In tempi recenti, a partire dal 2015, la Ducati è protagonista nel Campionato del Mondo della MotoGP, la massima espressione tecnica del motociclismo agonistico; ancor prima aveva trionfato con Casey Stoner conquistando il titolo mondiale nel 2007 a soli 4 anni dal debutto assoluto avvenuto nel 2003.
Pochi però ricordano che quella in MotoGP non è la prima esperienza della Ducati nella classe regina del motociclismo.
Infatti, nel 1972, poco più di un mese dopo il trionfo alla 200 miglia di Imola, al Gran Premio delle Nazioni disputato il 21 maggio sullo stesso circuito, la Ducati di Bruno Spaggiari arrivò terza nella classe 500, alle spalle di Giacomo Agostini e Alberto Pagani con le MV Agusta, conquistando così il primo podio mondiale della top class per la casa di Borgo Panigale.
Quel piazzamento forse rappresentò per Spaggiari una rivalsa sul risultato della 200 miglia di Imola di quello stesso anno che lo aveva visto battuto sul filo di lana da Paul Smart che a Monza si classificò al 4° posto, immediatamente alle spalle di Spaggiari. La moto era la 500 bicilindrica ad L che aveva debuttato nel 1971 anticipando la nuova famiglia delle 750 bicilindriche che avrebbe avuto nella GT la capostipite.
Contrariamente alla moto che aveva dominato alla 200 miglia, la 500 aveva la distribuzione con il richiamo delle valvole azionato dalle classiche molle. Per rivedere una Ducati con la distribuzione desmodromica dovremo aspettare la messa in produzione, nel 1974, della 750 SS, replica della moto vincitrice ad Imola.
Dopo questo risultato la 500 bicilindrica fu abbandonata per seguire la linea (fallimentare) di un tre cilindri 350cc sviluppato con la collaborazione della inglese Ricardo che probabilmente era destinato a crescere fino alla cilindrata 500 qualora avesse dato i risultati sperati.
Per rivedere una Ducati nella classe regina se ne riparlerà nel 2003.