Il 1980 fu una stagione indimenticabile per il motociclismo; con particolare emozione ricordiamo la lotta per il titolo della classe 350 culminata con la sfida diretta tra il pilota sudafricano Ekerold e il tedesco Mang che si contesero il titolo fino all’ultima gara, il Gran Premio della Germania Occidentale disputata sul circuito del vecchio Nurburgring.
In quel 1980 il Campionato del Mondo di motociclismo venne disputato su solo 10 dei 13 Gran Premi messi a calendario a causa della cancellazione dei Gran Premi del Venezuela e della Svezia per motivi economici e del Gran Premio d’Austria a causa di una improvvisa nevicata; a partire dal 1980, dopo sole tre edizioni, il campionato mondiale della Formula 750 veniva abolito; al termine della stagione Johnny Cecotto annunciava il ritiro dal motociclismo per dedicarsi alle 4 ruote. Per la prima volta nella storia del motomondiale le quattro giapponesi erano tutte insieme presenti ufficialmente nella classe 500, la classe regina del motomondiale; tutte con soluzioni tecniche personali ma comunque basata sul 4 cilindri 2 tempi, ricordiamo invece la più originale, la Honda NR 4 cilindri V100° 4 tempi a pistoni ovali. Unica antagonista “occidentale” era la Morbidelli caratterizzata dal telaio monoscocca a cui si accoderà la CAGIVA che farà suo debutto al Nurburgring; in questa prima versione denominata 1C2 la moto varesina non era atro che una Yamaha YZR rivista con una ciclistica dello specialista olandese Bakker. Nella 500 Kenny Roberts (Yamaha) conquistò il suo terzo titolo, mentre nelle classi minori i titoli andarono rispettivamente ad Anton Mang (Kawasaki 250), Pier Paolo Bianchi (MBA 125) ed Eugenio Lazzarini (IPREM 50).
Nella 350, assente il campione in carica Kork Ballington passato alla 500, la stagione si basò sul confronto tra Anton Mang, su Kawasaki KR350 ufficiale, la dominatrice della classe in quegli anni (che negli annali figura come Krauser, lo sponsor del pilota) e del pilota sudafricano Jon Ekerold che disponeva di una privatissima (anche se iscritta direttamente dalla casa riminese) BiMoTa YB3 (che montava un motore Yamaha TZ350 su un telaio Bimota) affidata alle cure di Helmut Fath e Harald Bartol; altri due protagonisti di quel Campionato furono il francese Jean-François Baldé, che si piazzò terzo nella classifica generale seguito dal venezuelano Johnny Cecotto che si aggiudicò il Gran Premio d’apertura in Italia a Misano. La sfida si risolse a favore di Ekerold che ottenne tre vittorie contro le due di Mang; Ekerold ebbe la certezza matematica del titolo battendo Toni Mang sul vecchio Nurburgring in una gara epica decisa all’ultima staccata.
La sfida si sviluppò su soli 6 Gran Premi.
I due contendenti si erano presentati al Gran Premio di Cecoslovacchia (Brno), il quinto della stagione per la classe 350, con Ekerold forte di un vantaggio maturato con 2 vittorie (Francia e Olanda), un secondo ed un sesto posto contro una sola vittoria di Mang (Gran Bretagna) oltre un terzo, un quarto ed un ritiro. Mang, ancora galvanizzato dalla vittoria ottenuta nel precedente Gran Premio, si aggiudicò la vittoria e così, grazie anche al modesto decimo posto di Ekerold pareggiò con questi tanto il numero di vittorie che il punteggio, conquistando quindi il primo posto ex aequo nella classifica provvisoria.
Per l’assegnazione del titolo si dovette quindi attendere la sesta ed ultima gara dell’anno, il Gran Premio della Germania Ovest.
Il teatro della sfida finale era il vecchio Nurburgring, quello vero, mitico, che si snodava nella foresta dell’Eifel per quasi 23 chilometri con 187 curve da percorrere sei volte.
Il giorno delle prove, nel corso di una intervista, Ekerold dichiarò agli amici di non aspettarsi che qualcun altro se non lui uscisse per primo dall’ultima curva: <<Domani o vinco, o muoio!>>, lasciando interdetti gli astanti. Evidentemente nei suoi piani la sconfitta non era contemplata.
Il 24 agosto, sulla linea di partenza abbracciò moglie e figlio, poi per concentrarsi si accucciò sul serbatoio ed incominciò a dondolare ripetutamente la moto da destra a sinistra e viceversa, una cosa mai vista prima.
