Il pilota belga Jacky Ickx (Bruxelles, 1º gennaio 1945) in virtù delle vittorie conquistate nel corso della sua carriera può essere inserito con pieno merito nella singolare categoria dei “Campioni senza corona” della Formula1 al pari di Stirling Moss, Ronnie Peterson, Gilles Villeneuve e Wolfgang von Trips infatti, nonostante otto vittorie, tredici pole position, quattordici giri veloci e quattro hat trick (pole, vittoria e giro veloce nel corso dello stesso Gran Premio), non è mai riuscito a fregiarsi del titolo iridato ottenendo quale miglior risultato quello di vicecampione del mondo nel 1969 con la Brabham e nel 1970 con la Ferrari.
Approcciò gli sport motoristici praticando il Trial e qualche gara di velocità in motocicletta per poi approdare all’automobilismo facendo la classica trafila dalle Turismo fino alle monoposto di Formula 2. E proprio con una Matra di Formula 2 debuttò in Formula 1 (all’epoca era consentito) partecipando al Gran Premio di Germania del 1966 sull’impegnativo circuito del Nurburgring; si qualificò 16° su 29 partecipanti ma in gara fu costretto al ritiro per un incidente di cui non aveva alcuna responsabilità.
Dopo qualche altra partecipazione ancora con monoposto di Formula 2, sul finire della stagione 1967 fu chiamato a partecipare al Gran Premio d’Italia alla guida di una Cooper/Maserati, una vera monoposto di Formula 1, in sostituzione dell’infortunato Pedro Rodriguez; nonostante fosse al debutto con una monoposto così impegnativa, ma anche poco competitiva, il giovane pilota belga si piazzò al sesto posto conquistando così il suo primo punto iridato. Nel corso della stagione fece altre sporadiche apparizioni sui circuiti di Formula 1 ma sufficienti per farsi notare dalla Ferrari che lo ingaggiò per la stagione seguente.
La sua grande occasione arrivò al Gran Premio di Francia del 1968, disputato sul circuito di Rouen dove conquistò un prezioso terzo tempo in qualifica che a quei tempi gli garantì una posizione in prima fila; il giorno della gara piovve e lui, rivelatosi grande specialista del bagnato, andò a vincere il suo primo Gran Premio davanti a John Surtees e Jackie Stewart, diventando, a 23 anni, 6 mesi e 6 giorni, il pilota più giovane della storia ad aver vinto un Gran Premio al volante di una Ferrari, record battuto 51 anni dopo da Charles Leclerc.
Purtroppo, nonostante si fosse aggiudicato il Gran Premio di Francia ed il 4° posto in classifica generale, a causa dei difficili rapporti con il team, che gli valsero l’appellativo di “Pierino la peste”, alla fine dell’anno non gli fu rinnovato il contratto pertanto nel 1969 passò alla Brabham con la quale, con due vittorie di tappa, terminò il campionato in seconda posizione.
Nel 1970 torna in Ferrari e conquista ancora una volta il titolo onorifico di vice campione del Mondo. Poi arriva il tremendo triennio 1971/73 delle fallimentari Ferrari 312 B2 e B3 che porterà ad una nuova separazione dalla Ferrari che decise di ritirarsi a campionato ancora in corso lasciando libero Ickx, il quale però si rese comunque disponibile a correre le rimanenti gare della stagione. In attesa di una eventuale chiamata da Maranello il belga si accordò con la McLaren per partecipare al Gran Premio di Germania dove si qualificò in prima fila e finì al terzo posto, suo miglior risultato stagionale. La Ferrari lo richiamò per il Gran Premio d’Italia, che concluse all’ottavo posto, e successivamente partecipò con una ISO-Marlboro gestita dalla scuderia di Frank Williams al Gran Premio degli Stati Uniti che concluse con un onorevole 7° posto, sia pure doppiato di un giro dal vincitore Ronnie Peterson.
Nel biennio 1974/75 è alla Lotus, ma ormai l suo momento d’oro è tramontato e la stessa Lotus non è quella dei tempi migliori pertanto dopo gli ennesimi ritiri per problemi meccanici si accordò con la Lotus per interrompere in anticipo il loro rapporto.
Nel 1976 viene ingaggiato dalla scuderia Wolf-Williams ma, deluso dalle scarse prestazioni della monoposto, abbandona in corso d’opera e passa alla Ensign in sostituzione di Chris Amon con esiti alquanto deludenti. Nel biennio 1977/78 partecipa sporadicamente ad alcuni Gran Premi con la Ensign e contemporaneamente si mette in luce nelle gare di durata. La sua carriera in Formula 1 si conclude nel 1979 quando viene chiamato dalla Ligier a sostituire l’infortunato Patrick Depailler.
