Nel settembre del 1957, dopo aver conquistato 6 titoli mondiali della classe 500 con Masetti (1950 e 1952), Duke (1953, 1954, 1955) e Liberati (1957) oltre 4 titoli costruttori (1952, 1953, 1955, 1957), la Gilera aderisce, unitamente a Mondial e Moto Guzzi, al famigerato patto d’astensione interrompendo così la sua partecipazione al Campionato del Mondo di Motociclismo lasciando campo libero alla MV Agusta.
Nel 1963 il campionissimo Geoff Duke riuscì a convincere il comm. Gilera ad assegnarli un paio di 4 cilindri per la sua scuderia; le moto furono affidate alla guida di John Hartle, Derek Minter e Phil Read.
Finita l’avventura della scuderia Duke una moto passò al pilota argentino Benedicto Caldarella che la portò più volte alla vittoria in gare nazionali; in occasione del Gran Premio delle Nazioni, aMonza, al fianco dell’argentino verrà schierato anche Silvio Grassetti. Infine l’onore di scortare a fine carriera la gloriosa quattro cilindri spettò a Remo Venuri che la usò tra il 1965 ed il 1966 distinguendosi già nel primo anno con il secondo posto a Modena dietro ad Agostini e primo al Perla Verde di Riccione il 3 aprile davanti proprio a Grassetti, per l’occasione chiamato ad affiancare Agostini sulla MV Agusta 4 cilindri.
Il 3 aprile 1966, 9 anni dopo il ritiro ufficiale della Gilera dalle competizioni del Campionato del Mondo di velocità, Remo Venturi in sella alla Gilera 500 4 cilindri vinse la gara di Riccione della Temporada Romagnola, l’ultima per la gloriosa 4 cilindri di Arcore. Dopo una serie di gare, prevalentemente su suolo italiano, la favolosa 500/4 scenderà in pista per l’ultima volta il 30 ottobre del 1966 a Vallelunga.