Molti sono ancora oggi convinti che la Rookie Rule fu abolita a partire dal 2013 per favorire la carriera di Marc Marquez.
Premesso che ci sarebbe da chiedersi il perché, ricordiamo qui che la Rookie Rule, nel tentativo poi fallito di aiutare i team privati, vietava ad un esordiente della categoria MotoGP di avere accesso ai team ufficiali ma, attenzione ai team, non ad una moto ufficiale, tant’è che il nostro Simoncelli approdò al team di Gresini portando in dote una moto Factory-spec ed un manipolo di tecnici Honda e ci fu anche il precedente di Alvaro Bautista che fu autorizzato ad entrare direttamente nel team ufficiale della Suzuki che non disponeva di una squadra satellite.
Nella realtà l’abolizione di quella regola fu argomento di discussione già nel corso del 2012 ritenendo che avesse mancato gli obiettivi (favorire i team privati); a favore della teoria che l’abolizione avrebbe agevolato la scalata di Marquez possiamo ritenere che probabilmente fu “promossa” dal prematuro ritiro di Stoner che indusse la HONDA e la DORNA a vedere (e col senno di poi possiamo dire che videro giusto) in Marquez l’erede naturale di quel fenomeno che è stato l’australiano.
A mio parere, quindi, indubbiamente Marquez ha goduto della possibilità di entrare immediatamente nel Team HRC, ma sono altrettanto certo che se non fosse stata abolita la regola avrebbe avuto comunque un trattamento privilegiato come lo aveva avuto Simoncelli prima e, a prescindere dalla rookie-rule, Valentino Rossi e Daijirō Katō prima di lui.