Come abbiamo ricordato più volte Mike Hailwood aveva un rapporto particolare con il Tourist Trophy. Ai tempi della sua partecipazione al Motomondiale aveva collezionato 12 vittorie in dieci anni, dal 1958 al 1967, 1 volta nella classe 125, 3 volte nella 250, 2 nella 350, 6 nella 500. Aveva debuttato in questa prestigiosa ed impegnativa gara nel 1958; le prime vittorie arrivarono nel 1961; quell’anno trionfò imponendosi in tre classi: in 125, 250 e 500, una prestigiosa tripletta che ripeterà nel 1967, questa volta in 250, 350 e 500.
Memorabile l’epica impresa nella bagnatissima gara Senior del 1965 quando, dopo essere caduto a 200 km/h, si rialzò raddrizzando a calci e pugni pedane e scarichi della sua MV 500 e ripartì sotto il diluvio andando a rimontare tutti per tagliare trionfalmente il traguardo da vincitore.
Ma dimostrerà il suo talento naturale e la sua “disinvolta” conoscenza dell’infido tracciato del TT quando si ripresenterà alla partenza nel 1978 e nel 1979. Ritornò quando aveva ormai compiuto 38 anni, a distanza di 10 anni dalla disputa dell’ultimo Gran Premio iridato vincendo lo scetticismo di molti, anche di qualche suo sostenitore.
A riportarlo al TT fu Steve Wynne, titolare della Sports Motorcycle, un convinto ducatista; già nel 1977 una Ducati 900 NCR da lui affidata alla guida di Roger Nicholss era arrivata seconda nella gara della TTF1 alle spalle della Honda ufficiale di Phil Read; convinto perciò della competitività della moto non esitò ad affidare una sua moto alle “cure” di quel grande specialista del TT che era Hailwood per puntare alla vittoria.
Agosto 1977, Silverstone: Mike Hailwood in giro per il paddock è attratto dalla 900 NCR della Sport Motorcycle ed esprime la propria ammirazione ed il desiderio di poterla pilotare. Dieci minuti dopo Mike e Steve si accordano sulla partecipazione al TT del 1978 e a settembre firmano il contratto.
All’inizio del 1978 la Ducati consegna due moto con le specifiche della TTF1 derivate dalle 900 NCR Endurance. Le moto avevano il telaio realizzato dalla DASPA, forcella Marzocchi ZTi da 38 mm, freni Brembo, cerchi Campagnolo in magnesio; il motore era un 864 cc, erogava 105 CV a 8800 giri, carter fusi in terra, frizione a secco, carburatori Dell’Orto PHM42; peso 160 Kg; cambio spostato a sinistra perché Hailwood aveva difficoltà nell’articolazione del piede destro.
Ma Hailwood non si limitò alla partecipazione alla gara della Formula1 con la Ducati perché lo Sponsor Martini, intuendo il grande richiamo mediatico del suo ritorno al TT, gli organizzò un team con tre Yamaha: TZ 250, TZ 500 e TZ 750.
Il Tourist Trophy del 1978
La gara della TTF1, in agenda il 2 giugno 1978, prevedeva di percorrere il circuito stradale di 60,72 Km per 6 volte. Mike, che gareggia con il n° 12, è sponsorizzato dalla Castrol.
Un piccolo aneddoto è legato a questa sponsorizzazione: per anni si è creduto che le livree di queste moto riprendessero i colori della bandiera italiana; in realtà erano i colori della Castrol.
Nessuno avrebbe scommesso che quella leggenda del motociclismo si rimettesse in gioco a 38 anni. Sembrava impossibile che con il suo fisico appesantito e segnato dalle ferite riportate in incidenti di gara potesse riconfermarsi in una delle competizioni più impegnative di tutti i tempi.
E invece ancora una volta Hailwood incantò pubblico e addetti ai lavori; già dopo le prime sessioni di prove furono fugati tutti i dubbi sulla sua competitività: con la Ducati girò quasi due secondi più veloce di Tom Herron e Phil Read con le Honda ufficiali mentre con la Yamaha 500 superò il record ufficiale con partenza da fermo di quasi un secondo.
Guidava ancora con la stessa precisione e compostezza dei tempi del mondiale; gli appassionati accorsero in massa per vederlo “pennellare” le insidiose curve del TT. Aveva una tecnica esclusiva nell’affrontare Bray Hill: si lanciava velocissimo lungo la discesa arrivando quasi in picchiata all’avvallamento da cui il percorso stradale risale bruscamente; in tal modo faceva si che le sospensioni si chiudessero a pacco sfruttandone poi la reazione per rilanciarsi come un proiettile nel tratto in salita.
Hailwood si era ben preparato al ritorno allenandosi in tre gare australiane; due con la Ducati 860 ad Adelaide e Sydney vincendo la seconda, e la terza a Bathurst con una Yamaha 750.
In quel giorno di giugno del 1978 Hailwood e la sua Ducati misero a segno una storica impresa contrastata dal solo Phil Read in sella alla Honda 4 cilindri ufficiale con la quale aveva vinto l’anno precedente. Quella vittoria, probabilmente inattesa, contribuì al rilancio del brand Ducati in tutto il mondo.
