Umberto Masetti era nato a Borgo delle Rose, in provincia di Parma, il 4 maggio 1926; nel 1950 divenne il primo italiano Campione del Mondo della classe 500, titolo che poi bissò nel 1952.
Nello, il padre, era titolare di una concessionaria della Gilera.
E’ stato il più acerrimo rivale del grandissimo Geoff Duke, alfiere della Norton; la loro rivalità e gli infiniti duelli con il “Duca di ferro” hanno scritto pagine da antologia del Motomondiale; il dualismo con il pilota inglese fu il primo grande duello della storia del Motomondiale.
Pilota dalla guida spericolata non fu immune da incidenti, anche spettacolari, ma ne uscì sostanzialmente indenne; famosi quello di Imola quando finì nel fiume Santerno o quello di Recanati.
Era magro come un chiodo tanto che gli amici del Borgo delle Rose lo chiamavano «Scarciole» ma era soprannominato anche “Topolino” a causa dell’effige sul casco. Dopo la conquista del primo titolo mondiale diventò il “Duca di Parma”.
Classico esempio di “genio e sregolatezza”, fu senz’altro il primo vero “divo” del Motomondiale. I giornali parlavano di lui, delle sue imprese sportive e della sua amicizia con Gino Bartali e Fausto Coppi. Ma, soprattutto, parlavano delle sue avventure amorose, come quella con Moira Orfei.
Ottenne la sua prima vittoria da dilettante nel 1947, a Reggio Emilia, alla guida di un Guzzino; nel 1949 debutta nel Campionato del Mondo alla guida di una Moto Morini 125 cogliendo un secondo posto al Gran Premio delle Nazioni a Monza; quell’anno si schierò anche nella 250 con una Benelli (chiamato dalla casa pesarese per aiutare Ambrosini nel tentativo di conquistare il titolo) e nella 500 con una Gilera, essendo così il solo pilota ad aver partecipato a tre categorie nel primo anno del Motomondiale.
Alquanto precoce, già nel 1950, a soli 24 anni (all’epoca l’età minima per gareggiare era di 21 anni) conquista il titolo mondiale della 500 grazie alle vittorie nei Gran Premi di Belgio e Olanda, pur avendo saltato l’esordio al Tourist Trophy, e sbaragliando una qualificata concorrenza che rispondeva ai nomi del campione del mondo in carica Leslie Graham, dell’astro emergente Geoff Duke e dei compagni di marca Nello Pagani e Carlo Bandirola.
Nel ’51 dopo aver vinto il Gran Premio inaugurale in Spagna ebbe un incidente al Gran Premio di Svizzera sul circuito di Bremgarten che gli compromise il resto della stagione che terminò terzo in classifica generale; seppe però rifarsi l’anno dopo conquistando nuovamente il titolo replicando le vittorie in Belgio ed Olanda e battendo Leslie Graham passato alla MV Augusta e Reg Armstrong, pilota della Norton.
Nel 1953 partecipò alla classe 250 con la NSU, ma un incidente a Imola gli impedì di prendere parte a gran parte della stagione. Nel 1954 lo troviamo ancora nella classe 500 con la Gilera.
Dopo due annate avare di risultati, in rotta con la Gilera che ha assunto il rivale di sempre, Duke, con un ricco contratto, passa alla MV Agusta con la quale partecipa alla classe 250 e alla classe 500, classe in cui riesce a vincere il Gran Premio delle Nazioni del 1955; a partire dal 1956, quando alterna le sue presenze nelle classi 250, 350 e 500, le sue apparizioni nei circuiti internazionali si fanno sempre più rare fino a che, nel 1958, annuncia il ritiro dalle corse.
All’ inizio degli anni sessanta emigra in Cile dove, oltre a dedicarsi ad attività commerciali, gareggia con una Suzuki 125 ed una Morini 250 fino alla fine di quel decennio; nel biennio 1962/63 lo si rivide nel Mondiale, anche se solo in occasione del Gran Premio d’Argentina al quale partecipò con una Moto Morini 250 dotato di una licenza cilena, ottenendo due piazzamenti a podio: secondo nel 1962 mentre nel 1963, chiamato a dare una mano a Provini contro Redman, finì terzo alle spalle dei due contendenti al titolo.
In carriera Masetti ha ottenuto 6 vittorie e 23 podi su 31 gare, oltre ad aggiudicarsi 6 titoli nel Campionato Italiano di velocità tra il 1949 ed il 1955.
Tornò in Italia nel 1972 chiamato da Checco Costa per l’inaugurazione della 200 Miglia di Imola; sperava di spuntare un ingaggio dichiarando di sentirsi ancora competitivo nonostante i suoi 46 anni ma nessun team accolse il suo appello.
Fu perciò costretto a cercarsi un lavoro; dopo essersi stabilito con la famiglia a Maranello trovò un impiego presso la stazione di servizio Agip di Modena sull’Autosole. Rientrò nel settore motociclistico dal 1997 in qualità di dirigente della Aprilia.
Negli ultimi anni di vita è stato direttore dell’«Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile» insieme ad un’altra vecchia gloria del motociclismo, Nello Pagani.
Masetti è morto nella sua casa nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 maggio 2006 per complicazioni all’apparato respiratorio. Il 4 maggio aveva compiuto 80 anni; da tempo soffriva di gravi problemi respiratori per i quali era stato ricoverato in ospedale.