La Scuderia Ferrari nasce da una idea di Enzo Ferrari che intendeva creare una struttura esterna all’Alfa Romeo sollevandola dai costi gestionali e organizzativi che sarebbero andati a carico dei gentleman-driver e degli organizzatori dei circuiti sicuramente disposti a pagare sostanziosi ingaggi pur di avere al via delle gare da loro organizzate piloti celebri capaci di attrarre un pubblico numeroso.
L’attività della Scuderia durò nove anni durante i quali rimase esclusivamente ed indissolubilmente legata all’Alfa Romeo.
L’idea era nata durante una cena a Bologna nel 1929.
Inizialmente aderirono all’iniziativa i fratelli Alfredo e Augusto Caniato, commercianti di canapa ferraresi nonché gentleman-driver; a questi si aggiunse in seguito Mario Tadini, facoltoso pilota bolognese grande specialista di cronoscalate.
L’atto costituente fu formalizzato il 16 novembre 1929 dal notaio Alberto Della Fontana e omologato dal tribunale di Modena il 29 novembre 1929. Veniva così fondata ufficialmente la Società Anonima Scuderia Ferrari, con sede a Modena in Via Trento e Trieste 13 (ex viale Ciro Menotti), con un capitale sociale di 200.000 lire; sotto la Presidenza di Mario Tadini, Enzo Ferrari ricopriva il doppio ruolo di Consigliere delegato e Direttore.
Il 15 gennaio 1930 si riunì per la prima volta il consiglio di amministrazione.
L’esordio in gara avvenne il 26 marzo 1930 alla IV Mille Miglia; furono schierate tre Alfa Romeo 6C 1750 condotte da Luigi Scarfiotti, Eugenio Siena e Mario Tadini; purtroppo nessuno dei tre piloti raggiunse il traguardo.
In seguito l’Alfa Romeo decise di ritornare ufficialmente alle competizioni: il 30 dicembre 1937 la S.A. Scuderia Ferrari veniva liquidata ed Enzo Ferrari veniva assunto come direttore sportivo della neonata Alfa Corse.