7 luglio 2002, con la presentazione della 999, conosciuta nei paesi anglosassoni come “triple nine“, “nove nove nove” in Italia, a Borgo Panigale finisce un’era, quella della famiglia 916/996/998.
Con questa moto la Ducati si distacca definitivamente dalla gestione Castiglioni-Tamburini. Infatti, dopo il risanamento finanziario, il miglioramento dell’immagine e del prodotto, si passa alla fase di una nuova concezione industriale del prodotto. Non a caso per il lancio della moto la Ducati coniò il neologismo REDVOLUTION, un termine che racchiude in sé il Rosso Ducati ed i concetti di Evoluzione e Rivoluzione.
La Ducati 999 fu prodotta tra la fine di luglio 2002 e il 2006 con l’arduo compito di sostituire la Ducati 998, ultima evoluzione della famiglia 916.
Al suo apparire, nel 2002, lasciò nello sconcerto la maggior parte dei ducatisti che, ancora succubi del fascino della 916 e delle sue eredi, non erano ancora predisposti ad accettare una linea così innovativa che rompeva con gli schemi estetici della 916, ancora oggi considerata come un esempio di design moderno di motociclismo. Eppure la 999 era una moto dalla guida facilissima ed è stata una delle Ducati più vincenti nel mondiale SBK.
C’era chi ne apprezzava le doti dinamiche e chi, invece, non ne apprezzava assolutamente l’innovativo design.
Lo stile rivoluzionario della nuova sportiva di Borgo Panigale era opera del designer sudafricano Pierre Terblanche.
Tecnicamente la nuova rossa bolognese era caratterizzata dal motore Testastretta (già montato sulla 996R e sulla 998) e da un tradizionale forcellone bibraccio. Il telaio, pur rimanendo fedele alla filosofia del traliccio tubolare in acciaio, fu rivisto alla ricerca di miglior maneggevolezza e guidabilità.
La moto veniva proposta in versione biposto e monoposto; in questo secondo allestimento il gruppo serbatoio-sella-codone era regolabile longitudinalmente.
Una novità tecnica era costituita dall’adozione della tecnologia CAN (Controller Area Network) che consentiva una significativa riduzione dei collegamenti elettrici.
L’impostazione generale del veicolo cambiava per una migliore ergonomia, caratterizzata dalla sella più orizzontale e da una migliore maneggevolezza rispetto alle serie precedenti di SBK.
Alla fine del 2002, all’Intermot di Monaco, vennero presentate le sorelle minori 749 e 749S.
A Dicembre del 2002 venne infine presentata la versione base per il campionato mondiale SBK, la 999R. Questa moto, venduta a 30.000 euro (comprensivi di un KIT con scarico, centralina, cavalletto e coprimoto) esclusivamente su Internet per una tiratura di 800 unità, erogava 139 CV e aveva carenatura in carbonio, cerchi forgiati Marchesini, pinze radiali e sospensioni Ohlins. Parallelamente veniva prodotta la versione RS per le scuderie private.
A fine 2004 vennero presentati a Laguna Seca e al Mugello i Model Year 2005 che adottavano una nuova carenatura molto simile a quella delle SBK caratterizzata dal cupolino più largo e alto e privo delle prese d’aria frontali.
Nel mese di agosto 2006 la 999 esce di scena con la versione speciale 999R XEROX che si distingue, oltre che per la livrea, per l’anodizzazione in nero di foderi forcella, pedane e piastre di sterzo; viene inoltre impreziosita da un Kit Termignoni e da un ammortizzatore Ohlins pluriregolabile.
Nei cinque anni, tra il 2003 e il 2007, in cui ha partecipato al campionato mondiale SBK la 999 ha vinto tre campionati mondiali piloti e tre campionati costruttori. E’ stata l’unica bicilindrica capace di battere le quattro cilindri a parità di cilindrata.
L’esordio della 999 nel mondiale superbike risale al 2 marzo 2003, quando si corse la gara inaugurale della stagione, sul circuito di Valencia. Questo campionato dette il via all’equiparazione a 1000 cc tra bicilindriche e quadricilindriche che durò fino al 2007.
Nella squadra ufficiale Ducati Fila gareggiavano i piloti Neil Hodgson e Ruben Xaus che monopolizzarono il campionato; il pilota inglese vinse ben 13 gare aggiudicandosi il titolo piloti. Anche Xaus si aggiudicò un buon numero di vittorie chiudendo la stagione al secondo posto.
Nel 2004 alla guida delle 999F04 arrivarono l’inglese James Toseland e il francese Regis Laconi. Fu un’altra stagione trionfale con la conquista del titolo piloti con Toseland e il titolo costruttori.
Meno bene andò il 2005 che vide il trionfo di Troy Corser con la Suzuki; Toseland finì quarto con una sola vittoria, Laconi fu sesto con 3 vittorie mentre Lanzi, ingaggiato per sostituire l’infortunato Laconi, conquistò 2 vittorie.
Dopo quella sfortunata stagione, la nuova 999F06 ritornò alla vittoria con Troy Bayliss, di ritorno dalla MotoGP, che collezionò 12 successi che consentirono alla casa di Borgo Panigale di aggiudicarsi anche il mondiale costruttori. A Bayliss venne affiancato il promettente Lorenzo Lanzi.
Nell’ultimo anno di partecipazione al mondiale, nonostante i numerosi successi di Bayliss (7 vittorie con la F07 Xerox ufficiale), alcuni piazzamenti a punti di Lanzi e la vittoria di Xaus in Spagna con una 999 della Sterilgarda, la stagione si chiuse con un bilancio negativo, infatti i due piloti ufficiali finirono al 4° e al 7° posto in classifica generale mentre la Ducati finiva solo terza nel campionato costruttori vinto dalla Yamaha.
In totale la 999, nelle sue varie versioni, ha preso parte a 120 gare del mondiale superbike, ottenendo in tutto 63 vittorie, poco più della metà delle corse a cui ha preso parte. Il suo palmares vanta perciò 3 campionati piloti e 3 campionati costruttori, sui 5 a cui ha partecipato. A partire dal campionato 2008 il testimone della 999 venne raccolto dalla 1098.