Hailwood impostò una strategia di gara alquanto impegnativa: lo start gli veniva dato 50 secondi dopo Read perciò pensò di provare a rimontare tutto lo svantaggio iniziale per poter poi fare la gara sul diretto avversario. Alla fine del secondo giro il piano era già attuato, aveva raggiunto Read. Poco dopo la Honda esalò l’ultimo respiro, forse messa alle strette dalla pressione di Hailwood.
E fu l’apoteosi: Mike vinse alla media di 174,502 Km/h realizzando il giro veloce a 177,097 Km/h.
A distanza di circa 10 anni dalla sua ultima gara di livello internazionale, Hailwood consolidava il proprio mito ed entrava nella leggenda.
Da ammirare la consapevole onestà di Hailwood che si rendeva ben conto che un rientro nei Gran Premi dopo 10 anni di inattività motociclistica non lo avrebbe visto vincente ma che invece al TT avrebbe ancora potuto dire la sua. Tra i motivi del suo successo indicò anche un inadeguato allenamento degli avversari su quel difficilissimo tracciato dove è assolutamente necessario conoscere ogni curva, ogni salto e le condizioni della strada.
Queste le sue parole dopo il trionfo: “Riflettendo, sono stato abbastanza fortunato a farla franca al mio ritorno. Penso di essere stato pazzo. Avevo rinunciato alle moto quando ho iniziato seriamente a guidare le auto, eppure stavo cercando di riportare indietro il tempo di dieci anni. Sono felice ora che l’ho fatto, ma posso vedere fin troppo chiaramente che avrebbe potuto essere un disastro totale. Fortunatamente tutto è andato a buon fine, ma avrei potuto facilmente essere ucciso o ferito gravemente. ”
Con le Yamaha andò meno bene con un 12° posto in 250, problemi tecnici nel Senior ed una caduta nel Classic.
In sella alla Ducati della Sports Motor Cycles, con il n° 4 sulla carena, una settimana più tardi Mike si ripeteva in una gara sul circuito di Mallory Park.
Il Tourist Trophy del 1979
Nel novembre del 1978 girava la voce si vociferava che Hailwood sarebbe stato contattato per condurre una Honda factory al Tourist Trophy del 1979, ma poi non se ne seppe più nulla. Nel contempo il risultato del 1978 aveva esortato la coppia Hailwood/Wynne, con il supporto di Ducati, a ripetersi nel 1979. Ma, come vedremo, il risultato sarà ben diverso e lontano dalle aspettative.
Ma il successo arrivò lo stesso con una Suzuki 500 nella Senior. Era accaduto che interpellata la Yamaha per la fornitura di una 500 del 1978, la casa giapponese si tirò indietro sostenendo una presunta scarsa competitività della moto, affermazione alquanto strana considerato che con quella moto Kenny Roberts si era laureato Campione del Mondo 1978.
Evidentemente né la Honda né la Yamaha pensavano che l’anziano pilota potesse ribadire la competitività espressa al TT del 1978 ed in alcune gare di contorno.
La Suzuki invece fu felicissima di subentrare alla Yamaha fornendo ad Hailwood una RG 500 unitamente a Martin Ogbourne, capo meccanico di Barry Sheene; Martin, alla notizia ebbe un’espressione che era la chiara dimostrazione di quanta stima godeva ancora “the bike” : “Non ci posso credere. Io lavorare per Dio! È fantastico”.
Nel frattempo Hailwood si era tenuto in allenamento partecipando con una Ducati 750 SS ad una gara in Australia, la Sei Ore Castrol, in coppia con Jim Scaybrook.
Sul fronte Ducati la NCR approntò due moto che però, causa il cambio del regolamento diventato più restrittivo, non si rivelarono all’altezza della progenitrice. Il motore, nonostante la cilindrata portata a 950cc, erogava una potenza inferiore di 15 CV e la maneggevolezza della moto era molto scarsa.
Nei test di Misano, due settimane prima del TT, Mike ebbe un incidente con danni personali ed alla moto per cui potè disporre di una sola moto per la gara. Per sopperire ai problemi di maneggevolezza Wynne modificò il telaio praticamente sul posto.
In gara, Hailwood ha il n° 14 ed ancora lo sponsor Castrol; in gara i problemi prima al cambio e poi alla batteria non consentirono di andare oltre il quinto posto.
Mike si rifarà vincendo il TT Senior in sella ad una Suzuki 500 2 tempi 4 cilindri, dimostrando ancora una volta la sua versatilità. Con la stessa moto arriverà secondo nella Classic a soli 3,4 secondi dal vincitore Alex George su Honda 998.
Per celebrare la performance di Mike Hailwood al TT la Ducati gli dedicò una replica, la MHR (Mike Hailwood Replica) 900 che venne presentata al salone di Londra 1979. Anche se nel 1978 i risultati non erano stati soddisfacenti, la Yamaha volle comunque produrre nel 1979 una moto in edizione limitata in ricordo della partecipazione di Mike al TT; la moto era una XS 1100 con i colori dello sponsor Martini denominata “Yamaha Martini 1.1”.