Con questo siamo al quarto capitolo di questa affascinante storia di quei piloti che nell’arco di poco più di un decennio si “riconvertirono” in team manager prima e costruttori poi, svolgendo spesso in contemporanea sia l’attività di pilota che quella di costruttore.
Vi ricordiamo i loro nomi: Brabham, McLaren, Eagle (Gurney), Surtees, Embassy-Hill, Amon, Merzario, unitamente a quelli di Enzo Ferrari e Vincenzo Lancia che li precedettero in questa impresa in epoche più remote.
Nelle prime tre puntate vi abbiamo parlato della Brabham, della McLaren e della Eagle; in questa quarta puntata vi raccontiamo la storia della Surtees fondata dall’unico pilota capace di laurearsi Campione del Mondo sia con le 2 che con le 4 ruote al quale, però, mancò la vittoria con una propria monoposto .
La Surtees non ha vinto molto in Formula 1, anzi non ha vinto praticamente niente, è però riuscita a portare al titolo europeo di Formula2 quel pilota fenomenale che è stato Mike Hailwood e questi con il secondo posto al GP d’Italia del 1972 , quasi come forma di ringraziamento, ha regalato alla Surtees il suo miglior piazzamento in Formula1.
John Surtees (1934 – 2017), noto come “Big John”o “il figlio del vento” è stato un pilota talmente poliedrico da riuscire, come abbiamo visto, a primeggiare sia con le due che con le 4 ruote; sarebbe perciò estremamente lungo e prolisso raccontare la sua storia, tanto che ci limiteremo a ricordarne le tappe essenziali.
Surtees esordì nel Campionato del Mondo di motociclismo nel 1952 in sella a una Norton Manx 500; nel 1956 viene notato dalla MV Agusta che gli affida le sue poderose 4 cilindri. Tra il 1956 ed il 1960 con le moto di Cascina Costa si aggiudica 7 titoli mondiali (tre nella classe 350 e quattro nella classe 500); da segnalare l’exploit del 1959 quando si aggiudicò tutti i Gran Premi nelle due classi in cui ha gareggiato (350 e 500).
Il talento di Surtees venne notato anche nel mondo delle auto; il suo debutto in Formula 1 avvenne al GP di Montecarlo del 1960 alla guida di una Lotus; contemporaneamente continuava a gareggiare e vincere con le moto; alla fine dell’anno abbandonerà definitivamente il motociclismo.
I due anni successivi, il 1961 con la Cooper ed il 1962 con la Lola, furono anni di studio per affinare la sua guida con le monoposto. Viene notato da Enzo Ferrari, sempre ammiratore dei piloti di estrazione motociclistica, che lo ingaggia per il 1963 e lui ripaga la fiducia vincendo il GP di Germania e conquistando il titolo iridato nel 1964.
Avrebbe potuto ripetersi nel 1966 ma qualche divergenza di vedute con il Drake lo costringono ad abbandonare la Scuderia a campionato in corso, campionato che terminerà alla guida di una Cooper-Maserati con la quale si aggiudicherà il GP del Messico.
In seguito gareggiò per Honda (1967/68) e BRM (1969); poi, nel 1970 fa debuttare il suo team in Formula 1 e inizialmente gareggia con delle McLaren; dal 1971 corre con le monoposto che recano il suo nome ed infine, in chiusura della stagione 1972 si ritira dallo sport attivo.
Continuerà a gestire il suo team fino al 1978, quando dirà basta.
Surtees è stato un pilota versatile e dalla grande e indiscussa competenza tecnica; ha gareggiato con successo anche in altre categorie come nelle gare di durata (24 ore di Le Mans, 1000 Km di Monza, 1000 Km del Nurburgring, 12 ore di Sebring, ecc.) e nella CanAm, in cui si è imposto nel 1966 alla guida di una Lola T70.
