Arrivati al giro di boa prima della pausa estiva dei tre massimi campionati 2019 degli sport motoristici possiamo affermare che, salvo imprevisti, tre piloti hanno monopolizzato i rispettivi campionati candidandosi all’iride e approssimandosi a battere o addirittura stabilire record prestigiosi.
Spesso le stagioni agonistiche hanno visto dei dominatori ma in questi ultimi anni, vuoi per la sempre più spinta sofisticazione dei mezzi meccanici, vuoi anche per le stringenti limitazioni regolamentari, quando un costruttore “indovina” la giusta filosofia interpretativa dei regolamenti risulta poi difficile scalzarlo dalle posizioni di vertice; se poi, in base ad una regola non scritta degli sport motoristici, il miglior pilota del momento si incontra con il miglior mezzo meccanico disponibile, allora ecco delinearsi la condizione di assoluto dominio.
E se quel pilota è anche un talento straordinario come è certamente il caso di Hamilton, Marquez e Rea, ne vien fuori una miscela esplosiva che è difficile da contrastare.
Di Marquez in Moto GP ve ne abbiamo già parlato; vogliamo ora ricordare le imprese di Hamilton e Rea.
In Formula 1 ricordiamo che fino all’avvento di Schumacher, detentore di ben 7 titoli iridati, il record di 5 titoli di Fangio sembrava irraggiungibile; solo Prost era riuscito ad avvicinarsi con 4 titoli.
E se anche quello di Schumacher sembrava fino a poco tempo fa irraggiungibile, Hamilton potrebbe compiere l’impresa apprestandosi a conquistare il suo quinto titolo. Naturalmente non è possibile prevedere oggi se l’inglese riuscirà conquistare altri due titoli, molto dipenderà anche dalla misura in cui Ferrari e Red Bull/Honda riusciranno ad opporsi alla supremazia Mercedes.
Per il momento, quindi, Hamilton deve “accontentarsi” di aver superato Prost e di aver pareggiato i conti con Fangio.
Il 2019 del WSBK si presentava come uno dei campionati più interessanti da molti anni a questa parte: da una parte avevamo una serie di novità particolarmente intriganti come l’inserimento della terza gara, il ritorno ufficiale di Honda e BMW e lo storico debutto di una Ducati pluricilindrica, la Panigale V4R, mentre dall’altra avevamo Jonathan Rea intenzionato scrivere una pagina di storia della SBK tentando di conquistare il suo quinto titolo, posizionandosi così ai vertici della categoria.
Infatti se già con il suo quarto titolo era riuscito a pareggiare i conti con i quattro titoli di Fogarty, il quinto titolo, per di più consecutivo, lo avrebbe collocato in solitaria in cima all’elenco dei recordmen della Superbike. Un titolo che molti consideravano decisamente alla portata del pilota nord-irlandese galvanizzato da una striscia di 11 vittorie consecutive e dall’esito dei test invernali che lo avevano visto ancora una volta dominare.
Ma inizialmente l’andamento della stagione sembrava aver spento i sogni di gloria di Rea con la rivelazione della coppia Baustista/PanigaleV4R che si candidava al titolo con 11 vittorie consecutive; poi, complici anche i ripetuti errori di Bautista, oggi ci ritroviamo con Rea che può vantare un vantaggio di una ottantina di punti quando mancano ormai solo 4 Gran Premi, anche se questo significa 12 gare quindi con molti punti ancora disponibili.
Come tutti i record, anche il record di Rea potrebbe essere un domani superato. Ed in effetti questo prestigioso record di 5 titoli consecutivi è stato già raggiunto, e anche superato, in altre discipline motoristiche.
Abbiamo già ricordato Michael Schumacher che conquistò cinque titoli in Formula1 dal 2000 al 2004 con la Ferrari, oltre i due conquistati con la Benetton nel biennio 1994/95.
E, rimanendo in ambito motociclistico ricordiamo tre piloti che hanno fatto la storia del Motomondiale: Giacomo Agostini, che conquistò ben sette titoli consecutivi della 500 dal 1966 al 1972 per poi ripetersi nel 1975; Mick Doohan, che dominò il campionato della top class conquistando 5 titoli consecutivamente tra il 1994 ed il 1998 ed infine Valentino Rossi, che ha fatto filotto tra il 2001 ed il 2005 per raggiungere quota 7 con i titoli del 2008 e del 2009.
Marquez, avendo interrotto la sequenza per aver mancato il titolo del 2015, potrebbe eguagliare questo record solo se conquistasse anche il titolo del 2020.
Ma il recordman assoluto di questa speciale classifica rimane sicuramente Toni Bou, il re del trial, che a fine 2018 vantava ben 24 titoli tra indoor e outdoor e sembra che non abbia nessuna intenzione di smettere.