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Una testimonianza diretta del giornalista Mike Woolett sulla versatilità di Mike Hailwood
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Una testimonianza diretta del giornalista Mike Woolett sulla versatilità di Mike Hailwood

Agosto 8th, 2019 Fabio Avossa Pillole di storia

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Abbiamo già parlato più volte della grande versatilità di Mike Hailwood.

Abbiamo infatti detto come salisse indifferentemente su moto di marche differenti, a 2 e 4 tempi, mono e pluricilindriche con cilindrate oscillanti dai 50cc ai 900cc e come abbia avuto risultati brillanti anche con le 4 ruote sia Monoposto che Sport/Prototipi.

Qui vogliamo citare la testimonianza diretta del famoso giornalista inglese Mike Woollett:

“Ricordo un giorno, a Brands Hatch alla fine del 1960. Ero lì per raccogliere elementi che mi dovevano servire per scrivere un articolo su Mike Hailwood. Potei provare tutte le sue moto: Ducati 125, NSU 250, AJS 350 e Norton 500. Le quattro moto erano nettamente differenti per comportamento, regime massimo, potenza, erogazione, numero di rapporti e sospensioni, cioè non possedevano alcun elemento in comune. Nonostante queste diversità sostanziali Hailwood nella stessa giornata avrebbe dovuto guidare tutte e quattro le moto. Così accadde: Mike scendeva da una moto per salire subito sull’altra sia in prova che in gara e risultando sempre vincitore”.

A conferma delle parole di Woollet voglio ricordare che Hailwood in due occasioni ha vinto più di una classe nel corso di un singolo Gran Premio con moto di marche diverse: al TT del 1961 ha vinto in 125 e 250 con la Honda ed in 500 con una Norton; al GP di Germania Est del 1963 ha vinto la 250 con la MZ e ha fatto doppietta in 350/500 con la MV Agusta.

Ha vinto almeno un GP in quattro classi diverse con marche diverse: in 125 con Ducati e Honda; in 250 con Honda e MZ; in 350 con Honda e MV ed infine in 500 con Norton, MV e Honda.

Mike non si fece mancare nulla, non disdegnò infatti di cimentarsi in altre specialità,  neanche il tentativo (riuscito) di record dell’ora: nel febbraio 1964, durante i preparativi per il Gran Premio degli Stati Uniti, stabilì un nuovo record di velocità dell’ora sulla MV 500 facendo registrare una velocità media di 233,0 Km/ora sulle curve sopraelevate del catino di Daytona. Essendo stata una iniziativa del pilota e del suo entourage, ancora una volta venne utilizzato il marchio “Privat”, pur con il beneplacito del conte Agusta. Nel pomeriggio dello stesso giorno Hailwood disputò vittoriosamente il Gran Premio nella classe 500.

Peggio gli andò nel 1968, quando fu ingaggiato, per un milione di lire dell’epoca, per disputare con la sua Honda 250 6 cilindri da Gran Premio la gara in salita Mendrisio-Monte Generoso, in Svizzera. Purtroppo in quella occasione, dopo aver battuto il record in prova, in gara cadde in una curva dove era stata messa una passerella sopra le rotaie di un trenino a cremagliera, fratturandosi una clavicola.

E non dobbiamo trascurare l’attività con le 4 ruote con le quali ha conquistato un Campionato Europeo di Formula 2; in Formula 1 si è cimentato sia con le leggerissime monoposto da 1500cc dei primi anni ‘60 che con le più potenti ed impegnative 3000cc degli anni ‘70 conquistando due podi e buoni piazzamenti prima che un grave incidente lo costringesse al ritiro; alla 24 ore di Le Mans si è classificato una volta terzo ed una volta quarto.

 

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Fabio Avossa

Napoletano, perito metalmeccanico, pensionato, vive a Napoli. Appassionato di motori a 2 e 4 ruote in tutti i risvolti ma con particolare interesse per la storia delle corse. Motociclista da circa 60 anni, tifa Ducati e Ferrari (made in Italy), oggi sul suo profilo Facebook si diletta a parlare di moto e auto con particolare attenzione alle vicende del Motomondiale e della Superbike.

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