I numeri del palmarès di Hailwood non lo collocano in testa alle classifiche di tutti i tempi, non sono certamente i 15 titoli e le 123 vittorie di Agostini o i “12 + 1”di Nieto; altri piloti hanno raggiunto alcuni suoi traguardi come i 9 titoli di Ubbiali e Rossi così come qualcuno, leggi Marquez, si appresta ad eguagliarli se non a superarli.
Non sono quindi numeri dal valore assoluto ma se li rapportiamo agli anni (pochi, dal 1961 al 1967) in cui ha partecipato al Motomondiale in qualità di pilota ufficiale possiamo renderci conto che questi numeri sono veramente indice di un talento straordinario fuori dal comune e ci fanno comprendere perché il suo mito sia nato quando era ancora in vita, tanto da essere chiamato dai suoi sostenitori “Mike the Bike” (Mike la moto) per la sua capacità nel pilotare una qualunque moto gli venisse affidata:
- 10 titoli mondiali, di cui 9 conquistati nel Motomondiale ed uno nella Formula TT1 disputata in prova unica all’isola di Man;
- 11 volte Campione inglese;
- Ha vinto 14 volte al Tourist Trophy di cui 12 validi per il Motomondiale, uno nel campionato FIM TTF1 con la Ducati nel 1978 ed uno nella Senior con la Suzuki nel 1979;
- E’ stato recordman del TT per 12 anni consecutivi dal 1963 al 1975; il suo ultimo record (1967) è stato il record più longevo del Tourist Trophy, imbattuto dal 1967 al 1975;
- Ha disputato la sua prima gara di moto in assoluto a 17 anni, vince il suo primo GP a 19, a 21 anni conquista il primo titolo mondiale; ha vinto la sua prima gara nella Top Class a 21 anni e 63 giorni, appena 1 anno in più di Marquez e Spencer e precedendo in questa graduatoria Rossi, Stoner, Cecotto e Surtees (era un’epoca in cui si debuttava in gara verso i 18 anni, se non quando si raggiungeva la maggiore età, a 21 anni. I piloti dell’era moderna arrivano al mondiale in età adolescenziale con già alcuni anni di esperienza di gare agonistiche, partendo dalle minimoto);
- Ha ottenuto 378 vittorie, di cui 76 Gran Premi iridati, con 15 marche diverse di moto;
- Nel motomondiale ha vinto almeno un Gran Premio con Ducati, Honda, Norton, MV Agusta, MZ;
- Tra il 1961 ed il 1967 ha vinto sempre non meno di 6 Gran Premi ogni anno;
- E’ salito sul podio 514 volte, di cui 112 nel motomondiale, con 17 marche diverse di moto sia a 2 che a 4 tempi, mono o pluricilindriche;
- Si è piazzato 134 volte nei primi 6 in un Gran Premio;
- Nel 1966 e nel 1967 si è laureato Campione del Mondo della 250 e della 350 ed è stato vice Campione nella 500, sfiorando così due triplette iridate;
- Ha conquistato il titolo in 3 diverse classi più volte: 3 volte in 250, 2 in 350, 4 in 500;
- In 10 anni di partecipazione al mondiale, tra il 1958 ed il 1967, ha preso punti iridati in classifica 32 volte in tutte le classi (125, 250, 350, 500);
- Condivide con Agostini il record di 19 Gran Premi vinti in una sola stagione (1966);
- In ben 5 occasioni è risultato vincitore di 3 classi nello stesso Gran Premio di cui 3 volte nello stesso giorno e due volte, al Tourist Trophy, nella stessa settimana (nulla di straordinario per lui che nelle gare nazionali inglesi, sia pure contro avversari di altra caratura, ottenne per dieci volte quattro vittorie in una sola giornata ed in una occasione addirittura cinque, a Biggin Hill il 4/10/59, nelle classi 125, 250, 350, 500, 1000);
- 27 Gran premi disputati nella stessa stagione nel 1966 e nel 1967;
- 3 volte vincitore di più classi nello stesso Gran Premio con moto di marche diverse;
- Ha vinto almeno due Gran Premi in tutte le classi (125, 250, 350, 500) con moto di marchi diversi;
- Tra la prima e l’ultima vittoria in una gara mondiale titolata dalla Federazione Internazionale sono trascorsi 20 anni;
- Detiene, in comproprietà con Lawson, Mamola e Capirossi, il singolare record di aver vinto almeno un Gran Premio della Top Class con moto di 3 marchi diversi, nel suo caso Norton, MV Agusta, Honda;
- Condivide con altri 5 piloti (Alberto Pagani, Luca Cadalora, Valentino Rossi, Casey Stoner e Maverick Vinales) una altro singolare primato: ha vinto la prima gara della classe regina disputata dopo essere passato sotto i colori di un nuovo marchio quando lasciò la Norton per la MV Agusta.
- Si è cimentato anche in un tentativo (riuscito) di record dell’ora. Nel febbraio 1964 durante i preparativi per il Gran Premio degli Stati Uniti stabilì un nuovo record di velocità dell’ora sulla MV 500 facendo registrare una velocità media di 233,0 Km/ora sulle curve sopraelevate del catino di Daytona.
- Nel 1964 partecipa sia a 3 classi del Motomondiale (250, 350 e 500) che all’intero Mondiale di Formula 1.
- Campione Europeo Formula 2 automobilistica, oltre un paio di podi in Formula 1 e due piazzamenti alla 24 ore di Le Mans;
- Dopo la parentesi automobilistica rientrò trionfalmente al TT del 1978 con la Ducati ripetendosi nel 1979 con la Suzuki, ovvero più di 10 anni dopo il ritiro dal campionato mondiale e alla bella età di 38 anni.
E tutto ciò avendo come avversari campioni del calibro di Agostini, Ivy, Pasolini, Read, Redman.
Infine un cenno al confronto con il suo più grande e titolato avversario, Giacomo Agostini. I loro scontri diretti nel Motomondiale ancora oggi fanno discutere gli appassionati su quale dei due sia stato superiore all’altro. Giacomo Agostini e Mike Hailwood sono due pietre miliari nella storia del motomondiale; i due si sono sfidati in pista ad alto livello nel Motomondiale e nella Mototemporada romagnola nell’arco di 3 anni, tra il 1965 ed il 1967, poi nel 1968 Hailwood non partecipò al Motomondiale, tranne una partecipazione episodica a Monza con la Benelli, per vincoli contrattuali con l’Honda, ma solo alle gare della Mototemporada Romagnola dopodiché si sono incontrati nel 1969 e nel 1971 per tre manifestazioni di “cassetta”.
Il computo finale dei confronti diretti rimane a favore di Hailwood per 41 a 32.
Vogliamo infine ricordare che la Honda alla fine del 1967 decise di ritirarsi dal Motomondiale imponendo ad Hailwood di non accasarsi con altri costruttori (ma chi all’epoca?) in virtù di un vincolo contrattuale che non volle sciogliere, forse pensando di rientrare a breve ed avere così ancora nei suoi ranghi il miglior pilota in circolazione. Purtroppo, come noto, la Honda rientrerà solo nel 1979 quando Hailwood era ormai alla fine della carriera.
In conclusione sembra lecito chiedersi quale sarebbe potuto essere oggi il computo dei titoli e delle vittorie di Hailwood se avesse continuato a partecipare al Motomondiale nel 1968 e negli anni a seguire.