Nei primi anni ’50 alcune case misero in produzione moto che si discostavano dai canoni dell’epoca e che invece seguivano la tendenza di unire caratteristiche tipiche delle motociclette, come la posizione del serbatoio, ad altre di derivazione scooteristica, come la grossa pedana e le ruote di dimensioni medie, sebbene di misura maggiore rispetto a quelle abitualmente utilizzate sugli scooter, con misure variabili tra i 12 ed i 15”;
appartenevano a questa categoria l’Alpino 125 Bassotto, l’Isomoto 125 (foto di copertina), il Motom Delfino 160, la MV Agusta 125 Pullman, la Sterzi Confort 160 mentre il Galletto 160 (cresciuto poi a 175 e 200) della Moto Guzzi, si differenziava dal resto della categoria perché aveva le ruote da 17” pur avendo una carrozzeria tipica degli scooter.