Nella sua carriera, oltre ai 7 + 1 titoli mondiali, ha conquistato 38 Gran Premi nel motomondiale e 6 nel Mondiale di Formula1.
Surtees è morto a 83 anni il 10 marzo 2017 al Georges Hospital di Londra per problemi respiratori.
La Surtees Racing Organization venne fondata nel 1966.
Oltre alla Formula1 il team ha partecipato anche ad altri campionati internazionali come la Formula2, nella quale conquistò il titolo Europeo con Mike Hailwood, nella Formula 5000 e nella CanAm.
Non avendo ancora pronta la propria monoposto, nel 1970 il team Surtees debuttò in Formula1 con una McLaren M7C pilotata da Big John; poi, al Gran Premio di Gran Bretagna fu finalmente schierata la prima Surtees di F1, la TS7. In questa prima stagione la Surtees riuscì a conquistare i suoi primi punti iridati.
Nel 1971 venne approntata la TS9; diversi piloti si avvicendarono alla guida delle Surtees, il miglior risultato fu conquistato da Mike Hailwood con il 4° posto al Gran Premio d’Italia.
Alla ricerca della competitività, nel 1972 furono approntate due monoposto, la TS9B e la TS14 con risultati poco esaltanti; ancora una volta le migliori prestazioni arrivarono da Mike Hailwood al Gran Premio del Sud Africa, dove ottenne il primo giro veloce nella storia della Surtees in F1, e al Gran Premio d’Italia dove arrivò secondo, il miglior risultato di sempre della scuderia.
Surtees, che all’inizio dell’anno aveva rinunciato alla partecipazione in prima persona per dedicarsi alla guida del team, si ripresentò in veste di pilota al Gran Premio d’Italia, dove fu costretto al ritiro, ed al GP USA dove si iscrisse ma poi non si schierò in griglia. Dopodiché annunciò il suo ritiro definitivo.
Nel seguito si avvicendarono diverse versioni della monoposto, ma i risultati tardarono sempre ad arrivare; nel 1973 venne utilizzata una evoluzione della TS14, non a caso battezzata TS14A; nel biennio 1974/75 arrivò la TS16 mentre per il biennio successivo (1976/77) venne inizialmente progettata la TS18 che si rivelò un fallimento e si corse rapidamente ai ripari con il progetto della TS19; infine per il 1978 fu approntata la TS20.
Purtroppo anche quest’ultima si rivelò scarsamente competitiva e a questo punto Surtees si arrese e ritirò definitivamente il team dalla Formula 1.
In nove stagioni, durante le quali ha sempre adottato il motore Cosworth, la Surtees ha conquistato 2 podi, tre giri veloci e 53 punti oltre qualche vittoria in gare non comprese nel calendario iridato.
In quegli anni spesso si sono viste più monoposto Surtees schierate in griglia perché la factory inglese non disdegnava di cedere i modelli degli anni precedenti ad altre scuderie paganti.
Molti piloti si avvicendarono alla guida della Surtees; le scarse prestazioni e a volte la mancanza di sponsor consistenti non consentivano una presenza costante dei piloti nel team; alcuni rinunciavano, altri venivano licenziati, altri ancora erano piloti con la valigia, utili a rimpinguare le casse del team; oltre allo stesso Surtees e al già citato Mike Hailwood, ricordiamo Rolf Stommelen, Brian Redman, Tim Schenken, Andrea De Adamich, Carlos Pace, Luiz Bueno, Jochen Mass, Josè Dolhelm, Derek Bell, Jean Pierre Jabouille, Dieter Quester, Helmuth Koinigg, Dave Morgan, Brett Lunger, Alan Jones, Conny Andersson, Noritake Takahara, Vittorio Brambilla, Hans Binder, Larry Perkins, Patrick Tambay, Vern Schuppan, Lamberto Leoni, Rupert Keegan, Gimax (pseudonimo di Carlo Franchi), Beppe Gabbiani, Renè Arnoux.