A mio parere si, e anche sostanziale.
Dobbiamo infatti ricordare che dagli albori del Motomondiale fino alla metà degli anni ’80 era consentita ai piloti la partecipazione a più classi nel corso dello stesso campionato e nel contempo il calendario contemplava un minor numero di Gran Premi pertanto i migliori piloti dell’epoca erano bravi a cogliere questa opportunità che consentiva loro di accumulare un maggior numero di titoli iridati in un lasso di tempo relativamente ristretto, comunque comprendente il loro periodo di maggiore forma agonistica. Al contrario ai piloti moderni questa opportunità è vietata per regolamento e quindi, per poter accumulare un certo numero di titoli, sono “obbligati” a rimanere competitivi per periodi prolungati.
Porto ad esempio il numero di anni che i recordmen nostrani, Agostini e Rossi, hanno impiegato per conquistare i loro numerosi titoli: Agostini, tra il primo (1966) e l’ultimo (1975) dei suoi 15 titoli, ha impiegato 10 anni mentre Rossi per conquistare i suoi 9 titoli si è dovuto impegnare per 13 anni (1997 – 2009).
Da queste diverse condizioni di partecipazione credo che si debba necessariamente concludere che non ci sia possibilità di confronto se non dal punto di vista degli aridi numeri.
La soglia del passaggio tra due epoche si colloca nella seconda metà degli anni ’80, infatti l’epoca delle doppiette finisce con quelle di Freddie Spencer nel 1985 (250/500) e di Jorge Martinez nel 1988 (80/125).
C’è però un pilota, Hailwood, che è al di fuori di queste considerazioni perché è, forse, l’unico che abbia partecipato contemporaneamente a livello competitivo a tre classi del Motomondiale (250/350/500) nel 1966 e nel 1967 conquistando in entrambi i casi i titoli della 250 e della 350 e arrivando secondo nella 500 a parità di vittorie con Giacomo Agostini sfiorando addirittura la tripletta; se ci fosse riuscito avrebbe realizzato un exploit inimitabile. Ma non basta, il grande Mike i suoi 9 titoli li ha conquistati nell’arco di 7 anni dopodichè la sua carriera motociclistica fu stroncata dal ritiro della Honda che lasciò campo libero alla MV Agusta che aveva già in Agostini il suo pilota di punta.
Oggi il riferimento è Marc Marquez che è già a quota 8 titoli conquistati in 10 anni, tra il 2010 ed il 2019.