Al penultimo giro, percorso in 8.26.88 minuti, Jon era in vantaggio di appena due secondi; troppo pochi per un circuito di 22 chilometri e per un avversario alla sua altezza per di più dotato di una moto, la Kawasaki, con una migliore accelerazione. Allora tirò fuori tutte le sue risorse e fece quell’ultimo giro in 8.25.93, un tempo che gli avrebbe permesso di partire in prima fila nelle 500.
E fu vittoria e titolo, evento più unico che raro per un pilota privato (mentre scrivo queste note credo di ricordare un solo precedente, quello di Phil Read che nel 1971 si laureò Campione del Mondo della 250 battendo Rodney Gould, pilota ufficiale Yamaha, ed un emergente Jarno Saarinen, anch’egli su Yamaha). Finì con Ekerold in vantaggio di soli 3 punti, 63 a 60.
Quel giorno, chiunque avesse assistito al duello finale tra Ekerold e Mang, non potrà mai dimenticarlo.
Mang, lo sconfitto, nel dopo gara dichiarò: <<In gara, a ogni staccata, se lo guardavo vedevo che era voltato verso di me. E non avrebbe mai frenato prima di me, aspettava semplicemente che lo facessi io, poi staccava lui.>>
Con il successo di Ekerold arrivava anche la consacrazione della Bimota che, oltre al titolo piloti, conquistava anche quello per i costruttori.
Nel 1981 si replicò la sfida; nella classe 350 vennero disputati solo 8 dei 14 Gran Premi a calendario; al termine della stagione si ritrovarono in testa nuovamente i due contendenti dell’anno precedente ma a posizioni invertite con Mang Campione con 5 vittorie ed Ekerold secondo con due sole vittorie.
Jon Ekerold è nato l’8 ottobre 1946 a Johannesburg (Sud Africa) da madre italiana; entrò nel mondo dello sport come pugile; iniziò ad interessarti di gare motoristiche seguendo le vicende agonistiche dello zio materno, pilota automobilistico, ma si sentì più attratto dalle 2 ruote.
E’ cognato di un altro pilota motociclistico sudafricano, Alan North, che ricordiamo vincitore della sua unica gara iridata, il Gran Premio delle Nazioni del 1977 disputato sul circuito di Imola dove si aggiudicò la gara delle 350.
Ekerold ha iniziato a correre a 21 anni, nel 1967, abbastanza tardi per gli standard di oggi. Sin dalle prime gare si dimostrò un “duro”: alla seconda gara in Europa a Magny Cours si infortunò ad una mano; un medico francese lo mise in condizione di impugnare il manubrio ed azionare la leva della frizione; due giorni dopo era alla guida del suo furgone per trasferirsi in Inghilterra.
Debuttò nel mondiale nel 1975 a Salisburgo nella classe 350, la sua prediletta, al Gran Premio d’Austria dove arrivò secondo. Gareggiò sempre da privato nei primi 3 anni preparandosi da solo la moto e in seguito con l’aiuto di preparatori come Helmut Fath e Harald Bartol, un lusso per un privato come lui. Ottenne la sua prima vittoria iridata nella classe 250 al Gran Premio di Francia del 1977. Amante delle gare su strada, ha vinto anche un Gran Premio dell’Ulster e si è classificato due volte secondo al Tourist Trophy cui ha partecipato anche quando la gara non era più valida per il motomondiale, con una Armstrong 250 e con una Suzuki 500.
Nel 1980 il sogno divenne realtà: Campione del Mondo nella classe 350.
Dopo il titolo del 1980 ed il secondo posto nel 1981, sempre nella classe 350, nel 1982 viene ingaggiato dalla CAGIVA; con la 3C2 Ekerold ottenne il primo punto iridato per la casa varesina arrivando decimo al Gran Premio di Germania che si svolse il 26 settembre 1982 ad Hockenheim.
Nel 1983, la sua ultima stagione di corse, partecipò al Mondiale Endurance con la Honda, con la quale si classificò terzo alla 8 ore del Nurburgring.
Nella sua carriera da pilota privato, oltre al titolo, Ekerold ha vinto sette Gran Premi, ha conquistato due pole position e ha accumulato 19 podi.
Inizialmente ha gareggiato sempre nelle classi intermedie (250 e 350) sempre con moto Yamaha; nel 1978 in due occasioni, Gran Premio di Finlandia e di Gran Bretagna, gli fu affidata la guida di una Morbidelli 250; fece anche qualche sporadica apparizione tra le 500 prima di essere ingaggiato ufficialmente dalla Cagiva nel 1982.
Ritiratosi dalle corse, Ekerold aprì una concessionaria Yamaha in Sud Africa, poi ceduta al fratello per acquistare una fattoria dove si dedicò all’allevamento di cavalli. Nel 1994, quando il nuovo governo prese il potere in Sudafrica, si trasferì in Germania dove ha gestito un piccolo team di motocross per i figli.