In quattordici anni di partecipazione alla Formula 1 ha disputato 116 Gran Premi più 16 gare non valide per il campionato vincendone tre.
Ma Ickx non si è distinto solo in Formula 1, è stato un pilota estremamente versatile; in Ferrari ha portato spesso alla vittoria la 312PB ma il suo nome resta particolarmente legato alla 24 Ore di Le Mans che ha vinto 6 volte: nel 1969 in coppia con Jackie Oliver alla guida di una Ford GT40 e poi 1975 (Mirage Cosworth GR8 con Derek Bell), 1976 (Porsche 936 con Gijs van Lennep), 1977 (Porsche 936 con Hurley Haywood), 1981 ( Porsche 936 con Derek Bell), 1981 (Porsche 956 con Derek Bell).
Nel 1969, anno della sua prima vittoria a Le Mans, si rese protagonista di una clamorosa forma di protesta votata al miglioramento della sicurezza.
All’epoca alla 24 ore si prendeva il via con una procedura nota come la “partenza Le Mans”: le auto erano allineate a pettine su un lato della pista, i piloti sull’altro. Quando veniva dato il via i piloti attraversavano di corsa la pista, saltavano letteralmente nelle auto, avviavano il motore e partivano; per velocizzare la procedura i piloti evitavano di allacciare le cinture di sicurezza.
Una curiosità: la “partenza Le Mans” è il motivo per cui le Porsche stradali hanno tradizionalmente l’accensione a sinistra della colonna dello sterzo perché tale disposizione, permetteva al pilota di avviare il motore con la mano sinistra mentre con la destra inseriva la prima.
Ickx manifestò il proprio dissenso avviandosi lentamente a passo d’uomo, si posizionò al posto di guida e si allacciò correttamente le cinture di sicurezza. Nonostante questo ritardo, riuscì a vincere la gara.
Purtroppo il destino volle dargli ragione: nel corso del primo giro il pilota privato John Woolfe rimase ucciso vittima di un incidente durante il quale venne sbalzato fuori dalla vettura, non avendo ancora allacciato le cinture. L’organizzazione si vide pertanto costretta, già dall’anno successivo, a modificare la procedura di partenza con i piloti seduti nelle auto con le cinture saldamente allacciate. Successivamente venne ulteriormente modificata adottando la modalità della partenza lanciata come ad Indianapolis.
Ickx ha gareggiato e vinto con vetture e in competizioni dalle caratteristiche molto diverse tra loro: ha vinto cinque volte la 1000 km di Spa, due volte la 12 Ore di Sebring, nel 1969 e nel 1972, e una 6 Ore di Daytona nel 1972; nel 1979 è stato campione della CanAm con la Lola, nel biennio 1982/83 si è laureato Campione del mondo della categoria Sport/Prototipi; vanta alcune partecipazioni alla Parigi-Dakar che ha vinto nel 1983 con la Mercedes 280 G in coppia con l’attore francese Claude Brasseur.
E’rimasto per molti anni nell’ambiente della Formula 1 come direttore di gara del Gran Premio di Monaco, veste nella quale si rese protagonista nel 1984 quando a causa della intensa pioggia sospese la gara, non senza critiche, interrompendo la strepitosa rimonta di un giovanissimo Ayrton Senna che, alla guida di una modesta Toleman, stava per raggiungere il leader della corsa Alain Prost. Ickx giustificò la propria decisione dicendo che «Il Gran Premio poteva continuare, ma se si fosse verificato un grave incidente, avrebbero detto che ero un pazzo irresponsabile. Meglio bloccare la gara, perché la visibilità era inesistente, l’aderenza nulla. »
Per i suoi meriti sportivi il Belgio, la Francia ed il Principato di Monaco gli hanno conferito numerosi riconoscimenti ed onorificenze. Nel 2002 è stato inserito nella International Motorsport Hall of Fame di Talladega, negli Stati Uniti, dove sono inseriti i nomi dei grandi dell’automobilismo di tutti i tempi. Alla cerimonia dei Caschi d’oro del 2014, organizzati dalla rivista italiana Autosprint, venne premiato con il Casco Legend. In suo onore diversi stati sono stati emessi anche alcuni francobolli.