

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Fabio Avossa

Napoletano, perito metalmeccanico, pensionato, vive a Napoli. Appassionato di motori a 2 e 4 ruote in tutti i risvolti ma con particolare interesse per la storia delle corse. Motociclista da circa 60 anni, tifa Ducati e Ferrari (made in Italy), oggi sul suo profilo Facebook si diletta a parlare di moto e auto con particolare attenzione alle vicende del Motomondiale e della Superbike.

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