Il 4 giugno 1967, al Gran premio d’Olanda, si assiste al debutto vittorioso del motore più longevo e vincente della Formula1: il Ford-Cosworth DFV (Double Four Valve), un 3000cc V8. Venne impiegato nella Formula 1 dal 1967 al 1983; trovò un valido impiego anche nel campionato Sport/Prototipi. L’ultima vittoria arrivò con Michele Alboreto su Tyrrell al Gran premio di Detroit del 5 giugno 1983.
La Cosworth, fondata nel 1958 da Mike Costin e Keith Duckworth (il nome deriva dalla unione delle lettere iniziali e finali dei loro due cognomi), è famosa per aver fornito a diversi team di Formula 1 il suo motore V8 DFV (Double Four Valves), il motore più longevo nella storia della Formula 1 che ha dominato tra il 1967 e l’inizio degli anni ottanta con ben 155 vittorie oltre a due edizioni della 24 ore di Le Mans, quella del 1975 con la Gulf Mirage e quella del 1980 con la Rondeau.
I principi fondamentali su cui si basava la filosofia progettuale di Keith Duckworth erano: l’adozione di rapporti alesaggio/corsa nettamente più superquadri di quelli fino allora adottati, lo sviluppo di termodinamiche con distribuzione a 4 valvole per cilindro inclinate fra loro a formare angoli inclusi molto stretti (circa 30°) al fine di ottenere una camera di combustione compatta che consentisse di realizzare un elevato rapporto di compressione con cielo del pistone relativamente piatto (fino ad allora si riteneva che l’angolo incluso tra le valvole ottimale fosse intorno ai 90°).
Questi criteri progettuali furono applicati per la prima volta sull’FVA di Formula 2. In mancanza di un motore inglese in grado di contrastare i potenti motori Ferrari, Colin Chapman, il patron della Lotus riuscì a convincere la FORD a finanziare il progetto di un motore di Formula 1 con 100.000 sterline, finanziamento che fu appunto concesso alla Cosworth conosciuta dalla Ford per i suoi successi nelle Formule 2 e 3 con motori derivati dai Ford di serie. Costin e Duckworth partirono dal quattro cilindri FVA per realizzare un motore V8: nasceva così il leggendario DFV. Queste le caratteristiche di base del primo Cosworth DFV: 8 cilindri a V di 90°, 2993 cm³, valvole in testa inclinate di 32° e potenza iniziale di oltre 400 CV a 9000 giri/minuto. Ne scaturì un motore semplice ma anche robusto e molto potente che infatti vinse già alla sua prima gara, il Gran Premio d’Olanda 1967, montato sulla Lotus 49 di Jim Clark. Negli anni, il DFV ha generato una serie di derivazioni: nel 1968 fu creato il DFW per le Tasman Series da 2500 cm³, mentre nel 1975 con l’aggiunta di due turbocompressori applicati a una versione da 2650 cc nacque il DFX per la Indycar; nel 1981 nacque il DFL per vetture sport con cilindrata di 3300 cc e 3900 cc; è del 1982 il DFY a corsa corta; seguiranno poi i motori da 3500cc DFZ (1987) e DFR (1989), il DFS per la Champ Car derivato dal DFR di F1 e, per la Formula 1 un V10 ed un V8 da 2400cc.
La Cosworth provò a cimentarsi anche nella costruzione di una intera monoposto di Formula 1 che avrebbe dovuto partecipare al Campionato mondiale del 1969; la monoposto, progettata di Robin Herd, era caratterizzata dalla trasmissione a 4 ruote motrici realizzata in proprio (oltre naturalmente al motore DFV, in una versione di magnesio). Avrebbe dovuto gareggiare al Gran Premio di Gran Bretagna ma il progetto fu cancellato senza ulteriori annunci e Herd lasciò l’azienda per fondare la March.
La Cosworth ha sviluppato i motori per alcune vetture del gruppo General Motors, tra cui la Chevrolet Vega, la Opel Ascona 400 e la Opel Calibra V6; ha collaborato con Mercedes-Benz (190 16V), Rolls-Royce, ARO, Audi, con l’Alfa Romeo nei primi anni novanta realizzando le testate del motore V6 della 155 V6 TI DTM, con la Ford per la Sierra Cosworth e con l’Aprilia per il motore della RS cube. Nella progettazione del motore Ducati Desmoquattro, l’ing. Bordi si ispirò ai principi di Duckworth. Oggi, a distanza di più di 50 anni, la conformazione di tutte le camere di scoppio dei motori bialbero 4 valvole si ispira a quei principi.