Il pilota francese Jean Michel Bayle, nato a Manosque il 1° aprile 1969, ha un palmarès invidiabile: 2 volte campione del mondo motocross in 125 e 250; è stato il primo pilota europeo a vincere negli Stati Uniti ed il primo a conquistare tre titoli nella stessa stagione, il campionato AMA Supercross, l’AMA 250 Motocross e l’AMA 500 Motocross; per questi risultati nel 2000 è stato inserito nella Hall of Fame dell’AMA Motorcycle. Dopo aver dominato nel Motocross cambiò disciplina passando alla velocità su pista con qualche divagazione nell’Enduro e nel Supermotard.
Nel motomondiale, dove partecipò alla classe 250 e alla 500, alternò buone prestazioni ad altre meno convincenti; meglio andò nell’Endurance dove conquistò due vittorie al Bol d’Or ed una alla 24 ore di Le Mans.
Dopo le prime esperienze in Francia, nel 1986 debutta nel mondiale motocross in sella ad una Kawasaki 125 con la quale si classifica 23°; l’anno successivo passa alla Honda con la quale termina terzo nella classe 125, contemporaneamente è campione di Francia Supercross nella 250.
Ma già nel 1988 è Campione del Mondo della 125, titolo bissato con una Honda 250 nel 1989, anno in cui ha un primo approccio con il Supercross USA.
Nel 1990 Bayle si trasferisce stabilmente negli USA dove finisce 2° nel campionato Supercross con la Honda 250 e 4° al National USA con la Honda 125.
Nel 1991 conquista la tripletta – campione 250, 500 National e Supercross – di cui abbiamo accennato al’inizio di queste note, un record di titoli e vittorie. Nel 1992 è 3° nel campionato Supercross USA, classe 250 con la Honda.
Dopo i trionfi nel motocross decide di dedicarsi alle gare in pista, perciò, già alla fine del 1992, debutta nel Motomondiale al Gran Premio di Francia dove si classifica 24° con una Honda 250.
Trascorre il triennio 1993/95 nella classe 250 con l’Aprilia; è stato compagno di squadra di Max Biaggi e come miglior risultato ha colto due quinti posti nel 1994 in Francia e in Gran Bretagna e una pole position in Argentina nel 1995.
Nel 1996 passa in 500 nel team di Kenny Roberts che gli fornisce prima una Yamaha e poi, nel 1997, la Modenas KR V3; il primo anno centra la pole position in Repubblica Ceca (Brno) e chiude quarto a Imola.
Poi le sue partecipazioni si fanno più sporadiche: nel 1998 partecipa ad alcuni Gran Premi con la Yamaha del team Rainey, con la quale conquista la pole a Imola. Sfortunatamente, la stagione inizia male quando il francese cade violentemente in Malesia rompendosi uno scafoide e subendo una grave ferita ad un piede. Al suo rientro in Francia, gli esami medici rivelano un trauma cranico e Bayle deve essere ricoverato in ospedale. Sarà costretto ad una lunga convalescenza.
Nel 1999 torna in sella alla Modenas ma ormai la sua stella sembra essersi spenta.
Va molto meglio nelle gare Endurance dove si accasa con il Suzuki Endurance Racing Team e vince la 8 ore dell’Estoril nel 2000.
Nel 2001, Bayle ha il ruolo di consigliere di Sebastien Tortelli per il campionato Supercross ma la coalizione si interrompe ben presto; viene allora invogliato da Roger de Coster a tornare alle gare di cross ma un infortunio al ginocchio già prima di cominciare fa abortire il progetto.
Nel 2002, primo anno della MotoGP, torna al Motomondiale come collaudatore nel team Red Bull Yamaha che lo chiama a sostituire Gary McCoy in sella ad una Yamaha 500 2 tempi (il regolamento del primo anno ammetteva ancora queste moto), nei gran premi di Francia e d’Italia dove si piazza, rispettivamente al 14° e al 13° posto.
Contemporaneamente partecipa alle competizioni Endurance con la Suzuki vincendo il Bol d’Or, e facendo poi doppietta nel 2003 quando vincerà ancora il Bol d’Or e la 24 ore di le Mans.
In seguito si dedicherà anche all’Enduro con discreto successo e non si farà mancare neanche qualche gara con le 4 ruote. Tra le sue attività anche quella di istruttore in pista.
Insomma un pilota a 360°.
Nel 2015 e 2016 è Team HRC Sporting Manager per assistere Eugeny Bobryshev, Gautier Paulin e Tim Gajser.