Molti ricordano la gara delle 500 di quel TT come una gara persa da Agostini perché, mentre era in testa in prossimità del traguardo, fu costretto al ritiro per rottura della catena.
Certo l’Ago nazionale fu sfortunato, ma in realtà è alquanto avventato affermare con assoluta certezza che fu il vincitore morale di quel Gran Premio, innanzitutto perché la sfortuna che aveva colpito il pilota italiano aveva già infierito, sia pure in maniera meno drastica, su Hailwood, ed in secondo luogo perché non possiamo sapere come si sarebbero svolte le ultime incerte battute di quell’affascinante e drammatico TT.
Ma vediamo come si svolsero i fatti.
Siamo nel 1967, dopo il combattuto 1966 il mondiale della 500 era ormai sfida aperta tra Agostini con la agile MV Agusta 3 cilindri e la brutale Honda 4 cilindri di Hailwood.
Ma “quel” Tourist Trophy assumeva i toni di un vero e proprio duello: nell’immaginario collettivo più che la vittoria o il titolo mondiale i due assi si giocavano il proprio prestigio personale.
La stagione era iniziata con la vittoria di Agostini al Gran Premio di Germania (Hockenheim); il Tourist Trophy, regno incontrastato di Hailwood, era il secondo appuntamento, forse il più importante, un circuito particolarmente insidioso che esaltava le doti di guida dei campioni.
La gara delle 500, il Senior TT (classe 500 GP), il clou della manifestazione, si disputò il 16 giugno.
Quando il direttore di gara abbassò la bandiera per dargli il “via”, Hailwood partì alla grande superando il record sul giro con partenza da fermo. Agostini partì dopo 30 secondi (tradizionalmente al TT non si partiva con i piloti schierati in linea) e per quanto Hailwood portasse a 175 chilometri all’ora il record sul giro, Ago non gli fu da meno.
Hailwood sapeva che quel giorno avrebbe dovuto dar fondo a tutte le sue qualità di guida e alla profonda conoscenza del circuito ma ciononostante Agostini riusciva a passare sotto il traguardo del primo giro con soli 18 secondi di distacco, avendo quindi recuperato ben 12 secondi sull’inglese della Honda. La gara si svolgeva a fasi alterne; nel secondo giro Agostini commetteva un errore di guida e Hailwood si portava al comando per soli 2 secondi.
Ma purtroppo le cose si complicarono per Hailwood perché la manopola del gas della Honda cominciò a staccarsi dal manubrio. Durante la sosta per il rifornimento i meccanici assestarono qualche colpo di martello per fissare la manopola ma durante la frenetica fermata ai box Hailwood aveva perso 11 secondi che riuscì a recuperare conquistando persino un secondo di vantaggio.
Ma Agostini ebbe un’impennata d’orgoglio e alla fine del quarto giro risultava nuovamente in testa con 12 secondi di vantaggio; toccava dunque ad Hailwood rimontare: al quinto giro recuperava nettamente e si avvicinava a soli 3 secondi.
Poco prima della fine del quinto e penultimo giro, a 72 km dal traguardo finale, il distacco fra i due era inferiore a 1 secondo.
Ma nelle ultime curve accadde l’imprevedibile: passa Hailwood, tutti sono in attesa del passaggio di Agostini per cronometrarne il distacco ma Ago non si vede arrivare: si è dovuto fermare a causa della rottura della catena … e la vittoria va ad Hailwood.
Sul podio Hailwood non era raggiante come ci si sarebbe aspettato dopo quella prestigiosa e faticata vittoria. Il perché lo spiegherà in un’intervista lo stesso Agostini:
<<Nel 1967, al TT dell’isola di Man, fummo protagonisti io ed Hailwood di un duello strepitoso. Vincere a casa di Mike, perché il TT era casa di Mike, era un qualcosa di impensabile. Arrivai all’ultimo giro, alla montagna, la parte finale del circuito, con 8 secondi di vantaggio su Mike, che aveva perso tempo in un rifornimento poco fortunato. Pensavo dentro di me “è fatta”, ma poco dopo la catena della mia moto si ruppe e Mike vinse quell’edizione del TT.
Ero a pezzi psicologicamente, avevo lottato tra muretti e pali della luce a 250 km/h contro l’avversario più duro della mia intera carriera per 2 ore di fila e mi dovetti ritirare per la rottura della catena. Lui salì sul podio, ma era giù di morale. Scese e mi disse: “andiamo a festeggiare insieme, perché il vero vincitore oggi sei tu”.>>
Il mondiale 1967 della 500 si decise solo all’ultimo Gran Premio disputato in Canadà vinto da Hailwood davanti ad Agostini che con quel secondo posto si aggiudicò il titolo iridato per il maggior numero di secondi posti ottenuti avendo entrambi vinto lo stesso numero di GP, cinque.
Non ci sarà rivincita perché la Honda annuncerà il ritiro dalle competizioni iridate vincolando a sé il campione inglese nella speranza di un pronto rientro che invece avverrà solo 11 anni dopo, nel 1979, con la fallimentare NR 500 a pistoni ovali.