Negli anni ’80 in televisione andavano di gran moda i telefilm d’azione a sfondo poliziesco; erano tutti caratterizzati da uno schema infallibile: un atletico protagonista affiancato dalla bella di turno e, quasi sempre, un’auto iconica con cui impegnarsi in spettacolari e spericolati inseguimenti. Molti ricorderanno la serie Magnum PI interpretata da Tom Selleck alla guida di una Ferrari 308GTS. Un’altra di queste serie simbolo che molti ricorderanno si intitolava “Hardcastle and McCormick“. Un breve accenno al fil rouge: il giudice in pensione Milton Hardcastle (Brian Keith) aveva l’hobby di indagare su vecchi casi irrisolti e si avvaleva della collaborazione di Mark “Skid” McCormick (Daniel Hugh Kelly) – un ex galeotto accusato ingiustamente di aver ucciso il suo vecchio socio – a cui il giudice aveva promesso di fare luce sul suo caso in cambio della sua collaborazione nella risoluzione dei casi.
Negli immancabili, rocamboleschi inseguimenti in auto, la coppia utilizzava la Coyote X, una supercar di fantasia, una kit car che riprendeva abbastanza fedelmente le linee della McLaren M6GT ma, sotto la pelle, si trovava una meccanica derivata dalla Porsche 914. In seguito il kit della Coyote cambiò perché Brian Keith, avendo una certa età e una robusta stazza, aveva qualche difficoltà a salire e scendere dalla vettura pertanto la produzione decise di modificare completamente la macchina usando la base meccanica della De Lorean DMC-12, l’auto di “Ritorno al futuro“, che utilizzava un motore V6 2.8 Peugeot-Renault-Volvo.
La McLaren M6GT era un modello stradale, il primo della MCLaren, derivato dalla M6A che aveva vinto il campionato Can-Am del 1967 con lo stesso Bruce McLaren al volante. La M6GT fu concepita nel 1969 per partecipare alla 24 ore di Le Mans nella categoria GT andando a sfidare Ferrari, Porsche e Alfa Romeo ma, non riuscendo a produrre i 50 esemplari richiesti per l’omologazione, il progetto non venne mai portato a termine. Ne vennero prodotti due soli esemplari stradali, il primo dei quali, targato “OBH 500H”, veniva guidato quotidianamente proprio da Bruce. Questo esemplare, alto appena 104 cm, fu equipaggiato con un motore Chevrolet LT1 da 370 Cv per un peso a secco di circa 725 kg, caratteristiche che consentivano alla M6GT di superare agevolmente i 265 km/h e di scattare da 0 a 160 km/h in meno di 8 secondi.