Le origini della Iso Rivolta risalgono alla Isothermos di Bolzaneto (Genova), una fabbrica di caloriferi e refrigeratori, acquistata dall’ingegnere Renzo Rivolta (nato nel 1908 a Desio) nel 1939 e trasferita a Bresso nel 1942, dopo che un bombardamento su Genova ne aveva distrutti gli opifici.
Nel dopoguerra Renzo Rivolta decise di destinare la produzione della propria azienda al mercato della mobilità individuale, più specificamente pensò al mercato motociclistico che in quegli anni offriva degli ottimi sbocchi commerciali; in seguito si dedicherà anche al mercato delle 4 ruote.
La Iso Rivolta è stata attiva nel settore dei veicoli a motore dal 1948 al 31 dicembre 1974; negli anni ha assunto varie denominazioni, da Isothermos a Iso Autoveicoli Spa nel 1952, a Iso Rivolta nel 1962, Iso Motors nel 1973; in campo automobilistico si è proposta prima nel settore delle minicar con la Isetta, i cui diritti furono poi ceduti alla BMW, poi con le prestigiose Gran Turismo ed infine con una partecipazione azionaria nella produzione della ORSA Spring 850, una piccola spider di gusto retrò.
In queste note vogliamo ricordare l’attività motociclistica.
Nel 1948 Renzo Rivolta acquistò i progetti e la catena di montaggio delle Officine Ottavio Quadrio di Milano che avevano in produzione il Giesse Furetto, un piccolo scooter completamente carenato, progettato dall’ingegner Gianfranco Scarpa. Prodotto con il marchio Isothermos il Furetto non ebbe successo a causa delle prestazioni poco brillanti.
Perciò nel 1949 venne messo in produzione lo scooter Iso 125, noto anche come Isoscooter, equipaggiato con un motore 2 tempi a cilindro sdoppiato; nel 1950 sarà messa in commercio la stessa meccanica in versione motoleggera denominata Isomoto (foto di copertina), moto di gran successo che avrà ben 4 evoluzioni fino alla “tipo E” (la tipo B venne denominata GT, mentre la tipo D si chiamerà GTD), la cui peculiarità era rappresentata dalle singolari ruote da 12”.
Con questa soluzione tecnica la Isomoto seguiva una tendenza dei primi anni cinquanta: quella di unire caratteristiche tipiche delle motociclette, come la posizione del serbatoio, ad altre di derivazione scooteristica, come la grossa pedana e le ruote di dimensioni medie, sebbene di misura maggiore rispetto a quelle abitualmente utilizzate sugli scooter); appartenevano a questa categoria l’Alpino 125 bassotto, il Motom Delfino 160, la MV Agusta 125 Pullman, la Sterzi Confort 160 mentre il Galletto 160 (cresciuto poi a 175 e 200) della Moto Guzzi, si differenziava dal resto della categoria perché aveva le ruote da 17” pur avendo una carrozzeria tipica degli scooter.
Sulla scia del successo di entrambi i modelli, vengono messi in produzione con la stessa motorizzazione le motoleggere Iso GT con ruote da 12” e Iso Sport a ruote alte da 19” e anche il motocarro Isocarro.
Il successo delle due ruote induce Rivolta a dismettere produzione di frigoriferi e caloriferi.
Nel 1952 è il momento dell’Isomoto 200, sempre con motore a cilindro sdoppiato da 198 cm³ a canna cromata con miscelazione separata automatica con pompa meccanica in grado di erogare circa 9 CV a 4750 giri/min. Il motore aveva la frizione semiautomatica e la trasmissione cardanica mentre il peso era di 140 Kg; rimase in produzione fino al 1959. Nello stesso anno la ragione sociale varia in “Iso Autoveicoli Spa”.
Nel 1953 fu lanciata Isetta, mossa dal motore già in uso sulla Isomoto 200 portato a 236 cm³; dopo aver ceduto i diritti della Isetta all BMW, il motore della microvettura viene riutilizzato per dare vita nel 1954 alla Iso 250, anche questa caratterizzata dalle ruote da 15”.
Nel 1955 viene proposto il ciclomotore Isociclo che adotta un motore della austriaca Rex Motoren Werk da 65cc con cambio a 2 marce al quale non arriderà un particolare successo. L’anno successivo debuttano modelli equipaggiati con nuovi motori a 4 tempi sia da 125 che 175 che impreziosiscono la gamma; il motore 125 2 tempi viene maggiorato a 150 dando vita alla Iso 150 con ruote da 19”; il motore dell’Isocarro viene maggiorato a 160cc. La 125 4 tempi (A4T) avrà anche una versione Sport.
Nel 1957 nasce lo scooter Iso F/150 (conosciuto anche con la denominazione Diva) che sostituisce l’Iso 125. L’F/150 nasce da un progetto che la Iso aveva sviluppato nei primi mesi del 1957 per conto della Maserati denominato Alfèrez ma, dopo che erano già stati approntati un paio di prototipi, la Maserati rinunciò al progetto sul quale la Iso continuò a lavorare fino ad arrivare alla definizione finale che presentò con il proprio marchio il 30 settembre 1957 al salone di Milano. L’F/150 ottiene un buon successo tanto da essere prodotto fino al 1962, quando l’azienda, consapevole della imminente crisi del mercato motociclistica, si dedicherà alla produzione delle prestigiose Gran Turismo.
Nel 1961, partendo da un motore 400/500 boxer realizzato nel 1957 per equipaggiare veicoli commerciali, nasce la più prestigiosa delle motociclette della Iso, una 500 bicilindrica boxer; le principali caratteristiche tecniche di questo modello erano il motore a due cilindri con architettura boxer a quattro tempi di 492,6 cc., cambio a quattro rapporti, avviamento elettrico, trasmissione finale ad albero cardanico, velocità max dichiarata 145 Km/h. La moto, indirizzata ad un target di clientela particolarmente esigente, venne presentata al Motosalone della XXXIX Fiera di Milano dove, grazie alle caratteristiche tecniche tra le più avanzate dell’epoca e alla linea piacevole, ottenne vasti consensi, ma purtroppo non verrà mai prodotta in quanto il mercato si era ormai ristretto; di questa moto rimangono solo i primi ed unici tre esemplari costruiti.