Riflettendo sugli eccessi in termini sia prestazionali che di prezzo d’acquisto viene da chiedersi quale possa essere il futuro delle moto sportive.
Oggi, infatti, le moto sportive (Ducati e Aprilia in primis) hanno raggiunto valori di potenza tali da richiedere assetti e posizioni di guida sfruttabili solo in pista, tant’è che oggi il mercato di queste moto è ristretto ad una ridottissima nicchia.
Infatti, a meno di non acquistare, avendone le disponibilità economiche, una di queste moto per il solo gusto di possederla o per portarla in pista o magari per magnificarne le caratteristiche tecniche seduti al tavolino del bar ci ritroveremmo tra le mani una moto che di stradale avrebbe solo l’omologazione perché il traffico intenso, i limiti di velocità e, non ultimo, lo stato attuale delle nostre strade non ci consisterebbero di sfruttarne che solo in piccola percentuale le potenzialità soffrendo invece di tutte le caratteristiche negative (per un uso turistico) tipiche delle sportive estreme.
Riteniamo perciò che il futuro delle moto sportive ce lo abbia indicato l’Aprilia con la RS660, una agile e leggera sportiva di media cilindrata accessibile ad una più ampia fetta di potenziali acquirenti sia per prestazioni che per prezzo d’acquisto e probabilmente anche per costi di gestione.
E, essendo in tema di sportive, sarebbe auspicabile che le case offrissero anche dei pacchetti di guida in pista, con o senza istruttore, a prezzi accessibili.